Rimini. Ucciso fuori dalla disco: «Vogliono dipingere mio figlio. Giuseppe come un poco di buono»

Rimini. Ucciso fuori dalla disco: «Vogliono dipingere mio figlio. Giuseppe come un poco di buono»

RASSEGNA STAMPA – Lo sfogo del padre del vigile del fuoco massacrato di pugni l’anno scorso Il 13 marzo inizierà il processo al buttafuori di origine albanese accusato di averlo colpito a morte. «La stanno facendo passare da ubriacone»

Si aprirà il prossimo 13 marzo il processo a Klajdi Mjeshtri, il buttafuori 28enne di origine albanese che, secondo le accuse della Procura di Rimini, uccise a pugni il vigile del fuoco Giuseppe Tucci fuori dalla discoteca Frontemare, dove lavorava, la notte del 12 giugno 2023. L’udienza si annuncia molto tesa visto anche lo scontro che andrà a delinearsi tra i periti della pubblica accusa (il pm Davide Ercolani) e della difesa, l’avvocato Massimiliano Orrù. A rompere il silenzio è Claudio Tucci, papà del 34enne originario di Foggia, che lavorava presso il distaccamento dei vigili del fuoco dell’aeroporto di Miramare. «Sul web purtroppo ho letto alcune considerazioni nei confronti di mio figlio che non mi sono piaciute per nulla. Qualcuno sta cercando di dipingere Giuseppe come un poco di buono dedito all’alcol e questo non corrisponde assolutamente al vero». Tucci fa riferimento ad alcune anticipazioni riportate dalla stampa riguardanti la perizia medica della difesa, redatta dal medico legale Mauro Pesaresi. In base alla relazione presentata dalla difesa, il 34enne morì dopo ore di agonia successive al pestaggio perché le terapie ospedaliere non ebbero effetto a causa della vasodilatazione, dovuta all’assunzione di alcol. In sostanza – sostiene sempre la perizia della difesa – il vigile del fuoco avrebbe bevuto degli alcolici in quantità, per cui i farmaci somministrati per far riassorbire l’ematoma alla nuca – provocato dalla caduta in seguito ai pugni sferrati da Mjeshtri – non avrebbero fatto effetto. In questo modo verrebbe a cadere l’ipotesi di omicidio volontario contestata dall’accusa, facendo posto a un’accusa giuridicamente meno grave come l’omicidio preterintenzionale (…)

Articolo tratto da Resto del Carlino

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