San Marino. Attivato quasi in sordina il Fondo di Garanzia per i depositanti

San Marino. Attivato quasi in sordina  il Fondo di Garanzia per i depositanti

Nella Repubblica di San Marino è, finalmente,  attivo il Fondo di Garanzia per i depositanti
La notizia è di quelle che avrebbe dovuto essere rilanciata ai quattroventi, tanto è importante. Per attutire un po’  il clamore suscitato  dalla  parola ‘catastrofe‘ appioppata al nostro sistema finanziario addirittura da un Segretario di Stato, addirittura in Consiglio Grande e Generale, .

Detto Fondo è stato lungamente atteso. Già  nel 2004 si è cominciato a chiederne la creazione urgente a favore, prima di tutto, dei clienti delle banche e delle
finanziarie e poi a tutela dell’intero sistema sammarinese.
Nel dicembre 2004 il Consiglio diede mandato al Congresso di predisporre con legge un ‘Fondo di Garanzia dei Depositi
‘ nelle banche sammarinesi in analogia a quel che  già era avvenuto  in altri
paesi. Tutto a posto dunque? No. Il Congresso non onorò l’impegno.
Il Congresso riprese la questione nel novembre 2005 quando mise mano
alla legge sui servizi bancari e finanziari. Ma – sorpresa! – non si
parlò più di ‘Fondo di Garanzia dei Depositi ‘. Si parlò, genericamente, di ‘Sistemi di garanzia per la protezione dei depositanti‘. Ed anche questi ‘Sistemi di garanzia
non vennero messi subito in essere. L’attuazione fu rimandata alla
emissione di un Decreto Reggenziale. Insomma un altro rimando.

Poi  c’è stata  la legge  della Legge 17 novembre 2005 n. 165 che lo
prevedeva  all’articolo 100. Ebbene è stato necessario che arrivasse alla Presidenza di Banca Centrale Wafik Grais, per dare  completa  e credibile attuazione alla legge, un provvedimento fondamentale se  si vuole coltivare davvero la speranza di poter rimettere  in ordine il nostro sistema finanziario. 

A San Marino, partendo da Banca del Titano, si è preferito spendere soldi, senza ritorno, col famoso pagadebit. In pratica una  sarcofagazione delle banche per proteggere i furfanti delle banche stesse, ora chiamati ‘prenditori‘.

 

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