San Marino. Andrea Zafferani – intervento su ratifica Decreti Covid

San Marino. Andrea Zafferani – intervento su ratifica Decreti Covid

COMPLESSITÀ GESTIONALI RICHIEDEREBBERO CONFRONTO, MA NON C’È
Apro il mio intervento dicendo che certamente la situazione odierna ha delle complessità gestionali e decisionali notevoli. Per questo, Segretario, servirebbe molto molto molto più confronto (non due informative in 1 anno di pandemia), con tutto il Paese, opposizione compresa, perché la salute dei nostri concittadini è un problema di tutti noi e ci piacerebbe poter dare un contributo senza vedere i Decreti solo una volta pubblicati. Ci proviamo poi con emendamenti.

Non lo avete mai permesso questo confronto e quindi non possiamo che commentare i risultati che vediamo. È doveroso dunque chiedersi: le misure adottate sono efficaci?

LO STESSO CIAVATTA AFFERMA CHE IL PRECEDENTE DECRETO NON HA AVUTO EFFICACIA

Io credo di no, ma non lo dico io, lo dice lei Segretario Ciavatta nel commentare il Decreto 46.

Prima, il 27 febbraio, lei avanzava l’auspicio a RTV che il Decreto 46 “sia l’ultimo che richiede sforzi e sacrifici alla nostra cittadinanza e che permetterà di arrivare alla Pasqua e alle festività con un paese diverso rispetto ad oggi”.

Poi, il 10 Marzo, affermava sempre a RTV che “gli effetti dell’ultimo decreto sono miseramente falliti”.

Quello stesso 10 Marzo, in quello stesso servizio, ribadiva la necessità di maggiori chiusure dicendo “sono in continuo contatto con l’Emilia Romagna, e le loro preoccupazioni sono anche le mie…del resto le misure da zona rossa le ha richieste la Regione a Roma per poter riaprire 10 giorni prima, noi stiamo facendo il contrario”.

E chiudeva con una frase: “se i numeri dovessero peggiorare tanto da costringere l’ospedale a chiudere tutti i servizi non me ne assumo io la responsabilità”. Dichiarazione per me gravissima perché un Segretario alla Sanità se non viene seguito dai suoi colleghi nelle misure che vuole intraprendere dovrebbe dimettersi, non scaricare la responsabilità.

Sempre in quello stesso servizio, il suo collega di Governo Righi, chiedeva invece aperture serali dei ristoranti (peraltro con logica, cioè con l’obiettivo di evitare assembramenti casalinghi). E pareva, ad un lettore esterno come noi, palese la contraddizione fra le due posizioni.

LE CONTRADDIZIONI DELL’ULTIMO DECRETO

Al di là di queste dichiarazioni, io francamente fatico a capire la logica dietro questi Decreti, in particolare dell’ultimo, quello che doveva essere “risolutivo”. Ne evidenzio alcuni.

1) SI INCENTIVANO I RAGAZZI A CHIUDERSI NEI BAR

Avete impedito ai ragazzi di andare a scuola, correre nei parchi o fare sport, ma possono chiudersi nei bar al pomeriggio. E lo faranno, perché i ragazzi cercano di vivere! Ed il bar, lo capite bene, è un posto chiuso dove il virus gira con molta più facilità, nonostante gli sforzi encomiabili dei gestori dei locali ed il rispetto delle regole dettate dalle norme. Avete chiuso in casa i bambini, quelli che non sono neanche autonomi per chiudersi in un bar, in una fase difficilissima della loro vita e dopo mesi di scarsa socialità. Mi chiedo: perché impedire anche di poter stare all’aperto, nei parchi, lavorando certamente sui distanziamenti anche con gli opportuni controlli? Perché creare, di fatto, le condizioni per assembramenti estremamente pericolosi in luoghi chiusi?

2) BAMBINI E RAGAZZI COI NONNI, VISTO CHE I GENITORI LAVORANO

Poi, non c’è nessun nuovo strumento che consenta ai genitori di stare a casa coi figli in Dad, a meno di non rinunciare a quantità enormi di retribuzione o di giocarsi le ferie. E siccome i genitori lavorano, con chi si troveranno a stare sempre di più i bambini? Con i nonni, naturalmente, cioè le fasce più a rischio della popolazione. Perché non avete previsto strumenti per aiutare i genitori a stare a casa coi figli?

3) CHIUSURA MENSE PORTA TUTTI AD ASSEMBRARSI NEI BAR

C’è un’altra misura poco sensata, cioè la chiusura delle mense, che di fatto porta i lavoratori ad assembrarsi nei bar e nei ristoranti a pranzo, visto che da qualche parte devono pur mangiare. Anche qui, che senso ha?

4) CHIUSI I CENTRI COMMERCIALI? ANCHE QUI CI SI CHIUDERÀ ALTROVE

Nel weekend avete chiuso i centri commerciali e le strutture commerciali medie e grandi, oltre a parchi, piazze e palestre. Si è però autorizzati (e a questo punto direi spinti) ad andare tutti nei bar se si vuole uscire di casa e fare qualcosa nei giorni in cui non si lavora. Anche qui, qual è la logica di impedire di andare in luoghi ampi e spaziosi per chiudersi in luoghi più chiusi e piccoli?

5) OBBLIGHI PER ATTIVITÀ COMMERCIALI IMPOSSIBILI DA VERIFICARE

Avete poi posto una spada di Damocle sulla testa delle attività commerciali quando dite che verranno chiuse per 15 giorni qualora accadano nei loro locali situazioni che non hanno alcun potere di verificare (es: se entrano 2 conviventi nella propria attività). Come fanno le attività a saperlo, visto che non hanno potere di chiedere i documenti?

MISURE NON EFFICACI, INUTILI

Ho citato alcuni punto. Come potete dire che queste misure siano risolutive o anche solo lontanamente efficaci per ridurre i contagi?

Queste misure non servono a nulla per ridurre i contagi. Questo stillicidio di qualcosa aperto e qualcosa chiuso, che portano solo la gente ad assembrarsi dove c’è qualcosa di aperto, a cosa servono?

Ci piacerebbe parlare di questi argomenti, capire le possibili alternative e studiare assieme le scelte migliori, come ho detto in apertura, ma finora non ne abbiamo avuto assolutamente la possibilità. Spero che la situazione cambi.

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