San Marino. Consiglio Grande e Generale. 19 febbraio 2015. Seduta pomeridiana. Seconda parte. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale. 19 febbraio 2015. Seduta pomeridiana. Seconda parte. Agenzia Dire

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 19-25 FEBBRAIO 2015

GIOVEDI’
19 FEBBRAIO- seconda parte della seduta pomeridiana

I
lavori consiliari proseguono con la nomina di quattro Esperti della
Commissione per la Tutela ambientale: sono Pier Sante Battistini,
indicato dall’Upr, Rodolfo Valli, Renato Di Donato, Andrea Mina
nominati dalla maggioranza.

Quindi
si procede con le dimissioni dei rappresentanti di Rete da tre
organismi, l’Authority per le pari opportunità, la commissione per
le Politiche giovanili e la Commissione per la Cooperazione. A
riguardo, il capogruppo di Rete,
Roberto
Ciavatta,

annuncia l’intenzione di non sostituire i dimissionari. I capi gruppi
della altre forze politiche concordano nel non procedere alla
sostituzione e decidono di rinviarla nella prossima seduta di
Marzo.
In particolare, si apre un dibattito sulla commissione per
le Politiche giovanili: Gian Matteo Zeppa, Rete, è stata un
fallimento. Marco Podeschi, Upr, sostiene la necessità di una
riflessione da parte della politica e in Consiglio grande e Generale
sull’attuale legge per le Politiche giovanili per discutere di una
sua rivisitazione. Proposta accolta da Francesco Morganti, Psd, che
ammette come l’attività della commissione sia sospesa da diverso
tempo. Alessandro Cardelli, Pdcs, osserva come sia necessario
sganciare la Commissione, organismo che deve essere rilanciato, dal
Forum dei Giovani che non è mai riuscito a funzionare.
Segue la
presa d’atto del conferimento di tre onorificenze, a seguito della
visita di Stato dei Capitani Reggenti in Vaticano: il titolo di
Cavaliere di Gran Croce con il gran collare al Cardinale Pietro
Parolin, segretario di Stato, quello di Cavaliere di Gran Croce a
Giovanni Angelo Beccio, Sostituto per gli Affari Generali, infine a
Paul Richard Gallagher, segretario di Stato pe i Rapporti con gli
Stati.
Si apre il comma successivo, il n.8, dedicato alla
Ratifica dei decreti delegati: inizia il dibattito del n.212,
“Costituzione della società ‘Poste San Marino Spa” che
proseguirà in seduta notturna.

Di
seguito una sintesi degli interventi:

Comma
3. Ratifica dei Decreti Delegati.

Decreto
n. 212 “Costituzione della società ‘Poste San Marino Spa’

Giancarlo Capicchioni, segretario
di Stato alle Finanze:
“Presentiamo
come governo due emendamenti: proponiamo all’articolo 1 che
la data per la costituzione della Poste San Marino Spa sia il 30
maggio 2015 . All’articolo 2 dello statuto viene modificata la sede
della società, che è l’attuale sede dell’Ente Poste a
Serravalle in strada Borrana 32, al posto di quella di
Rovereta”.
Roberto Ciavatta, Rete: “
Abbiamo
già chiesto nel dibattito sulla Finanziaria di non privatizzare le
poste. Scommettere nel lancio di servizi finanziari con una società
per azioni che rimane attaccata alla mammella dello Stato tramite dei
contributi, quest’anno per esempio oltre un milione di euro, non ci
convince. Si agisce inoltre in stabili che erano di proprietà dello
Stato. Non abbiamo la volontà di discutere nel dettaglio un
articolato del quale non condividiamo il principio. Il personale
delle poste in un momento di grande difficoltà deve avere
un’attenzione particolare. Le sorti dei dipendenti vanno
considerate, ma non è stato fatto, dando carta bianca al dirigente
delle poste. 
Chi per qualche giorno non è rientrato nella
stabilizzazione del 2012 deve essere trattato come cittadino e
dipendente di serie b. Fino a oggi ha lavorato come tutti gli altri,
da domani dovrà adeguarsi a lavorare in un’altra maniera. Un
licenziamento di massa sarebbe stato peggiore. Ci fa specie che di
questo non si sia parlato. E’ un settore che non aveva ragione di
essere privatizzato e anzi mette a rischio i beni patrimoniali messi
a disposizione dallo Stato”.
Claudio Felici, Psd: Le
Poste Spa sono state approvate per esigenze di cui si è parlato in
molte occasioni. Il Paese ha necessità di far svolgere servizi
finanziari al servizio di poste pubblico. La privatizzazione è
un’idea di Ciavatta, forse strumentale. La proprietà è pubblica,
lo dice la legge. Il problema è la ricollocazione delle risorse
umane. I nuovi assunti verranno assunti attraverso uno strumento
contrattuale di carattere privato. Rimangono 26 dipendenti che non
hanno avuto stabilizzazione. Ci sono ragioni se è stato fatto così.
A questo punto il tema sta nel decidere se è giusto che i lavoratori
debbano essere stabilizzati, ma secondo le nuove regole che verranno
definite per la Spa. A quei 26 dipendenti precari non prospettiamo un
panorama negativo, ma un rapporto di lavoro a tempo
indeterminato”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato alla
Sanità
: “
Fin dall’origine non abbiamo voluto mettere in
discussione i dipendenti. C’è in atto la trasformazione di un ente
che avrà dei concetti di funzionamento di carattere privato, ma non
è una privatizzazione. Confermiamo da un lato la serenità che
devono avere i dipendenti, dall’altro il fatto che nessuno qui cede
azioni a privati, lo Stato rimane il detentore delle poste. Ci tenevo
a intervenire perché avviai questo percorso quando ero alla
segreteria di Stato al Lavoro, con delega alle poste. Ci sono persone
nel Paese che non hanno garanzie sul proprio lavoro, ma i dipendenti
delle poste ce l’hanno. Non va strumentalizzata questa situazione,
come qualche consigliere fa”.
Mimma Zavoli, C10: “Non
sono per niente convinta dagli interventi del consigliere Felici e
del segretario Mussoni. Dovete dire chiaramente quello che intendete
fare. Dopo 18 mesi di attività i dipendenti verranno assunti a tempo
indeterminato? Questo passaggio non lo avete affrontato, vedremo dove
si andrà a finire. Sul decreto faremo diverse proposte, per
esempio, riteniamo che anche chi contribuisce con il suo lavoro al
consolidamento di un luogo di lavoro debba avere di pari passo una
forma di controllo. Non ritengo che la strada presa sia quella
giusta, mi spaventa il fatto che siano stati tolti comparti della Pa
e che si inizi a privatizzare a spot. Credo che voi non abbiate un
progetto di insieme sul futuro sviluppo della Pa”.
Marco
Podeschi, Upr:
“Non sono contrario di principio alla
trasformazione Spa, il problema è su come siete arrivati a questo
decreto, a Upr non è piaciuta la sua genesi. Non ci è piaciuta la
scelta di inserire nella Finanziaria la previsione di uno Statuto
dell’Ente poste. Non ci piaceva si liquidasse il tutto con
l’emissione di un decreto. Avremmo voluto una legge in cui
coinvolgere tutti i soggetti presenti in Consiglio grande e generale.
Non può poi l’Ente poste essere sotto intero controllo del governo,
esautorando il Consiglio. E ancora: ha senso aprire un’ulteriore
banca a San Marino con un settore bancario in difficoltà e con lo
Stato intervenuto nella ricapitalizzazione di istituti? E’ normale
prevedere la possibilità di emettere moneta elettronica, tipo
bancomat e carte di credito? C’è auto referenzialità assoluta con
il governo, ma è in controtendenza con le scelte e le norme fatte in
questa legislatura. Almeno negli altri enti il Cda è nominato dal
Consiglio”.

San
Marino, 19 Febbraio 2015/02

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