San Marino. Caso riciclaggio Panzavolta, in appello chiesta la restituzione di 8,7milioni

San Marino. Caso riciclaggio Panzavolta, in appello chiesta la restituzione di 8,7milioni

RASSEGNA STAMPA – Il processo di primo grado si era concluso con la sentenza il 27 ottobre 2021

ANTONIO FABBRI –  Una sentenza di assoluzione per i figli di Lorenzo Panzavolta. Il caso è quello relativo ai denari, appunto, dell’ex manager del gruppo Ferruzzi legato a Raul Gardini che rimase coinvolto nell’inchiesta della Tangentopoli italiana del lontano 1993. Per quei denari, trasferiti sul Titano, erano finiti a giudizio figli, Leonardo e Raffaella Panzavolta, e il commercialista sammarinese Lamberto Geri. L’accusa era di riciclaggio.

I tre sono stati assolti in primo grado dal Commissario della legge Simon Luca Morsiani, “perché non consta abbastanza della colpevolezza”. Allo stesso tempo, però, era stata riconosciuta la provenienza illecita del denaro, tanto che il giudice aveva disposto la confisca di quanto sequestrato, fino alla concorrenza di 8.780.295, nei confronti dei Panzavolta, “ivi inclusa la confisca fino a 380.703 nei confronti di Lamberto Geri”, aveva sentenziato il giudice di prima istanza.

Ieri l’appello con il quale gli avvocati Maria Selva e Carlo Benini, hanno chiesto, stante l’assoluzione, la revoca della confisca Ha fatto appello anche la Procura fiscale, ieri in aula con Manuela Albani, chiedendo di riformare la sentenza di primo grado con la condanna e la conferma della confisca.

La difesa, con l’avvocato Maria Selva, ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso della procura fiscale, in quanto l’interposizione di appello non è stata notificata alle parti. Rilevato che, ancorché si sia trattato di un problema di Cancelleria, la notifica alle parti “è prevista a pena di nullità”, ha detto l’avvocato Selva che ha rilevato come questa sia stata la linea tenuta in passato ogni volta che cosa analoga è capitata con le parti civili. “In ogni caso – ha aggiunto – Oggi non potrebbe pronunciarsi sentenza di condanna perché nelle more è intervenuta prescrizione. In ogni caso noi riteniamo che vi debba essere l’assoluzione. “Non pensavo – ha poi detto l’avvocato Carlo Benini – dopo 31 anni dal 1993, di ritrovarmi a discutere ancora di tali questioni. I denari di Panzavolta – ha aggiunto -sono stati accumulati con capacità finanziaria e di investire. Riteniamo che per entrambi i figli, come era già stato stabilito per la madre, in ogni caso manchino dell’elemento psicologico del reato e vadano assolti”. Chiesta quindi la restituzione di quanto confiscato.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

 

 

 

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