San Marino. Ci si prepara ad apparecchiare la crisi sulla testa della Reggenza?

San Marino. Ci si prepara ad apparecchiare la crisi sulla testa della Reggenza?

Ci si prepara ad apparecchiare la crisi sulla testa della Reggenza?

Antonio Fabbri

Il giochino sarebbe squallido, anche se già visto: puntare a trovare il pretesto per aprire la crisi proponendo una Reggenza di garanzia. Squallido perché giocato usando la strumentalizzazione della più alta carica dello Stato. Uno degli schemi potrebbe essere: l’opposizione avanzerebbe la proposta della Reggenza di garanzia che verrebbe votata anche dalle parti più scalpitanti della maggioranza: Civico10, non si sa se tutti; Ssd, probabilmente non tutti; Rf, probabilmente nessuno.

Altro schema: la proposta potrebbe arrivare da alcune parti della maggioranza e sostenuta dall’opposizione.

Altra ipotesi, già verificatasi in passato ci si potrebbe trovare a votare più di una coppia reggenziale. A decidere sarebbe, a quel punto, il Consiglio.

Si vedrà, da qui alla seduta di settembre un po’ di tempo c’è.

La voce della Reggenza di garanzia circola già da una decina di giorni. Secondo lo schema, che a questo punto pare saltato, la prossima coppia reggenziale sarebbe dovuta essere espressione di Repubblica Futura, da un lato, e di Civico10 dall’altro. Quale formula potrebbe avere la Reggenza di garanzia, ammesso che ci si arrivi, è difficile dirlo oggi. Di certo sarebbe l’ennesima apertura della maggioranza in una legislatura che, al di là della vulgata che propaganda la mancanza di condivisione, ha visto ciò che non si era mai verificato fino ad ora: la presidenza di due commissioni determinanti all’opposizione; sindacati e categorie, insieme a opposizione e maggioranza, che fanno le leggi; la minoranza che partecipa ai Ccr; riferimenti in Commissione finanze ad ogni minima richiesta. Questo solo per citare alcuni esempi di condivisione estrema, e per certi aspetti non sempre opportuna, vissuti in questa legislatura. Dopo la Reggenza di garanzia, ci manca solo che la nomina di un paio di Segretari di Stato, magari alle Finanze e agli Esteri, in un rimpasto spericolato all’insegna dell’unanimismo, venga data all’opposizione… chissà, la legislatura non è ancora finita.

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