San Marino: Carisp e Bsm dagli anni Novanta nel mirino dei poteri forti

San Marino: Carisp e Bsm  dagli anni Novanta nel mirino dei poteri forti

Nella Repubblica di San Marino  il primo vero attacco ai due istituti bancari della comunità, Cassa di Risparmio e Banca di San Marino, risale alla metà degli anni Novanta. Quando fu presentato un progetto di legge di trasformazione di detti istituti  in prima lettura alla vigilia delle feste natalizie da esaminare in seconda lettura  subito dopo l’Epifania.

A organizzare il tutto i soliti poteri forti.

Il tentativo fu sventato grazie a opportuni  articoli sull’unico giornale allora esistente in Repubblica, “Il Quotidiano”.

Detta legge, profondamente modificata, di fatto fu ripresentata a distanza di cinque anni, quando già i poteri forti avevano ottenuto ben altro: 8 nuove banche e finanziarie – fiduciarie a gogo.

Ora i poteri forti sono ritornati all’assalto.

Le istituzioni sammarinesi (politici e vertici di Banca Centrale) hanno collaborato con Forlì per distruggere Delta, il maggior investimento di Carisp e della intera Repubblica all’esterno. E adesso ne hanno preso la gestione.

Quanto alla Banca di San Marino basta tenere presente che l’hanno costretta ad acquistare la San Marino International Bank (già odiata  dai sammarinesi col precedente nome di Banca del Titano) con il relativo carico di pendenze di vario genere,  anche  presso Procure italiane e Banca d’Italia, visto l’intreccio con Tercas. 

I poteri forti  mettono le mani sul patrimonio di tutti  (2007)

 

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