Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino ieri ha raccolto le voci dei
partiti della minoranza, in
merito all’interrogazione
del Senatore Elio Lannutti di Italia dei Valori, su Banca Centrale di San Marino
ed il suo sistema finanziario in genere, arrivata come un fulmine a ciel
sereno, dopo l’audizione
dei vertici Bcsm in Commissione Finanza.
La risposta che il governo italiano fornirà all’interpellanza
parlamentare è attesa da Claudio Felici. Il
capogruppo del Psd ricorda che in un momento così complesso per il sistema
bancario e il sistema San Marino, “chi dirige il traffico -dice rivolto al
presidente di Bcsm Renato Clarizia- deve essere al di sopra di ogni sospetto.
In ogni caso il documento all’attenzione del governo italiano, non fa che
confermare le nostre preoccupazioni”. Sinistra Unita chiede ancora una volta al presidente un
gesto di responsabilità. “ Leggendo l’interpellanza –evidenzia Alessandro Rossi– si vede che gli attuali vertici di Banca Centrale hanno come ambiente
di riferimento lo studio Gemma, il quale ha collegamenti che a noi non
piacciono”. L’interpellanza “pone delle questioni molto serie -rimarca Simone Celli, segretario Psrs– sulle quali già al nostro interno avevamo sollevato delle perplessità.
L’interessamento della politica italiana non fa che irrobustire i dubbi
sull’effettiva autorevolezza di chi rappresenta Bcsm”. Il contenuto
dell’interpellanza del senatore Lannutti è devastante in termini di immagine
per la Repubblica. Commenta
Giovanni
Lonfernini capogruppo Upr “I
vertici di Bcsm, Presidente, Direttore Generale, ma soprattutto “l’eminenza
grigia” Sergio Gemma, sono di nuovo tutti insieme al centro di un presunto
coacervo di interssi assai particolari. Il governo e il consiglio direttivo di
Banca Centrale ora non possono più fare finta di niente. La foglia di fico
dell’audizione non è servita a nulla e adesso i vertici di Bcsm sono oggetto di
nuove attenzioni da parte di rappresentanti delle istituzioni italiane”.
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