San Marino. Caso titoli, l’altra versione: l’investimento sarebbe vantaggioso per Bcsm.

San Marino. Caso titoli, l’altra versione: l’investimento sarebbe vantaggioso per Bcsm.

L’Informazione di San Marino

Caso titoli, l’investimento sarebbe vantaggioso per Bcsm 

Lo riporta la Rtv e dopo le denunce è giallo sulla natura e sull’importo di quanto investito

A riportare un’altra versione dei fatti rispetto a quella rappresentata nei giorni scorsi sulla base delle denunce presentate, è la Tv di Stato che, richiamando l’articolo de “Il sole 24 ore” di sabato scorso parla di “giallo” sul caso. L’articolo del Sole citava infatti la presunta compravendita di titoli, versati a Banca Cis da una cordata di imprenditori italiani e poi ceduti a Banca Centrale per circa 41 milioni di euro. In consiglio gli esponenti di Rete hanno parlato di “49 milioni investiti in titoli spazzatura”. In realtà le cifre evocate non corrisponderebbero. “L’investimento di Banca Centrale risulterebbe infatti pari a un acquisto di titoli di poco più di 30 milioni di euro – specifica la San Marino Rtv – acquisto peraltro effettuato autonomamente dalla Bcsm. Banca Cis avrebbe avuto esclusivamente quindi il ruolo di intermediario finanziario, senza ruoli specifici in merito, ma limitandosi a eseguire le disposizioni ricevute in merito da Via del Voltone”.

Ma anche la qualità dell’investimento sarebbe diversa da quanto affermato dai consiglieri di Rete che hanno parlato di “titoli spazzatura”, terminologia ripresa sabato dall’articolo di Stefano Elli Sole 24Ore di ieri su “junk bond” cioè i famigerati titoli spazzatura. “Contrariamente a quanto affermato dal quotidiano italiano – riprende Rtv – si tratterebbe invece di titoli che sia per redditività che per rischiosità sarebbero molto più favorevoli per l’acquirente rispetto per esempio al restante portafoglio di Banca Centrale, tanto da prevedere per il prossimo dicembre una cedola di ritorno di circa due milioni di dollari”. Intanto venerdì scorso era stato il presidente di Fondiss – il cui fondo era richiamato dai consiglieri di opposizione intervenuti avanzando il sospetto che i fondi investiti fossero quelli del secondo pilastro depositati in Banca centale – a chiarire la situazione del fondo, specifiando che nessun mandato è stato dato per investire i fondi dei lavoratori che restano depositati in un conto fruttifero e torneranno nella disponibilità del Comitato Gestore a luglio 2018.

La questione, dunque, non sarebbe così chiara come descritta qualche giorno fa. Di certo c’è l’indagine della magistratura scaturita dalle denunce di Vice Direttore, Collegio sindacale e un membro del Consiglio direttivo, mossesi dopo il licenziamento di Savorelli.

 

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