Annalisa Boselli di Corriere Romagna San Marino: Facebook vietato per 48 ore prima del voto / Tutti in rivolta contro la legge bavaglio / Zafferani (Civico 10): «Mi sembra molto difficile far rispettare una normativa del genere agli elettori». Zeppa (Rete): «Io violerò la norma e inviterò come libero cittadino al voto: è una baggianata»
SAN MARINO. No alla
legge bavaglio che vieta agli
elettori di indirizzare
al voto su Facebook durante
le 48 ore di silenzio
elettorale. A dirlo sono i
partiti e i movimenti minori
che non ci stanno alla
decisione maturata nel
corso della commissione
elettorale e alcuni di loro
annunciano, come Matteo
Zeppa, che non si atterranno
alle disposizioni.
«Io inviterò ad andare a
votare», spiega il leader
del Movimento Rete . Ma sempre
più probabile è l’ipotesi
che, in realtà, qualcosa
sia cambiato nel percorso
tra ciò che è stato concordato
tra i partiti e la novità
del bavaglio elettorale
per tutti. «Nella riunione,
tutte le liste hanno
concordato – spiega Andrea
Zafferani del movimento Civico10 – sul fatto che
il silenzio potesse essere
esteso anche ai social network:
si tratta di chiedere
ai candidati e ai profili del
partito di non fare aggiornamenti
sabato e domenica.
Ora, il fatto che anche
gli elettori non possano
indirizzare al voto non fa
parte di ciò di cui abbiamo
parlato nella riunione.
E mi sembra anche
molto difficile da rispettare
una normativa del genere;
anche dal punto di
vista legale non so a quali
norme si possa fare riferimento:
internet non è
compreso. Ad ogni modo,
noi ci atterremo agli accordi
presi durante la riunione
». Anche Matteo
Zeppa del movimento Civico
10, che ha espresso
parere contrario alla normativa,
già annuncia: «Io
violerò la norma e inviterò
come libero cittadino al
voto; è una baggianata. Mi
metto nei panni di chi non
è candidato e vuole dire la
sua nei giorni del voto e
non lo può fare. Mi pare
proprio una decisione calata
dall’alto che è arrivata
come una sorpresa al
termine di una riunione
durata un’ora e mezzo
convocata la mattina per
il pomeriggio». Stessa opinione
è quella di Alvaro
Selva di Per San Marino
che spiega come la norma
sia una «baggianata. Un
conto è la pubblicità esterna
un conto ciò che si fa
come liberi cittadini. Non
mi pare che possa essere
imposto loro il silenzio;
mi pare una limitazione
eccessiva. Noi rispetteremo
la norma, per quanto
sia discutibile». (…)