San Marino, Congresso Dc.: sintesi di alcuni interventi di sabato 27

San Marino, Congresso Dc.: sintesi di alcuni interventi di sabato 27

COMUNICATO STAMPA
XVIII CONGRESSO GENERALE DEL PDCS
“SOLO UN’IDENTITÀ FORTE COSTRUISCE FUTURO”
IL DIBATTITO DEI DELEGATI. MARCO GATTI SI CANDIDA ALLA SEGRETERIA
All’avvio del dibattito aperto ai 350 delegati, Marco Gatti, il primo a intervenire, avanza la sua candidatura alla segreteria del partito. Il consigliere, coordinatore dell’ufficio politico del Pdcs, nel suo lungo intervento, ripercorre l’esperienza del Patto per San Marino, augurandosi che si apra una nuova fase,  in cui le forze lavorino tutte insieme, mettendo al bando i particolarismi, “per la condivisione di un progetto politico, che possa dare stabilità, risolvere problemi e creare prospettive” per il Paese. Ma soprattutto, Gatti chiede chiarezza ai partiti che compongono la maggioranza, e anche assunzione di responsabilità, per salvaguardare governo e Patto, come già dimostrato dalla Dc.  
Di seguito un estratto del suo intervento e degli altri delegati intervenuti in mattinata.
Marco Gatti:
“Pasquale è stato un ottimo Segretario. paziente, capace, corretto, tutti noi dobbiamo ringraziarlo per il grande lavoro svolto.
Vista la sua scelta di non ricandidarsi alla Segreteria, molti  sono preoccupati per la continuità del Patto, della formazione dei giovani democristiani, dell’unità del Partito. Personalmente, credo che la sola continuità fine a se stessa non sia positiva, perché è una cosa piatta. Se crediamo in quello che abbiamo fatto sino ad oggi dobbiamo su questa fondamenta costruire. Solo così ciò che c’è di buono non andrà disperso ma sarà il concime per un frutto ancora migliore.
In un momento di così grande difficoltà economica per il nostro Paese, è necessario analizzare le condizioni e le prospettive di rilancio. Un partito come il nostro non deve piangersi addosso. Tanto è stato fatto per entrare tra i Paesi virtuosi sulla base delle nuove regole internazionali, ma tanto ancora dovremo fare. In particolare, la nostra Repubblica non può sottrarsi da uno sviluppo che sia di reciproco vantaggio con la Repubblica italiana. Oggi il rapporto tra i nostri Stati è difficile, ma sono certo che, il nostro partito, per mezzo dei suoi uomini, possa favorire la ripresa del dialogo, che è l’unica strada per costruire e rilanciare un’economia nel reciproco interesse.
Il Patto, coalizione nata appena due anni fa, ha segnato un passaggio politico importante che valuto positivo. Ha infatti messo allo stesso tavolo tre culture, quella  cattolica, quella liberale e quella socialista, per costruire su questo progetto politico la San Marino del domani. L’esperienza del Patto la suddivido in due momenti. La fase iniziale in cui tutte le forze si sono concentrate ad affrontare le emergenze: il sistema dei pagamenti, la procedura rafforzata, la white list Ocse, la firma di due accordi con l’Italia, la visita del ministro Frattini. Atti in cui l’interesse generale del Paese è prevalso su quello particolare dei partiti e dei singoli. Poi una seconda fase, in cui invece le politiche particolari hanno allontanato quello che era stato un agire e un costruire comune. Sono iniziati qui i distinguo degli Eps, che sono continuati. La stessa Alleanza popolare ha cambiato atteggiamento. Da qui sono nate vicende, illazioni, sospetti che in altri momenti, se non ci fosse stato un contesto critico forte, come quella attuale, avrebbero causato la caduta di un governo senza pensarci troppo. Credo che tutto il Patto debba dare atto alla Dc di aver privilegiato gli interessi generali, la stabilità, subendo critiche ingiuste e attacchi strumentali. Il nostro senso di responsabilità ha salvato la maggioranza e il governo, sono convinto che tutti debbano  dimostrare responsabilità e spirito di servizio.
Mi auguro che ci sia una terza fase, in cui dovremo lavorare molto, che dovrà essere in grado di risolvere problemi e creare prospettive. Dare stabilità all’azione di governo nell’interesse del Paese. Dovremo quindi rivedere e riorganizzarci in tante cose per raggiungere l’obiettivo. Occorre ridefinire l’esecutivo del Patto perchè sia più rapido e incisivo nelle decisioni e nella collaborazione con il governo. Bisogna migliorare il metodo di lavoro, la capacità di dialogo sulla proposta tra le forze politiche di maggioranza, e anche con quelle di opposizione e con la società. Dobbiamo avere chiarezza dai partiti che compongono la coalizione, a cominciare dagli Eps. Non si può allo stesso tempo stare al governo e comportarsi da partito di opposizione.
Infine il partito. Solo una Dc forte, unita nella sua identità, potrà garantire condizioni di stabilità politica, governabilità, coraggio e prospettiva per il Paese che viene prima di tutto, prima degli interessi di partito. Perché sono a rischio posti di lavoro, perdita di competitività delle aziende e la nostra stessa sovranità. Agiamo da sammarinesi, lavoriamo insieme.
Solo un anno fa non avrei mai pensato di valutare una grande assunzione di responsabilità nei confronti del partito e del Paese, come quella di candidarmi alla segreteria. Molte volte, in questi giorni, mi sono chiesto se è la scelta giusta, non per me, ma per il partito e per il Paese, per il ruolo difficile e fondamentale che il Pdcs ha in questo momento. Ho deciso comunque di mettermi in gioco, di candidarmi. Vi posso assicurare che, se mi darete fiducia, darò tutto me stesso e sarò il segretario di tutti. Lavorerò con voi a partire dalle sezioni”.  
Gino Giovagnoli:
“Il nostro lavoro per la trasparenza è stato riconosciuto internazionalmente ma l’Italia ci tiene ancora sotto scacco. Ma i sammarinesi non vogliono essere considerati un popolo di ladroni per colpa di pochi, perchè sono un popolo di lavoratori. Non possiamo stare con le mani in mano, dobbiamo reagire all’embargo perpetuato dall’Italia. Rimbocchiamoci le maniche, pensiamo alle soluzioni. Per superare questo periodo serve unità di intenti, delle forze politiche del Patto. Dobbiamo lavorare per riportare il Paese fuori dalle secche.
Mi auguro che al timone del partito possa esserci un nuovo segretario, che sarà eletto in questa assise e a cui andrà tutta la nostra fiducia. Anche se momento è difficile potrà contare su di noi, noi democristiani, e non siamo pochi”.
Giuseppe Valentini:
“La mia riflessione va a quei gruppi famigliari che hanno avuto tanto dallo Stato: un impiego eccellente, lo sblocco dei terreni o altri benefici. A quelle famiglie, chiedo, sia data una regolata. Chiedo poi che le minime e massime siano avvicinate e rese più uguali a fine mese. Dico no ad alleanze di governo con la sinistra, no agli abusi edilizi, la roccia del nostro Monte non deve essere toccata, no alle concessioni di suoli pubblici e a liberare la parte esterna del centro storico all’invasione commerciale”.
Chiara Guiducci:
“La politica deve perseguire il bene comune, ritrovare l’onestà per il buon governo, oggi invece si persegue l’interesse personale. Lo Stato ha bisogno di ritrovare il cambiamento nell’onestà, ciò non significa che deve cambiare la classe politica, ma la mentalità diffusa.
E’ noto a tutti quanto è forte e radicata la disonestà di alcuni, ma colpevoli sono anche coloro che hanno taciuto, fatto finta di niente, perché comprati con poco. In questo contesto, anche i giovani hanno il dovere di contribuire al bene del Paese.”
L’Ufficio Stampa

del P.D.C.S.

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                           COMUNICATO STAMPA
XVIII CONGRESSO GENERALE DEL PDCS
“SOLO UN’IDENTITÀ FORTE COSTRUISCE FUTURO”
 
SINTESI DEGLI INTERVENTI DI SABATO 27 NOVEMBRE:
“PER UNA DC FORTE E CAPACE DI DIALOGARE CON TUTTE LE FORZE POLITICHE”
Dalla gratitudine al segretario uscente Pasquale Valentini, al sostegno al candidato Marco Gatti; dagli inviti alla maggiore aggregazione politica alle critiche alla coalizione di maggioranza e ad alcune forze che la compongono. Ieri, nella prima giornata di dibattito del XVIII Congresso generale del Partito democratico cristiano sammarinese, è emerso nei delegati l’orgoglio di essere democristiani, rappresentanti di un partito che ha tutte le carte in regola per fare uscire San Marino da una crisi mai vista.
E non sono mancati gli interventi di critica. A partire da Ernesto Benedettini che, attaccando il tradimento degli Europopolari, ha evidenziato come “la Dc stia pagando a caro prezzo la lealtà” nei confronti del Patto. E sia dunque necessario rilanciare la sua azione. Oscar Mina è tornato sulle dimissioni da segretario di Stato delle Finanze di Gabriele Gatti, “un affronto politico molto forte che ha rimesso in discussione certe aggregazioni”. Ha invece sottolineato l’immobilismo dell’esecutivo nell’ultimo anno e la necessità di “una verifica interna al Patto”, Francesco Mussoni, facendo anche autocritica: “Non dobbiamo aver paura di dire che siamo stati un po’ deboli ultimamente, di dire che il nostro partito ha sacrificato dei propri uomini e la propria attività per senso di responsabilità nei confronti del Paese”. Mussoni ha poi messo in evidenza la necessità di concretizzare le aggregazioni politiche con Noi sammarinesi e Arengo e libertà, e di ricercare il dialogo con l’opposizione: “Sarebbe irresponsabile andare alle elezioni”, ma “oggi la maggioranza ha grossi problemi e numeri molto risicati, dobbiamo fare accordi politici sulla base dei contenuti, ragionando con chi ha una matrice socialista”.
Applauditi sono stati i numerosi interventi degli “under 30” e delle delegate che hanno preso parola nel dibattito, tanto che in serata Marino Manuzzi ha definito l’assise in corso “il congresso dei giovani e delle donne”. Sentito l’intervento di Daniela Marchetti che ha lodato le caratteristiche politiche e umane del segretario uscente Valentini, ammettendo di avere “lottato fino alla fine” sperando rimanesse alla guida del partito. “Ma accetto la tua decisione- ha detto rivolgendosi a lui dal palco- anche se non la condivido. Condivido invece la tua linea politica fatta di onestà e lavoro”. Il partito, ha aggiunto, è il  “punto di riferimento per tutte le forze politiche, in grado di portare avanti qualsiasi azione”. Per questo, “dagli esiti del congresso devono venire le sue linee future”, in modo da usare “le energie in modo costruttivo e onesto, perché le scorciatoie non piacciono a nessuno, mentre la via della trasparenza e l’onestà è certamente più significativa”. Dello stesso avviso il “giovane” Davide Bartolini, che ha ricordato come il Pdcs sia uscito nel giro di un anno da una crisi interna, da quando “una copiosa fuoriuscita di iscritti” sembrava liquefare il partito. Ma poi “ha raccolto una grande coalizione, il Patto, e ha vinto le elezioni politiche”. Di tutto questo, “il merito è del segretario Pasquale Valentini- ha aggiunto- un grande uomo politico e una figura umana di spessore”, la cui “grande lezione ha fatto rinascere i giovani democristiani sammarinesi”.

 

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