San Marino. Calcioscommesse. Il Resto del Carlino San Marino

San Marino.  Calcioscommesse. Il Resto del Carlino San Marino

Aggiornamento della notizia, segnalato a Libertas  in data 23 agosto  2015, e subito pubblicato

Articolo di ARO su www.tio.ch (05/07/2015 – 09:22)
CANTONE/ITALIA /  Scagionato Ragini / Per l’allenatore del Locarno è stata chiesta l’archiviazione nell’ambito dell’inchiesta Last Bet
LOCARNO/CREMONA
– Dopo più di quattro anni di indagini il procuratore di Cremona
Roberto di Martino ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio o
l’archiviazione per gli indagati nell’inchiesta Last Bet. Come riporta
la Rsi l’ex allenatore del Locarno Marco Ragini è fra questi ultimi. Al
sanmarinese erano contestati fatti risalenti al periodo in cui era
preparatore atletico dei portieri del Bellinzona.
Tra chi ancora non
ne è uscito si trovano invece Almir Gegic (ex Chiasso), Mauro Bressan
(ex Chiasso) e Matteo Gritti (ex Bellinzona), accusati di associazione
per delinquere finalizzata alla frode fiscale. La stessa accusa è stata
formulata anche per l’allenatore della nazionale italiana Antonio Conte
.

 

Donatella Filippi di Il Resto del Carlino San Marino:  Calcioscommesse. Il preparatore dei portieri tirato in ballo nell’inchiesta /  L’allenatore Marco Ragini indagato: «Sono all’oscuro, l’ho imparato dalla tv» / La vicenda. Il periodo che Ragini deve chiarire riguarda quello della sua attività in Svizzera

C’e’ anche un sammarinese nell’elenco degli indagati nell’inchiesta della Procura di Cremona ‘New Last Bet’, legata al calcioscommesse che ormai da più di qualche mese sta mettendo sottosopra il mondo del pallone di casa nostra. Fra i 150 indagati c’è infatti il nome di Marco Ragini. Il sammarinese, ex preparatore dei portieri della Nazionale di San Marino e del Riccione che negli ultimi anni ha preso casa in Svizzera e che fino alla passata stagione lavorava per la società calcistica del Bellinzona. Il Gip, Guido Salvini, nell’ordinanza di circa 300 pagine con cui ha disposto l’arresto di 17 persone, scrive dell’esistenza di «un secondo gruppo di indagati (gli ‘elvetici’ Matteo Gritti e Ragini) che si ricollega a quella prima fase, riferita dai calciatori Filippo Carobbio e Gervasoni, che si inquadra nel tentativo di Almir Gegic e degli altri ‘zingari’ di esportare dalla Svizzera all’Italia il fenomeno della manipolazione delle partite». «SISTA quindi parlando—scrive il giudice — dei personaggi che hanno militato in squadre elvetiche, già attivi in quel Paese nell’attività illecita in questione, che decidono di agevolare gli ‘zingari’ per consentire questa infiltrazione in Italia». Per Ragini, continua il gip, non è stata chiesta una misura cautelare, dal momento che il suo nome (per ora ricavato solo dal suo ruolo) non è mai stato fatto in maniera esplicita dagli altri indagati. E comunque, la sua posizione appare meno centrale e delineata di quella del Gritti. (…)

 

 

 

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