San Marino, Carisp. Garanzia Stato per 120 mln. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

San Marino, Carisp. Garanzia Stato per 120 mln. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

Patrizia Cupo di  Corriere Romagna San Marino: Di tasca nostra …/  Carisp, Stato garante per 120 milioni /
La proprietà dell’istituto ha incontrato il governo, ma tranquillizza: i conti sono solidi.
Statalizzazione rinviata ma solo fino a quando la banca non avrà bisogno di quei soldi 

Lo Stato sarà
garante della ricapitalizzazione
di Carisp per 120 milioni di
euro. Soldi che, se la Cassa avrà
bisogno, saranno le tasche
pubbliche a dover sborsare, diventando
dunque Palazzo pubblico
proprietario della prima
banca del Paese. La garanzia rimarrà
invece solo sulla carta
se la Carisp dovesse riuscire da
sola a rendersi più solida, in attesa
che si completi il piano
Delta che farà entrare nei conti
della banca oltre un miliardo di
euro entro il 2020. Non passa
dunque la linea del Psd che,
sulla falsa riga delle indicazioni
del Fondo monetario, ipotizzava
addirittura la nazionalizzazione
dell’istituto di credito.
E intanto la Cassa (la cui assemblea
dei soci ieri ha incontrato
il governo) tranquillizza
tutti: per il momento, lasciano
trapelare, non v’è alcun bisogno
di quei soldi. Come a dire:
la statalizzazione è lontana.
Di fronte alle resistenze della
Cassa all’ipotesi di nazionalizzazione,
si fa dunque strada la
linea più morbida, quella presentata
in maggioranza dalla
Democrazia cristiana. La decisione
politica sul da farsi è stata
presa l’altra sera nel corso
dell’incontro di maggioranza
voluto appositamente per discutere
del futuro della Carisp:
ieri, il segretario di Stato alle
Finanze Claudio Felici ha presentato
il piano di “sostegno”
all’assemblea dei soci della
banca, vale a dire alla Fondazione
(presieduta di Tito Masi)
e alla Sums (alla cui guida siede
Clelio Galassi). La proprietà
della banca è convinta dall’ipotesi
di sostegno ma frena sull’idea
della futura statalizzazione.
D’altronde, ad oggi, i conti
non sono disastrati. La liquidità
è ancora buona, ad essere in
netta flessione è invece il patrimonio,
letteralmente crollato
negli ultimi anni. Non a caso,
i prossimi due bilanci della
Cassa sono attesi in rosso, ma
Fondazione e Sums promettono
i conti in positivo già dal
2014. A rientrare, come da accordi
con Intesa, saranno i soldi
del piano Delta: “rientri” di
certo lenti ma che entro sette
anni faranno entrare nelle casse
della banca quasi un miliardo
e 300 milioni di euro
. (…)

 

 

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