Roberto Ciavatta a titolo personale svolge una riflessione sull’attuale difficile situazione in cui versa la Repubblica di San Marino in conseguenza della crisi economica mondiale, di origine finanziaria, e della crisi particolare sammarinese in conseguenza dei rapporti con l’Italia e con l’Europa.
E fa riferimento, nello specifico, ad
alcune affermazioni di Giorgio Felici, Cdls, Confederazione Industria, e alla posizione del sindacato in genere
sul costo della cassa integrazione e di altri ammortizzatori sociali .
‘Se lo Stato deve versare denaro della collettività, lo faccia per salvare i lavoratori, cioè persone in carne ed ossa, non per salvare l’economia, che è l’interesse di pochi. Invece di versare oboli agli industriali, li versi agli operai in cambio di una drastica riduzione oraria, e pretenda tetti massimi per le retribuzioni dei manager.
Chi persegue queste misure se non un sindacato? Se la cecità del modello turboliberista ha potuto trionfare in occidente, la colpa maggiore è da addebitare ai ripensamenti sindacali seguiti al 1989! ‘