Andrea Rossini – Corriere Romagna: Soffiano a un farmacista 360mila euro dal conto /
Direttore di filiale raggirato con un fax e una telefonata: autorizza il super bonifico /
Banca si costituisce come parte offesa, ma in sede civile è stata condannata al risarcimento
RIMINI. Un bidone da 360mila euro che da ieri vede a processo i presunti autori: due fratelli residenti a Cesena, l’impiegato infedele, e un’imprenditrice con l’accusa di truffa e sostituzione di persona in concorso.
L’ignaro cliente, che nel frattempo ha ottenuto in sede civile la condanna in primo grado dell’istituto di credito al risarcimento, si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Alessandro Catrani (nel procedimento penale anche la banca è stata ammessa come parte civile).
I fatti risalgono a qualche tempo fa. Una mattina il direttore dell’agenzia riminese di una nota banca nazionale ricevette una chiamata in ufficio. L’interlocutore si presentò come il correntista titolare di diverse farmacie della zona, uno dei migliori clienti, e chiese il favore personale di poter accelerare al massimo le operazioni per l’esecuzione di un consistente bonifico bancario. Trecentossessantamila euro da inviare su un conto acceso in un istituto di credito sammarinese, intestato a una società italiana. In realtà, però, dall’altra parte del telefono non c’era il “dottore”, ma uno dei truffatori. (…)
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