Rispetto delle regole a targhe alterne

Rispetto delle regole a targhe alterne

Quei cattivoni di RETE non hanno rispettato le regole. Già, e lo abbiamo fatto deliberatamente, ci autodenunciamo! Abbiamo trasmesso in streaming, con mezzi di fortuna, il dibattito del comma comunicazioni della sessione del Consiglio Grande e Generale in corso.

Il comma comunicazioni è l’unico comma del Consiglio che non viene trasmesso in radio e streaming. Un comma importante in cui i consiglieri possono intervenire con comunicazioni per loro opportune. Ad esempio, nel Consiglio di marzo, ci è sembrato opportuno intervenire sulle vicende giudiziarie che hanno colpito Claudio Felici e Stefano Macina. Non essendo previsto un comma specifico per questa discussione, l’unico modo di parlarne era, appunto, all’interno del comma comunicazioni.

Trasmettendolo in streaming abbiamo fatto una cosa che altrove si chiama “disobbedienza civile” ma che qui a San Marino, chi è interessato, chiama  “mancanza di rispetto per le istituzioni”. A targhe alterne, ovviamente.

Secondo alcuni quindi è mancanza di rispetto delle istituzioni dare modo alla cittadinanza di ascoltare cosa si dice in parlamento nel corso di un comma pubblico, tanto che può essere seguito dalla tribunetta per chi voglia salire a palazzo…cosa obiettivamente difficile per chi lavora (o forse il governo si augura che la disoccupazione galoppante possa permettere a sempre più cittadini senza lavoro di sapere cosa si dice in Consiglio).

Ma non è mancanza di rispetto delle istituzioni occuparle nonostante si sia indagati per reati infamanti a danno dei cittadini.

Non è mancanza di rispetto nemmeno votare per due o tre colleghi assenti, nonostante il regolamento vieti anche questo e nonostante a più riprese si sia richiesto di installare un software di votazione munito di impronte digitali, che impedirebbe ogni voto da pianista: preventivo poche decine di migliaia di euro. Ma quello non si può fare, perché poi si dovrebbe rimanere sempre in aula invece di andarsene in giro per palazzo a fare intrattenimento.

È mancanza di rispetto delle istituzioni anche esautorare di ogni potere il Consiglio Grande e Generale affidando al Congresso di Stato, ai nove prìncipi intoccabili, ogni potere legislativo tramite decreti e delibere.

E non è una mancanza di rispetto fumare all’interno di palazzo pubblico? Dopo 3 anni di proteste, solamente le multe impartite ad alcuni consiglieri hanno messo fine a questo scempio.

Ci sono elementi di forma e elementi di sostanza, in ogni regolamento.

La maggioranza si preoccupa solo del rispetto di alcuni elementi di forma (non mettere il popolo nelle condizioni di seguire i lavori del Consiglio, se lo vogliono) e altri no (quelli che fanno comodo, che rimarcano il loro piccolo e autoreferenziale potere personale).

Ma gli elementi di sostanza, come ad esempio allontanare dalle istituzioni coloro che hanno situazioni discutibili da un punto di vista penale, quelli non gli interessano.

Da 3 anni aspettiamo che il nuovo regolamento consigliare venga portato in aula. Anche in questo caso ci pare una mancanza di rispetto per il lavoro svolto da numerosi consiglieri in quella direzione, che lo stop alla discussione di questo nuovo regolamento sia venuto da alcuni capogruppo, anche un po’ discutibili, per motivi di scuderia.

Nel nuovo regolamento si prevede, tra le altre novità, anche la trasmissione in streaming e per radio del comma comunicazioni. Da alcuni mesi viene richiesto in ufficio di presidenza di prevedere una sperimentazione in questa direzione, ma pare che per ciò che al governo non interessa concedere non si trovi mai tempo.

Allora un po’ di sana disobbedienza civile: non si sa mai che questo possa velocizzare le elefantiache procedure burocratiche che rallentano ogni provvedimento gratuito che il Consiglio dovrebbe e potrebbe fare per favorire la fruibilità dei suoi lavori da parte dei cittadini.

Movimento R.E.T.E.

Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità 

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