Sarebbe proprio il caso di dire ‘tutti contro tutti’: la Commissione antimafia ha redatto una relazione in cui vengono nominati più volte alcuni nomi di noti politici nostrani, ai quali sono state attribuite possibili relazioni con la malavita organizzata. Bene, uno dei due nomi più illustri, Gabriele Gatti, ha già depositato la querela in Tribunale contro la Commissione e i testimoni. Così ha fatto anche l’Avv. ecclesiastico Proietti, tirando in ballo anche Roberto Zavoli, il quale, a sua volta, ha un’altra versione dei fatti. Ma la verità dove si trova?
San Marino Oggi: Proietti deposita querela in tribunale
contro la commissione e i testi /
Intanto Zavoli smentisce le accuse ma conferma l’incontro in un bar nell’estate del 2011
(…) A quella di Gabriele Gatti depositata il 24 settembre, si è aggiunta ora quella di Maurizio Proietti che ha denunciato tutta la Commissione antimafia e anche tutti i testi che lo accusano.
(…) Nella relazione conclusiva letta in Consiglio Grande e Generale, l’avvocato ecclesiastico con studio a Roma, Proietti, veniva accusato di aver concorso alla realizzazione di innumerevoli condotte corruttive nei confronti di pubblici ufficiali dipendenti presso le amministrazioni pubbliche della Repubblica di San Marino incaricate del controllo sui cantieri. Proietti nella sua denuncia lamenta che la commissione è arrivata a tali apodittiche conclusioni sulla base di non meglio identificati testimoni e sulla base di audizioni riportare per stralcio e nall’ambito delle quali sono numerosi gli omissis. Proietti nega di aver mai posto in essere una tale condotta. Inoltre specifica nella denuncia di aver incontrato Roberto Zavoli nell’estate 2011 su richiesta dello stesso Zavoli.
Scrive Proietti “mostrandosi particolarmente agitato a cagione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti dal Gip presso il tribunale di Napoli rappresentava la circostanza che personaggi politici sammarinesi non meglio identificati gli avevano ‘promesso’ che non sarebbe mai stato estradato verso l’Italia e che lo avrebbero aiutato a fronte alla sua grave situazione economica, in specie consentendogli di non perdere l’abitazione, ove avesse reso dichiarazioni nei confronti di altri ben determinati politici sammarinesi”. (…)
Zavoli ammette di avere frequentato Francesco Vallefuoco, “ma –precisa- di qui all’essere io accusato della commissione di cosi gravi reati ce ne corre”. E aggiunge: “io e i miei familiari siamo stati utilizzati, più o meno inconsapevolmente, per il compimento di operazioni finanziarie e immobiliari in esito alle quali ci sono rimasti solo debiti”. Per quanto riguarda la relazione della commissione Antimafia, Zavoli autorizza a pubblicare integralmente le sue testimonianze, smentendo quanto dichiarato dall’avvocato Maurizio Proietti sul fatto che se Zavoli avesse fatto “certi nomi” sarebbe stato “protetto”. “È assolutamente falso – controbatte – Peraltro, quando incontrai Proietti al bar imperiale di Fiorina non era ancora stata istituita la commissione Antimafia. Non ho mai ricevuto da alcun politico, né tantomeno dai membri della commissione, alcuna pressione”. (…)
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