Per chi già la definisce così, vogliamo ribadire che la nostra scelta di destinare il 25% del contributo elettorale di cui godiamo per aiutare le persone più in difficoltà non configura un atto di carità o beneficenza, ma una redistribuzione di soldi (che non sono nostri ma dei contribuenti) per finalità sociali! Fare questa scelta ora, e non un mese fa, ha un significato e uno scopo ben preciso: quello di mettere gli altri partiti (speriamo) con le spalle al muro. Questi “altri partiti” (tranne Sinistra Unita) hanno votato contro compatti ad un emendamento presentato dalla stessa SU mirante ad azzerare, ed in subordine a dimezzare, il contributo elettorale. Questi “altri partiti” non hanno mostrato finora alcuna intenzione di fare a meno di neanche un € del contributo, per paura di non raggiungere tutti gli elettori e perdere lo scranno. Se avessimo fatto questa proposta un mese fa, nessuno ci avrebbe risposto, tutto sarebbe passato sotto silenzio, e dopo due settimane nessuno se ne sarebbe più ricordato.
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