San Marino. Armerie e mafie, L’Informazione di San Marino

San Marino. Armerie e mafie, L’Informazione di San Marino

David Oddone di L’Informazione di San Marino: Armi, tra burocrazia e mafie / Pistole vendute alla criminalità organizzata già dal 2000 ma il governo del Titano quando Manganelli bloccò l’operatività delle nostre armerie è caduto dalle nuvole

Il divieto di acquistare armi a San Marino era stato emesso da alcune questure italiane delle province limitrofe e non solo. Era stato poi il capo della Polizia, Manganelli, a firmare il divieto tassativo a causa di gravi irregolarità commesse nella cessione delle armi da fuoco che a quanto è emerso, sarebbero state vendute anche a mafiosi.

Sono storia recente invece le nuove disposizioni previste dal protocollo di intesa siglato dall’ambasciatrice Daniela Rotondaro e dal prefetto Manganelli stesso, che si integrano con il decreto legge 4 agosto 2011 n°127 approvato dal Governo di San Marino. Gli aspetti da affrontare sono due: il primo riguarda l’impatto delle nuove disposizioni sulle armerie. Il secondo invece è capire come sia stato possibile che alcune armerie del Titano potessero rifornire la criminalità organizzata.

Sul primo punto abbiamo ascoltato l’armeria Ceccaroni di Montegiardino: “La questione armi è stata in qualche modo risolta attraverso il lavoro dei gendarmi dell’ufficio armi. Sono in pochi e fanno quello che possono con turni di lavoro massacranti. Dobbiamo ringraziarli. Per le cartucce invece la situazione resta difficile. Un italiano che viene a comprarle a San Marino prima veniva qui, acquistava e andava. Ora deve ordinarle e venire fra 10 giorni. In questo modo si perdono clienti. C’è troppa burocrazia adesso e per noi è un danno. Almeno però come detto, ora possiamo continuare a vendere le armi agli italiani”.


Vignette
di Ranfo

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy