San Marino. Consiglio Grande e Generale. 24 aprile 2015. Parte prima. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale. 24 aprile 2015. Parte prima. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 23-30 APRILE

VENERDI’
24 APRILE/Prima parte

Il Polo del lusso è al centro
dei lavori odierni:la presentazione in prima lettura del progetto di
variante del Prg di Rovereta da parte del segretario di Stato per il
Territorio,
Antonella Mularoni, è infatti
l’occasione di un lungo confronto di tutti i gruppi sulla proposta
imprenditoriale alla ribalta delle cronache, sono infatti una
quarantina gli intervenuti al dibattito. 

[Leggi Report dei lavori dell’Agenzia Dire]

In mattinata i lavori
consiliari riprendono con
una condivisione unanime di un
ordine del giorno sui genocidi presentato dal Psd e sottoscritto da
tutti i gruppi
. A darne lettura è il consigliere Guerrino
Zanotti:

“Il Consiglio grande e generale, considerando che il 24 aprile
ricorre il genocidio del popolo armeno, stabilisce che ogni anno la
giornata internazionale della Pace celebrata il 21 settembre a San
Marino sia dedicata alla memoria di tutti i genocidi perpetrati”.
L’ordine del giorno, spiega Zanotti, invita San Marino a svolgere
“sempre più un ruolo vigile e attivo nella difesa dei diritti
umani con particolare attenzione alla tragedia che in questi giorni
si sta consumando nel canale di Sicilia”. Con l’approvazione del
testo, segue
un
minuto di silenzio dell’Aula in ricordo delle vittime del genocidio
armeno.
Quindi
si apre il

comma 14

con la presentazione della variante del Prg da parte del segretario
di Stato Mularoni: un intervento “necessario a consentire
l’attuazione di un progetto utile allo sviluppo economico del Paese
ed in particolare di un investimento privato denominato ‘Luxury
Departement Store San Marino’- spiega all’Aula- che prevede il
coinvolgimento dei marchi della moda e del lusso più rinomati a
livello internazionale”. Mularoni spiega che la variante è “un
tassello del progetto che prevede anche investimenti in Repubblica di
30 milioni di euro in tre anni” e assicura un confronto a breve con
i promotori più approfondito di quello già avuto. Lancia infine un
monito: “Se spaventeremo gli investitori con bugie e polemiche non
avremmo fatto un bel servizio per il nostro Paese”.
Si apre
quindi un lungo dibattito che occupa l’intera giornata consiliare e
che estende il discorso dalla variante di Prg alle valutazioni sulla
realizzazione del Polo del lusso su cui nessuna forza in Aula ammette
la contrarietà a prescindere, anche se l’opposizione non manca di
sollevare dubbi, preoccupazioni, ma anche di avanzare proposte. In
Aula emergono quindi reazioni diversificate: il sostegno
all’iniziativa delle forze di maggioranza, un’adesione condizionata
però all’avvio di una programmazione sul territorio da parte di Ps e
Upr, che chiedono anche maggiori informazioni su costi e impatti del
progetto. Accoglienza più tiepida da parte delle forze di
Cittadinanza attiva e di Rete che riconoscono il valore
dell’investimento, ma lamentano la mancanza programmazione e di
contropartite di fronte alle richieste degli investitori. E fanno
proprie anche le preoccupazioni delle categorie, per le possibili
ricadute negative sul commercio del centro storico. C10 e Su avanzano
poi diverse proposte, tra cui quella di una patrimoniale sui grandi
patrimoni immobiliari per evitare altra cementificazione del
territorio. Proposta che viene raccolta tra le fila della
maggioranza.
Vladimiro
Selva
,
Psd, infatti ripropone una Patrimoniale “mirata a coloro che, in
queste situazioni, non vogliono vendere a un prezzo equo”, per
scongiurare che in futuro lo Stato sia costretto ad urbanizzare nuove
aree. Anche
Manuel
Ciavatta,

Pdcs, si dice “non contrario” a “tassare proprietà e
latifondi lasciati fermi perché bloccano lo sviluppo”.
Nel
corso del dibattito emergono inoltre informazioni sul progetto del
Polo del lusso: il segretario di Stato per le Finanze,
Gian
Carlo Capicchioni
,
anticipa 300/350 occupati, e 6/7 milioni di euro di gettito di
monofase previsti per le casse pubbliche, mentre “costi diretti da
parte dell’amministrazione non ne vedo- spiega- al massimo ci saranno
incentivi previsti dalle leggi vigenti”.
Teodoro
Lonfernini
,
segretario di Stato per il Turismo, si dice convinto che il futuro
centro commerciale aumenterà il flusso di visitatori: “L’outlet
diventa un ottimo servizio per generare turismo”. Mentre
Marco
Arzilli
,
segretario di Stato per l’Industria e il Commercio, assicura che il
confronto avviato sul polo del lusso sarà volto a “realizzare uno
sviluppo armonico” di tutto il comparto commerciale del Paese, che
“parta dal centro storico, scenda fino a Rovereta e comprenda anche
gli altri centri storici”.
Dalla maggioranza
Marco
Gatti,

Pdcs, sottolinea che il valore del progetto non è solo nei nuovi
posti di lavoro e nell’indotto che creerà:“Farà pubblicità a San
Marino senza farci spendere niente- assicura- e questo consentirà un
recupero d’immagine più rapido”.
Maria
Luisa Berti
,
Ns, riconosce nel Polo un’occasione per il Paese ed esprime
apprezzamento per le preoccupazioni dell’opposizione emerse nel
dibattito. Sono invece da stigmatizzare, aggiunge, “le sterili
polemiche che alimentano malcontento, ma non propongono mai nulla”.
Per
Marino
Riccardi
,
Psd, “questo progetto può far ripartire l’edilizia e dare fiducia
al sistema economico”.Infine
Nicola
Renzi
,
Ap, osserva che la responsabilità a cui tutti sono chiamati è “dire
si o no” al progetto. Ma rifiutarlo, osserva, significa “’dire
no’ a posti di lavoro nuovi e a presenze turistiche maggiori”.
Per
larga parte dell’opposizione governo e maggioranza si dimostrano
troppo accondiscendenti con le richieste degli imprenditori. Per

Federico Pedini Amati,
indipendente,
“non è accettabile che qualsiasi imprenditore venga a San Marino,
faccia delle richieste e poi noi trasformiamo la destinazione di una
zona del nostro territorio da Parco a Edificabile”. Per
Andrea
Zafferani
,
C10, “ci si approccia con le mutande un po’ abbassate” prevedendo
due interventi ad hoc, variante e incentivi su cui “non sappiamo
cosa partorirete”. Il progetto è di livello, riconosce
Roberto
Ciavatta,

Rete, ma “quello che manca è la controparte politica, qualcuno che
dica loro le condizioni”. Infine,
Francesca
Michelotti, Su
,
di fronte all’aumento del valore delle proprietà oggetto della
variante osserva che“il sospetto della corruzione e della spinta
clientelare è fortissimo” e servono “misure cogenti di
trasparenza e di partecipazione politica e sociale”.
Simone
Celli, Ps,
ammette
l’interesse sul progetto, ma pone il rilievo dell’esigenza di una
nuova programmazione urbanistica.
Marco
Podeschi,

Upr, sollecita il governo a dire chiaramente quali saranno gli oneri
per San Marino, sia come incentivi e sgravi, sia per gli interventi
urbanistici necessari.
Concluso il dibattito della prima
lettura, il Consiglio passa al comma successivo sui decreti delegati:
sono ratificati quelli non scorporati, mentre lunedì si passerà
all’esame dei 16 decreti cui è stato chiesto lo scorporo.

Di seguito un estratto del
dibattito odierni.

Comma 14. Progetto
di legge “Modifiche alla legge 29 gennaio 1992 n. 7- Piano
regolatore generale per l’attuazione di interventi di sviluppo
economico”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato
Territorio,
dà lettura
della relazione

Claudio Felici, Psd

Luca Santolini, C10

Augusto Michelotti, Su

Teodoro Lonfernini, segretario
di Stato al Turismo

Federico Pedini Amati, Ind.

Marco Gatti, Pdcs

Elena Tonnini, Rete

Stefano
Canti, Pdcs

Ivan
Foschi, Su

Massimo
Cenci, Ns

Marco
Podeschi, Upr

Giovanni
Francesco Ugolini, Pdcs

Gian
Franco Terenzi, Pdcs

Tony
Margiotta, Su

Mariella Mularoni, Pdcs

Maria Luisa Berti, Ns

Francesca Michelotti, Su

Marco
Arzilli, segretario di Stato per il Commercio

Nicola
Selva, Upr

Simone
Celli, Ps

William
Giardi, Upr

Vladimiro
Selva, Psd

Matteo Zeppa, Rete

Marino Riccardi, Psd

Gian Carlo Capicchioni,
segretario di Stato per le Finanze

Nicola Renzi, Ap

Grazia Zafferani, Rete

Guerrino
Zanotti, Psd

Paride
Andreoli, Ps

Andrea
Zafferani, C10

Roberto
Ciavatta, Rete

Gian
Nicola Berti, Ns

Manuel
Ciavatta, Pdcs

Franco
Santi, C10

Antonella
Mularoni, segretario di Stato

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