Le armi pericolose sequestrate in porto? Erano riproduzioni per i giochi di guerra
È stato definitivamente scagionato dall’accusa di avere introdotto armi nel territorio dello Stato l’imprenditore sammarinese che si occupa di importare e commercializzare in Italia sul Titano perfette repliche di fucili e pistole e articoli di stampo militare per le battaglie simulate. Presero però fin troppo sul serio il carico proveniente da Taiwan i militari della Guardia di Finanza di Ravenna che, su segnalazione dei funzionari dell’ufficio dell’Agenzia delle dogane e monopoli della città romagnola, bloccarono al posto poi sequestrarono. (…)
Articolo tratto da Corriere Romagna