San Marino. Cavour si oppose a qualsiasi trattativa col Titano

San Marino. Cavour si oppose a qualsiasi trattativa col Titano

L’Informazione di San Marino. Cavour e la nomina sfortunata

Marino Cecchetti

La settimana scorsa Antonio Patuelli, nella ricorrenza della proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861), ha ricordato Cavour, lo statista che, destreggiandosi fra Austria, Francia (Napoleone III) e Garibaldi, unificò la Penisola italiana, muovendo da un Piemonte già – grazie a Cavour – moderno Stato europeo. Lo statista non annetté subito San Marino come avrebbe voluto per non urtare la suscettibilità di Garibaldi e di Napoleone III, fra loro “nemici”, ma entrambi protettori della Repubblica. Però si oppose a qualsiasi trattativa col Titano. I sammarinesi capiscono che la fine della loro Repubblica è solo rimandata.

Il 6 giugno 1861 Cavour, all’improvviso, muore. Sul Titano, nessun pianto. Sotto il titolo “Relazioni all’estero = soddisfacienti”, si legge nei verbali: “L’Ecc.ma Reggenza in prima informa il Consiglio che le Relazioni all’Estero per la repubblica sono soddisfacientissime, e che non avendo omesso di diriggere alla Corte in Torino le condoglianze per la perdita prematura dell’illustre Conte di Cavour, e le felicitazioni al Rè di Prussia per il fallito attentato all’augusta sua persona, si ebbero da ogni parte le più gradite, e lusinghiere risposte”.

Insomma, il giubilo per lo scampato pericolo del “Rè di Prussia” è una copertura. Già a novembre si comincia a trattare a Torino col successore di Cavour, Ricasoli. A marzo 1862 sarà firmata la prima convenzione italo-sammarinese. La Repubblica è salva.

Con Cavour giocò anche la sfortuna. Nel 1858 i sammarinesi nominarono come plenipotenziario presso Napoleone III – posto cruciale per tentare di ammorbidire Cavour – un tizio che, appena morto lo statista, informò i Reggenti di avere, una volta, duellato con lui a pistolettate. Come avrebbe potuto essere d’aiuto? 

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