Come in un Far West
Marino Cecchetti
Mercoledì scorso Il Fatto Quotidiano ha messo San Marino in prima pagina perché Banca Agricola Commerciale (Bac) ha, fra i suoi clienti, il senatore della Lega Armando Siri, ex sottosegretario nel primo governo Conte, già bersagliato da Rai3 Report e da L’Espresso, e ha concesso prestiti a lui e a persone a lui vicine per oltre un milione e mezzo di euro senza ‘adeguate’ garanzie. La procura di Milano, che sta indagando per riciclaggio, ha chiesto al Senato l’autorizzazione a sequestrare alcuni computer.
Il caso, prettamente politico, rimbalzerà sui media ancora per chissà quanto tempo, pompato dagli avversari politici della Lega.
Non è infrequente che una banca sammarinese venga coinvolta in indagini condotte da tribunali italiani su politici italiani. Stupisce che questi casi sfuggano alle nostre autorità di vigilanza (abbiamo un centinaio di controllori!), di cui invece riscontriamo indirettamente la rigorosa puntigliosità ogni volta che noi, comuni cittadini sammarinesi residenti a San Marino, ci presentiamo a uno sportello. I giornali italiani continueranno ad occuparsi di Siri-Bac anche perché i verbali delle ispezioni di Banca Centrale in Bac – fortemente pregiudizievoli per l’immagine del sistema bancario sammarinese – sono arrivati a L’Espresso. E senza alcuna reazione pubblica da parte di Segreteria Finanze, Banca Centrale, Tribunale.
Il Fatto Quotidiano mercoledì scorso ha messo San Marino in prima pagina per un caso che riguarda la Lega. Il Giornale – anche quella volta per Bac – ha fatto altrettanto quando nel mirino dei media sono finiti politici dei 5Stelle per supposti privilegiati collegamenti con la, romana, Link Campus University.
Certi personaggi, nostrani e non, collegati o con gli uni o con gli altri o con entrambi i fronti politici italiani, operano qui come in un Far West.