Come se il Paese intero fosse sotto ricatto
Ancora nessuna reazione da parte di chicchessia
Marino Cecchetti
La Presidente di Banca Centrale (Bcsm) Avv. Catia Tomasetti è andata di persona a riferire sul nostro sistema bancario ai Sevizi Segreti italiani nonché a membri della Commissione Antimafia italiana .
Eppure nemmeno dai settori giudiziario, politico, amministrativo, sindacale, imprenditoriale, bancario e finanziario, è arrivata una qualche reazione. Come se il Paese intero fosse sotto ricatto.
Per chi opera in Bcsm (o in Aif, Agenzia di Informazione Finanziaria) ci sono norme specifiche sul comportamento da osservare. Rigorosissime. A qualsiasi livello. Anche per i collaboratori. Su tutti, organismi di controllo e controllori.
Esiste in Bcsm un “Comitato etico”, regolamentato dal “Codice di condotta” o ‘codice etico’ stabilito dall’Art. 43 dello Statuto (ultimo aggiornamento, 7 luglio scorso in Consiglio Grande e Generale).
In Bcsm è operativo il “Servizio Internal Audit” il quale nelle banche fra l’altro si occupa appunto del «corretto utilizzo delle informazioni disponibili nelle diverse attività». Un servizio, quello Internal Audit, così delicato che
in Via del Voltone “per il tipo di ruolo svolto e i principi di indipendenza cui deve ispirarsi è stato posto al di fuori delle ordinarie linee gerarchiche ed e’ in staff al Consiglio Direttivo”.
Manca il coraggio. «Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare» diceva don Abbondio.
Però la dignità della persona, il senso del dovere, la responsabilità verso la comunità – cioè verso chi ci sta accanto, i nostri figli, i nostri nipoti, chi ci ha preceduto su questa Terra – e tanto altro del genere, impongono che i signori che hanno ruoli di responsabilità nei settori di cui si è detto all’inizio, visto che non se la sentono di fare il loro dovere, lascino il posto a chi in questo Paese è ancora libero.