Caso Antonelli, ipotesi omicidio colposo
Due indagati per l’incidente in cui rimase vittima il giovane ciclista, poi morto per complicazioni legate al Covid
ANTONIO MANNORI – Ci sono sviluppi sul caso di Michael Antonelli, il 22enne ciclista dilettante di San Marino morto lo scorso dicembre, a quasi tre anni (era il 15 agosto 2018) dal terribile incidente avvenuto sulla montagna pistoiese, quando Antonelli finì in una scarpata con conseguenze devastanti. È stato emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di persone sottoposte a indagini da parte del pubblico ministero della Procura di Pistoia, Leonardo De Gaudio, con la formulazione di un preciso capo d’accusa. Tutto questo in ragione della riapertura delle indagini dopo la morte di Michael e degli accertamenti sollecitati dagli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi di Rimini per conto e a difesa della madre Marina Mularoni. Risulterebbero svolti e documentati, anche sotto l’aspetto medico-legale, rilievi tecnici nella zona del mortale fuoristrada mortale nonché osservazioni su quanto accadde all’atleta. Sulla scorta del materiale difensivo prodotto dai legali e di accertamenti d’iniziativa della stessa Procura, si è giunti all’avviso di conclusione delle indagini nel nuovo procedimento penale finalizzato ad accertare eventuali responsabilità di terzi. Ai soggetti sottoposti a indagini fin dall’inizio, il presidente della società organizzatrice della 72ª Firenze-Mare e il direttore di gara, è contestato l’omicidio colposo, individuandosi la colpa nel non avere adottato le necessarie cautele soprattutto nel tratto di discesa del Monte Oppio; non predisponendo adeguate protezioni morbide come potevano essere balle di paglia, senza peraltro segnalare con mezzi e personale in loco il pericolo rappresentato da quel tratto. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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