San Marino. Caso Fedele, causa civile per evitare di dover restituire soldi sporchi, Antonio Fabbri

San Marino. Caso Fedele, causa civile per evitare di dover restituire soldi sporchi, Antonio Fabbri

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Caso Fedele, causa civile per evitare di dover restituire soldi sporchi

Antonio Fabbri

Ancora il giudice delle Appellazioni, David Brunelli, non si è pronunciato dopo che il Collegio Garante ha accolto l’eccezione di costituzionalità dichiarando, appunto, incostituzionalel’articolo 199ter sul possesso ingiustificato di valori. Dunque è attesa la sentenza del giudice di Appello al quale torna in mano la vicenda di Michelangelo Fedele, l’agricoltore della Toscana originario della Calabria ritenuto vicino alla ‘ndrangheta e con circa 100 immobili di sua proprietà. Inevitabile, a questo punto, che in sede penale il caso si chiuda con un nulla di fatto, decadendo la condanna di primo grado a 7 mesi di prigionia, 5000 euro di multa e un anno e 4 mesi di interdizione dai pubblici uffici, per il reato di possesso ingiustificato di valori, la cui previsione è stata valutata incostituzionale nella formulazione dell’articolo 199 ter. Ma conseguenza rilevante &egrave anche il venir meno, vista la dichiarata incostituzionalità, della confisca di oltre 450 mila euro (303.723,11 già sotto sequestro e per equivalente fino alla concorrenza di ulteriori 154.177,71), seppure riconosciuti di provenienza illecita. Denari che dovrebbero quindi essere restituiti. Si arriverebbe al paradosso di dover ridare le somme oggi già sotto sequestro e riconosciute provento di ricettazione, sequestro di persona ed estorsione. Per evitare la beffa prova a correre ai ripari iil Governo. La questione così, andando verso l’archiviazione in sede penale, prende la strada della causa civile.

Infatti l’esecutivo con la delibera n. 4 del 13 marzo, dà mandato all’Avvocatura dello Stato di intentare azione civile verso Michelangelo Fedele e Bsm -dove Fedele aveva depositatole somme- “al fine di dichiarare la nullità dei contratti tra gli stessi conclusi, siccome atti di disposizione di somme derivanti da misfatto, così disponendone la devoluzione
delle somme ivi depositate all’Ecc.ma Camera”.

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