RASSEGNA STAMPA – Titoli dati a pegno e galassia Cis, nuova udienza. Al centro i “conti omnibus”
ANTONIO FABBRI – Nuova udienza ieri davanti al Commissario delle legge Vico Valentini, per uno processi della galassia Cis, quello che vede imputati Daniele Guidi e Marco Mularoni, ex direttore ed ex vicedirettore della banca, e l’azionista Marino Grandoni.
Secondo le prospettazioni dell’accusa, la banca aveva chiesto dei finanziamenti a istituti esteri e, a garanzia di questi, aveva posto dei titoli propri, ma anche titoli di proprietà della clientela, tra cui i titoli sottostanti ai pronti contro termine in cui erano investiti i Fondi pensione.
Secondo i calcoli del capo di imputazione questi titoli complessivamente ammonterebbero a quasi 9 milioni di euro (8.949.127,22 euro). I prestiti a favore della banca erano stati contratti nel 2019 con Efg Lussemburgo e Efg Bahamas.
Doveva essere ascoltato ieri, tra gli altri, Emilio Gianatti, all’epoca vice direttore di BancaCis, ma non era presente tanto che il giudice ha ritenuto “ingiustificata la diserzione del testimone”, che è stato riconvocato per la prossima udienza, prospettando in caso di assenza la trasmissione degli atti all’inquirente perché proceda per falsa testimonianza.
Ieri è stato quindi ascoltato come testimone Alessandro Viola, all’epoca dei fatti responsabile dell’area finanza di BancaCis.
In risposta alle domande – del procuratore del fisco Roberto Cesarini e degli avvocati Roberto Brancaleoni, legale di Marco Mularoni; Fabio Federico per Daniele Guidi e Michela Vecchi per Marino Grandoni e, per la parte Civile Sga, Alessandro Cardelli – il testimone ha ricostruito come avveniva la gestione dei portafogli titoli della clientela e dei titoli di proprietà della banca. Ha spiegato come vi fosse un “conto omnibus” che conteneva sia i titoli della clientela sia quelli di proprietà della banca. “Conti omnibus esistenti fin da Banca Partner e poi presenti anche nel 2019”, ha detto il testimone sottolineando che La BancaCis, dal 2005 in poi con Banca Partner prima e con Eurocommercial bank poi, aveva “affrontato due fusioni con la supervisione della Banca Centrale.
Banca Centrale che era nell’istituto con ispezioni un anno sì e un anno no in tutto quel periodo, ma mai ha segnalato anomalie”, ha sottolineato il testimone.
Più nel dettaglio gli avvocati difensori hanno cercato di capire con quali modalità le banche estere che avevano concesso i finanziamenti, si siano rivalse sui titoli a garanzia e perché abbiano utilizzato i titoli della clientela quando, sostengono le difese, quelli di proprietà della banca erano capienti.
Il testimone ha sostenuto di avere appreso solo nel 2019, del fatto che quei titoli fossero stati utilizzati come garanzia, quando ormai erano stati escussi.
L’avvocato Vecchi ha poi chiesto se, come responsabile dell’’area finanza il testimone avesse avuto rapporti con Grandoni. “In 17 anni non l’ho mai visto”, ha detto il testimone.
Prossima udienza il 14 ottobre, mentre le conclusioni sono previste a fine novembre.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo