Domenica 11
marzo al Teatro Titano di Città appuntamento con il Piccolo Teatro
Arnaldo Martelli e la commedia brillante di Stefano Palmucci “A rubè
poch us va in galera”.
Dato che la grande neve, oltre ad aver fatto saltare la prima di Sant’Agata, ha costretto a rinunciare
alle due rappresentazioni previste a Borgo
Maggiore, a causa dell’’inagibilità del Teatro Concordia, si spera, con la quinta rappresentazione stagionale, di riuscire
ad accontentare tutti gli appassionati che non sono riusciti a trovare
posto fino ad ora e non hanno ancora potuto godersi lo spettacolo.
Qualcuno un giorno dovrà porsi delle domande circa la straordinaria facilità con la quale
questa produzione autoctona ed amatoriale riesce immancabilmente a riempiere quegli stessi teatri
nei quali a volte le compagnie professionistiche di giro, spesso con
nomi anche altisonanti, stentano a malapena a popolare la sola platea.
Gli ingredienti del rinnovato ed ulteriore successo sono, d’altronde, i medesimi di sempre:
la simpatia, la verve e la vis comica dei consumati attori in una buona miscela di esperienza e novità, le irresistibili espressioni vernacolari e di sapidi detti della tradizione che scatenano nel pubblico un sentimento di appartenenza e di contagiosa ilarità, i testi divertenti e garbati del collaudato
Palmucci, che prendono a pretesto le situazioni di stretta attualità e
ne evidenziano i paradossi in una trasposizione a volte surreale, a
volte grottesca ma sempre esilarante.
Non è un caso, insomma, se l’allestimento è stato premiato come “miglior spettacolo” da
una
giuria di esperti nell’ambito della recente rassegna di teatro
dialettale romagnolo intitolata a Fausto da Longiano, nella prestigiosa e
rinomata cornice del Teatro Petrella.
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