San Marino. “Cassa di Risparmio/SUMS: il silenzio è d’oro (e lo paghiamo noi)”

San Marino. “Cassa di Risparmio/SUMS: il silenzio è d’oro (e lo paghiamo noi)”

Cassa di Risparmio/SUMS: il silenzio è d’oro (e lo paghiamo noi)

 Quando nel febbraio scorso abbiamo appreso che lo Stato avrebbe comprato da SUMS sia le azioni di Cassa di Risparmio per la cifra di 3,2 milioni di euro, sia le quote del “Casale la Fiorina” per 7,4 milioni di euro (per un totale di 10,6 milioni), ci siamo chiesti se, a fronte di queste cifre, il governo di Adesso.sm avesse comprato da Sums anche il suo silenzio.

Il nostro timore è stato confermato visto che, sei mesi dopo, apprendiamo dal verbale della Assemblea Soci della SUMS di come Celli il 12 gennaio 2018 abbia inviato una lettera dai toni perentori in cui senso può essere riassunto così:”O accettate questa proposta in blocco, o non se ne fa niente”. E cosa prevedeva la proposta di Celli? L’acquisto da parte dello Stato delle quote azionarie SUMS del Casale La Fiorina, quelle di Carisp, la spalmatura in 25 e anni e la rinuncia della SUMS ad ogni azione legale presente e futura.

Più che trattativa Stato/SUMS, a noi pare un ricatto bello e buono!

D’altronde quando un socio di minoranza diventa scomodo e intraprende iniziative a tutela del proprio investimento denunciando le operazioni improprie fatte su Carisp nel 2017 dal Cda Montepaschiano – come aveva fatto SUMS nel giugno 2017 – è necessario metterlo a tacere.

E la strategia del “Silenzio è d’oro” è una tra le più gettonate in casa Adesso.sm.

Un vero e proprio affare per la Sums che, invece di dover sborsare 35 milioni di euro a fronte della propria quota di perdita sui 534 milioni, si ritrova ad incassare 3,2 milioni vendendo allo Stato un pacchetto azioni dal valore pari a ZERO. La cosa più grave è che, nel farlo, rinuncia a tutte le azioni di responsabilità nei confronti di chi ha contribuito a confezionare il bilancio che affossa Cassa di Risparmio. Siamo proprio sicuri che il bene del paese coincida con questa operazione? Noi non crediamo.

Ancora una volta il prezzo del silenzio lo dovranno pagare i cittadini sammarinesi, prezzo che continua a lievitare sotto i nostri occhi. Giusto ieri, durante l’assestamento di bilancio, la maggioranza ha deliberato un esborso di ulteriori 1,3 milioni sempre a favore della Sums per la posizione del Casale La Fiorina, denaro che si va ad aggiungere agli ulteriori 8 milioni di euro per ripianare le perdite 2017 di Carisp.

Il governo avrebbe dovuto limitarsi ad acquisire le quote di Carisp e del Casale perché questo è il mandato che ha ricevuto dal Consiglio Grande e Generale, che non ha di certo subordinato queste acquisizioni alla volontà di tappare la bocca alla SUMS, la quale aveva intrapreso azioni legali in piena autonomia. E invece Celli e colleghi sono ben preoccupati di proteggere il cda montepaschiano di Carisp che, a ben vedere, tra manleve e tutto il resto è l’unico che possa sentirsi veramente tutelato dallo Stato. Anzi, dal governo.

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