San Marino. Consiglio Grande e Generale. 25 febbraio 2015. Seduta pomeridiana. Prima parte

San Marino. Consiglio Grande e Generale. 25 febbraio 2015. Seduta pomeridiana. Prima parte

 CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 19-25 FEBBRAIO 2015  

MERCOLEDI’ 25 FEBBRAIO- prima parte 

L’ultimo giorno della sessione consiliare si apre con l’avvio del dibattito sulla relazione finale della Commissione consiliare d’Inchiesta sul caso Cassa di Risparmio-Delta. Il primo ad intervenire, è Luca Beccari, Pdcs, che non rileva nella relazione “alcuna segnalazione di fenomeni illeciti o di gravi responsabilità politiche o amministrative rivolte a esponenti delle istituzioni sammarinesi e ad altre strutture sammarinesi”. Prende poi la parola Vladimiro Selva, Psd che invece lancia l’accusa agli esponenti politici coinvolti della vicenda: “Questo tipo di politica, anche se non coinvolta in questioni penali- sottolinea- ha determinato l’insuccesso e l’incapacità di San Marino di proteggere i propri interessi”. Allo stesso modo Nicola Selva, Upr lamenta  che si sia verificato “un grande conflitto di interessi tra Cassa e governo di allora,  o meglio di qualche rappresentante dell’esecutivo”. Perché “il governo- motiva- non poteva non seguire l’operato di Cassa di risparmio, ma non doveva invaderne il campo”. 

Per Rossano Fabbri, Ps: dalla relazione emerge con chiarezza che “al tempo le istituzioni non hanno saputo fare quadrato e fare sistema intorno a Cassa di Risparmio”. Quindi Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio, sottolinea la gravità della situazione di cui si è fatto carico il governo di allora: se, all’epoca della vicenda Cassa-Delta, “la politica sammarinese non avesse cercato una soluzione con la politica italiana, noi saremmo stati fuori dai sistemi di pagamento italiani a causa dell’operato dei vertici precedenti di Banca Centrale”.

Ivan Foschi, Su lamenta la mancanza di intervento del segretario Mularoni nei confronti del collega Gatti, di cui sottolinea le responsabilità. Ma queste “a mio avviso- aggiunge- sono da attribuire anche alla maggioranza di allora, nel 2007, che ha assecondato il suo operato anche quando andava al di fuori delle proprie prerogative”. 

Andrea Zafferani, C10:  Mularoni ha ascoltato l’intervento di Gatti nell’incontro a palazzo Begni. Come minimo si può parlare di omessa denuncia politica di un fatto grave che riguardava un collega di governo. Sono convinto abbia agito in buonissima fede per aiutare San Marino in una situazione che riguardava la sua banca principale , ma l’omessa denuncia politica presenta aspetti problematici che vanno evidenziati come ha fatto la commissione. Torna a puntare il dito contro Gatti anche Gian Matteo Zeppa, Rete che lo definisce “il vero male di San Marino”. E si chiede “Ha sotterrato tutti attorno a sé in congresso perché era bravo lui o incapaci gli altri?”. Anche  Alessandro Mancini, Ps si pone un interrogativo: “Se oggi le condizioni di San Marino nel contesto internazionale sono cambiate- manda a dire- è il frutto della trattativa andata a buon fine tra Sopaf e Cassa di Risparmio oppure è il frutto del fatto che è tornata un po’ di buona politica in quest’Aula?”. Interviene poi Claudio Felici, Psd: per sottolineare che per crescere come Paese sovrano “bisogna fare gioco di squadra e, quando ci si rapporta con fuori, stare tutti dalla stessa parte. La sovranità la si dimostra anche nel rapportarsi con gli altri”. 

Per Federico Pedini Amati, Ps: la relazione evidenzia le responsabilità politiche, chi invece dice che queste non emergono “mente sapendo di mentire”.  

Matteo Fiorini, Ap riconosce che “un segretario di Stato alla Finanze che gestisce un momento difficile ha il dovere di intervenire, di interessarsi e dare la linea”. Ma “preoccuparsi su che tipo di giro dovessero fare i soldi- conclude- credo sia al di fuori delle sue competenze”.  

Più moderato Luigi Mazza, Pdcs: “Anche in quegli incontri su cui la relazione è stata critica- spiega- il primo obiettivo era la questione dello Stato, si può dire che un segretario era iperattivo e uno neutrale, ma avrei voluto vedere voi in quella situazione. Se non avveniva un accordo con Sopaf, la Repubblica ci avrebbe rimesso”. Valeria Ciavatta, Ap replica a chi ha criticato il governo: “Dire che non ha fatto nulla per difendere la Cassa è inaccettabile- manda a dire- in ogni sua seduta era il tema prioritario”. E ancora: “Se oggi possiamo godere della nostra sovranità e se possiamo fare questo dibattito- conclude- vuole dire che qualcuno ha lavorato e dobbiamo riconoscerlo”.Marco Arzilli, Ns si toglie qualche sassolino dalla scarpa “Nel leggere la relazione, nelle parti su altri incontri avvenuti fuori dal congresso- sostiene- mi viene da dire che forse sarebbe stata necessaria maggior fiducia e volontà di condividere le informazioni, era inutile infatti discuterne in congresso infatti se lo si faceva in altre stanze”.  

Il dibattito prosegue, sono infatti 49 gli iscritti ad intervenire. 

Di seguito gli estratti degli interventi della prima parte del dibattito.

[Leggi la sintesi dell’Agenzia Dire] 

Comma 12. Relazione conclusiva della Commissione Consiliare d’Inchiesta su presunte responsabilità politiche o amministrative legate alla vicenda “Cassa di Risparmio” e successivo dibattito.

Luca Beccari, Pdcs

Vladimiro Selva, Psd 

Nicola Selva, Upr 

Rossano Fabbri, Ps 

Antonella Mularoni, segretario di Stato Territorio 

Ivan Foschi, Su 

Andrea Zafferani. C10 

Gian Matteo Zeppa, Rete 

Alessandro Mancini, Ps 

Federico Pedini Amati, Ps 

Claudio Felici, Psd 

Matteo Fiorini, Ap 

Luigi Mazza, Pdcs 

Valeria Ciavatta, Ap 

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria

San Marino, 25 Febbraio 2015/01

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