Il Fatto Quotidiano tratto da mentiinfomatiche.it a proposito della indagine Mose, prosecuzione della Chalet, con risvolti anche a San Marino. Giancarlo Galan come Fiorenzo Stolfi, conto Mazzini, nega che certe firme in alcuni documenti bancari siano sue.
La versione di Galan contro la segretaria: “False le mie firme”
Antonio Massari e Davide Vecchi inviati a Venezia
La versione di Giancarlo Galan. Il cuore della sua memoria difensiva. Due perizie. Una calligrafica e l’altra finanziaria. La prima è la più rilevante perché punta a dimostrare che la firma dell’ex governatore è stata ripetutamente falsificata, in particolare sulle distinte del conto corrente acceso a San Marino.
Due le operazioni che la perizia definisce “senza ogni ombra di dubbio” firmate da altri: la “distinta di accredito” e la “delega al prelievo” di 50 mila euro. Soldi che secondo gli inquirenti sarebbero arrivati dai fondi neri creati dalla cricca del Mose e poi trovati sul conto intestato a Galan. Ma la perizia ora scrive che a firmarle non è stato l’ex governatore. Atti che dunque avrebbe siglato Claudia
Minutillo, ex segretaria e oggi sua grande accusatrice. Una perizia che arriva dopo l’apertura di un fascicolo da parte dei magistrati di San Marino che ieri hanno inquisito Baita, Colombelli e Minutillo per riciclaggio. La perizia è allegata alla memoria che l’ex governatore del Veneto leggerà domani alla Camera dei deputati.
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Giancarlo Galan e Claudia Minutillo