San Marino. Consiglio Grande e Generale 25 gennaio

San Marino. Consiglio Grande e Generale 25 gennaio

La sessione consiliare in serata si chiude con l‘approvazione all’unanimità del Pdl sul Revenge porn presentato dai consiglieri Pdcs Alice Mina e Lorenzo Bugli. Unanime anche il consenso dell’Odg presentato nel corso del dibattito sul provvedimento dal consigliere Bugli che invita le istituzioni, in particolare quelle scolastiche, a compiere un’attività di sensibilizzazione sui giovani per prevenire il fenomeno.

 

Nella seduta odierna l’Aula approva all’unanimità anche un Ordine del giorno che promuove la proposta di accordo di sede tra la Repubblica di San Marino e l’Assemblea parlamentare del Mediterraneo e impegna il Segretario di Stato per gli Affari esteri a procedere nel più breve tempo possibile con la sottoscrizione del relativo accordo. L’Odg, presentato di capoguppo Pdcs Francesco Mussoni, nel corso del comma dedicato all’approvazione dell’intesa tra la Repubblica di San Marino e la Pam sulla sede ospitante il suo centro studi, è sottoscritto da tutti i gruppi.

L’Odg riassume la soddisfazione bipartisan dell’Aula per la proposta di accordo che vedrà il centro studi insediarsi in via Gino Giacomini, nell’ex sede di Banca Cis. Lo stesso Segretario di Stato per gli Affari esteri, Luca Beccari sottolinea l’importanza del “passaggio che rappresenta una nuova fase di San Marino, per la sua partecipazione agli organismi multilaterali”.

Non solo, l’Assemblea dei Paesi del Mediterraneo, cui aderiscono oltre 40 Paesi, “terrà a San Marino riunioni ed eventi legati alla sua attività- spiega il Segretario- avremo la presenza dei rappresentanti dei diversi parlamenti aderenti, nonché esperti e ricercatori che in ambito dell’Assemblea parlamentare prestano la loro attività, è un’occasione importante per innalzare il livello di presenza internazionale del nostro Paese”. Da non sottovalutare poi “il ritorno significativo in termini di indotto- prosegue- aspetto complementare all’aumento delle occasioni di visita nella Repubblica di San Marino”.

 

Oltre all’approvazione dell’accordo tra San Marino e la Pam, nella seduta di oggi pomeriggio si è concluso il dibattito consiliare sul progetto di legge dei gruppi di maggioranza “Regolamento del Consiglio Grande e Generale” , presentato in prima lettura.

 

I lavori proseguono con l’esame e la votazione di tre istanze d’Arengo: l‘Aula approva la n.8 in favore dell’intitolazione del giardino adiacente all’entrata della Cava dei Balestrieri a Myriam Michelotti, e ottiene unanimità la n. 10 per rendere obbligatoria la dotazione di dispositivi personali o indumenti catarifrangenti per pedoni e ciclisti. Respinta invece l’istanza n.18per una modifica normativa affinché sia garantito l’accesso alla pensione al coniuge superstite indipendentemente dall’età dei coniugi al momento del matrimonio e dalla differenza di età tra gli stessi”. Negativo anche l’orientamento del Sds per la Sanità, Roberto Ciavatta, che ha ricordato come un’istanza simile sia stata stata giò approvata nel 2016 e che, a riguardo, nella seduta del 14 ottobre scorso, la Commissione consiliare IV abbia votato all’unanimità un Ordine del giorno per impegnare la Segreteria di Stato “ad inserire il ragionamento dell’opportunità o meno dell’intervento nel corso dei lavori tesi alla riforma pensionistica che elaboremo entro l’anno”.

 

La seduta prosegue con l’approvazione a maggioranza del Progetto di legge presentato dal Sds per le Finanze, Marco Gatti,“Legge in materia di omologazione di veicoli e parti di veicoli nella Repubblica di San Marino”. Trova adesione unanime dell’Aula infine, con approvazioe all’unamità, il Pdl “Modifiche al Codice Penale – Introduzione del reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” (revenge porn), presentato dai consiglieri Alice Mina e Lorenzo Bugli del Pdcs.

 

Di seguito un estratto degli interventi odierni ai commi 14, 18, e i primi interventi del dibattito al comma 19 .

 

 

ODG votato all’unanimità sull’accordo tra Rms e PAM

 

Il Consiglio grande e generale,

vista l’adesione all’Assemblea parlamentare del Mediterraneo assunta dal Consiglio Grande e Generale, con delibera del 15 settembre 2017 n.147, (…)

 

sentito il riferimento del Sds Esteri sulla proposta di accordo di sede tra la Repubblica di San Marino e l’Assemblea parlamentare del Mediterraneo,

 

preso atto della delibera del congresso di Stato n.60 del 19 gennaio 2020,

 

visto l’importante impegno della Repubblica di San Marino a promuvere la cooperazione, il dialogo politico, la diplomazia parlamentare, considerata la disponiblità dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo a stabilire nella Repubblica di San Marino la sede del proprio centro studi internazionali, rilevata l’opportunità della valenza internazionale della Repubblica di San Mario di ospitare per la prima volta nella sua storia un organismo internazionale di tale prestigio;

 

Esprime apprezzamento per la proposta di accordo di sede tra la Repubblica di San Marino e l’Assemblea parlamentare del Mediterraneo, impegna il Segretario di Stato per gli Affari esteri a procedere nel più breve tempo possibile con la sottoscrizione dell’accordo suddetto.

 

 

Comma 14

Progetto di Legge Qualificata “Modifiche alla Legge Qualificata 3 agosto 2018 n.3 Regolamento del Consiglio Grande e Generale” (presentata dai Gruppi Consiliari di Maggioranza) (I lettura)

Emanuele Santi, Rete

Il regolamento del 2018 non ha avuto gli effetti sperati, volontà di tutti era che riducesse i tempi, cosa che non è avvenuta. Da qui nasce il nuovo Pdl. Tra le criticità emerse nel regolamento attuale, figura il tempo di intervento cumulativo che viene a decadere, mentre il tempo in comma comunicazione e per i pdl in prima e seconda lettura verrà ridotto per ciascun consigliere. Per le istanze d’arengo verranno dati 15 minuti per ogni gruppo. Altri aspetti del nuovo Pdl: si prevede la registrazione anche delle sedute delle commissioni parlamentari. Oggi lo streaming viene dato solo per il Consiglio grande e generale, con il pdl si vuole estendere le registrazioni per le commissioni consiliari, ovviamente non per quelle segrete. Anche questa può essere letta come una opportunità di trasparenza. Poi si introduce la presenza in aula del sottoscritore delle leggi di iniziativa popolare. Come sapete, oggi si deve demandare questo compito a un consigliere, è chiaro che questo intervento consente ai presentatori del Pdl di poter presenziare e secondo noi è un valore aggiunto al dibattito.

 

Luca Boschi, Libera

Il nuovo regolamento consiliare è entrato in vigore nell’estate del 2018, dopo 10 anni di lavori, e ha portato tante migliorie. Condivido il concetto che in 5 minuti si riesce ad esprimere correttamente ciò che si esprime in 10 minuti, ma ci sono eccezioni. Nei dibattiti più iportanti si è tolto il monte massimo di tempo di intervento e si sono dati 6-7 minuti di intervento a ciascun consigliere. Va bene razionalizzare i lavori, ma non deve essere a scapito dell’approfondimento e del confronto.

 

Oscar Mina, Pdcs

Personalmente ero relatore e coordinatore del lavoro portato in consiglio nel 2018, non è stato sicuramente un lavoro completo, ma una rivisitazione di quanto andava avanti dal 2006, da sempre ritenuto in ogni legislatura un aspetto da rivedere, ma che veniva sempre accantonato. La rivisitazione del 2018 ha visto tutte le parti collaborare. L’esigenza di limitare i tempi nasce oggi perché si sono croncretamente prolungati i tempi in Aula, con il conseguente aumento dei costi. Le modifiche attuali puntano a correggere le storture su tempi e modalità di intervento. Rispetto alle obiezioni che si fanno rispetto all’interpretazione del comma comunicazione, diventato comma politico, potremo dire che la sostanza su questo punto non è cambiata. La richiesta di parola volontaria credo sia una delle forme più corrette per comunicare all’Aula, mantenendo un tempo congruo. Sui tempi: negli organismi a livello internazionale i tempi concessi per esprimere una posizione sono di 3 minuti. Credo su questo ci siano da fare valutazioni.

Non può, a mio avviso, questo Pdl essere interpretato come una limitazione alla libertà di parola, un ledere la democrazia. In maniera congrua e razionale si deve efficientare il lavoro del consigliere.

 

Maria Catia Savoretti, Rf

Il pdl che era stato condiviso necessita di essere migliorato, ma non servono interventi ‘spot’ come si vuole fare in questa fase. Comprendo che una modifica più organica necessiterebbe di più tempo. Ma si potrebbe così giungere a una versione sicuramente migliorativa ed efficiente per tutte le forze, sia per la maggioranza che per l’opposizione. Oltre alla riduzione dei tempi per consigliere, questo pld cancella il monte ore dei gruppi. Perciò se il nostro gruppo poteva essere favorevole a una diminuzione dei tempi per singoli consiglieri, non ci trova però d’accordo sulla eliminazione del monte ore. L’efficienza dei lavori del Consiglio si raggiunge in altri modi, non con la riduzione del minutaggio. Sembra che qui dentro si perda solo tempo. Con le modifiche proposte con questo Pdl viene preclusa la possibiltà di poter invervenire in maniera più dignitosa in Aula.

 

Rossano Fabbri, Mis

Si vanno a riscrivere le regole gioco in corso, durante una situazione emergenziale del paese e con tutto quello che si dovrebbe discutere, e quando abbiamo un regolamento discusso un anno fa. Ci si chiede il perché si ritiene urgente discutere delle regole in corso. Se si spiega che le motivazioni derivano dalle tempistiche, si dica perché qualcuno, non si sa chi, avrebbe abusato delle tempistiche dei gruppi, per arrivare a capire quale sia il problema reale, visto che l’opposizione conta 16 unità contro una maggioranza di 44 unità. Non ho inoltre ravvisato in questa legislatura interventi ostruzionistici tale da far ravvisare questa necessità. In seconda lettura vedremo di intervenire più sull’articolato e di capire il motivo per cui durante l’emergenza sia stato inserito questo Pdl in agenda.

 

Gaetano Troina, Dml

Si tratta di rendere più efficiente il lavoro in Aula, riducendo i costi in un momento generale di crisi economica. Non condivido che da una riduzione dei tempi si porterebbe un danno, piuttosto comporterebbe per ciascun gruppo e consigliere di usare il suo tempo con interventi più mirati e meno ripetitivi. Il fatto che i tempi siano ridotti, consentirebbe di vedere in esame più provvedimenti. Il minutaggio previsto in questo Pdl è anche superiore rispetto a quelli previsti in assemblee intenrnazionali. Se si vuole consentire una politica attiva per persone che svolgono diverse attività, non può essere semplice per alcune e complicato per altre. Non vedo perché non si possa percorrere una strada che consenta una maggiore efficienza dei lavori.

 

Andrea Zafferani, Rf

Ritengo giusto e doveroso reintrodurre la possibilità che i relatori dei Pdl di iniziativa popolare partecipino ai lavori in Aula. Bene anche la trasmissione delle commissioni consiliari. Sono due elementi positivi. Sono tra chi pensa che i regolamenti consiliari non siano dei totem, ma siano da aggiornare, anche frequentemente. Ho trovato buffo però che il precedente regolamento ha resistito 30 ann e trovo altrettanto buffo lo si voglia cambiare dopo solo quasi due anni, considerando invece la lunga gestazione dell’altro. Una sperimentazione potrebbe durare un po’ di più in una legislatura nuova. Ma non faccio barricate. Un invito che vi faccio, colleghi di maggioranza, è di considerare il fatto che la ruota gira. Invito a non farvi prendere dalla posizione in un cui siete ora, che vuole che il dibattito in aula duri poco e il governo agisca indisturbato. Vi inviterei a ragionare cercando di capire cosa è giusto e non cosa conviene per il fatto che oggi siate in maggioranza. Credo che il monte ore sia stato una conquista, ma come è concepito oggi magari porta a interventi fiume. Ciò non toglie che si debba per forza eliminare, basterebbe contingentare gli interventi dei singoli consiglieri.

 

Matteo Ciacci, Libera

Non mi sembra onestamente che i lavori consiliari procedano a rilento, anzi si valuta positivamente il lavoro dell’opposizione, di stimolo e pungolo, che non va a rallentare, semmai cerca di dare un valore aggiunto. Credo che l’abbattimento dei tempi vada a minare per le forze di opposizione la capacità di svolgere al meglio la nostra funzione di legislatori. Credo le priorietà siano state completamente sballate.

Ci sono passaggi poi che ci trovano d’accordo, è un aspetto positivo che il relatore di pdl di iniziativa popolare venga in Aula, è una proposta che facciamo da tempo.

 

Paolo Rondelli, Rete

Le posizioni diverse emerse sono il presupposto per un buon dibattito sul pdl, non contrapposizione a prescindere. Questo pdl va a sanare la mancanza in aula dei proponenti di proposte di iniziativa popolare. Lo abbiamo sperienntato con il pdl su unione civili, per cui molte delle scelte fatte non poterono essere ben illustrate e questo ha sollevato una problematica che un nuovo pdl di Libera sta cercando di sanare e che perciò dovrebbe essere portato in commissione quanto prima.

Sulla regolazione dei tempi, anche su qui ho sentito opinioni divergenti. Ritengo chi ha qualcosa da dire, può farlo in modo efficace anche con qualche minuto in meno. Il provvediento va a ragionare in termini di efficienza ed efficacia del Consiglio, anche in funzione dei tempi di modernità che richiederebbe un miglior uso dei tempi. Non ritengo tempo sprecato quello che porterà a un nuovo regolamento, che è alla base della rinascita economica, in modo da usare meglio gli strumenti che abbiamo, per dare risposte più celeri ai cittadini.

 

Francesco Mussoni, Pdcs

Lo spirito di questa iniziativa è di modificare il regolamento consiliare in ottica di maggior efficienza, modernità e trasparenza. Ho sentito parlare molto l’opposizone, il concetto che trasferiscono è ‘siamo d’accordo ma non possiamo dirlo’, mi sembra di percepire questo. Dopo l’approvazione del regolamento del 2018 infatti tutte le forze politiche si sono rese conto della dilatazione dei lavori consiliari. La nostra è una proposta aperta, non ‘contro qualcuno’. E’ una proposta che vuole migliorare i lavori consiliari rispetto alla concezione degli anni ’80 cui è rimasto agganciato il regolamento. Oggi se uno vuol coniugare, per esempio, la libera professione e l’attività consiliare, ci sono incompatibilità nei tempi. Vogliamo anche conciliare i nostri tempi con quelli presenti in Europa. Non possiamo armonizzarci solo per finta. Serve un salto di qualità come consiglieri, di poter dire le stesse cose in tempi più brevi. Non è un problema verso l’opposizione, per ridurre il suo ruolo. Il monte ore: se lo toglie principalmente il Pdcs di cui sono capogruppo, i piccoli gruppi non rinunciano neanche ad un minuto, il problema è per i gruppi più grossi che rinnciano ai minuti.

 

Comma 18. Progetto di Legge “Legge in materia di omologazione di veicoli e parti di veicoli nella Repubblica di San Marino”. Approvata a maggioranza

 

Alice Mina, Pdcs, relatrice unica

Nella seduta del 17 novembre la III Commissione Consiliare Permanente ha esaminato in sede referente il progetto di legge “Legge in materia di omologazione di veicoli e parti di veicoli nella Repubblica di San Marino” dopo che il Consiglio Grande e Generale lo ha licenziato in prima lettura in data 24 settembre 2020, assegnandolo alla suddetta Commissione.

Il progetto di legge, come spiegato dal Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio in sede di presentazione ai componenti della Commissione, nasce dalla volontà di creare nuove e positive opportunità nella Repubblica di San Marino, attraverso la creazione di un sistema di “Omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, nonché dei Sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli nel settore del trasporti terrestri”.

Il presente progetto di legge intende creare una ulteriore divisione nell’ambito dell’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima in ragione dell’articolo 31 bis del Decreto Delegato 13 ottobre 2015 n.153, il quale prevede, in via transitoria, che l’Autorità per l’Omologazione di cui agli Accordi UNECE 1958-1995 (Regolamenti UNECE), 1997 (Revisioni periodiche sui veicoli) e 1998 (Regolamenti Tecnici Globali) sia individuata nell’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima.

L’UNECE è l’organismo internazionale deputato alla regolazione della materia e sovrintende all’omologazione dei veicoli a motore per il trasporto su terra, nonché di ogni altro sistema, dispositivo o componente tecnico destinato a tali veicoli.

E’ importante sottolineare che la Repubblica di San Marino ha aderito agli accordi UIJECE (United Nation Economie Commission for Europe) nel 2015 ed è oggi parte del sistema internazionale di omologazione avendo così la possibilità, attraverso la sua competente Autorità, di rilasciare ai richiedenti i certificati di omologazione dei veicoli e parte degli stessi validi in tutti gli Stati aderenti. Con il Decreto Consiliare 29 aprile 2016 n. 52 e con il Decreto Consiliare 5 dicembre 2017 n. 135, la Repubblica di San

Marino ha aderito a due ulteriori accordi UNECE che hanno reso indipendente il Paese nei settori del trasporto su strada delle derrate deteriorabili e delle merci pericolose.

Con il presente progetto di legge l’Ente assume la denominazione di Autorità per l’Aviazione Civile, la Navigazione Marittima e l’Omologazione, la quale può utilizzare separatamente la denominazione per le materie di rispettiva competenza.

Si va quindi a disciplinare l’operatività dell’Autorità per l’Omologazione, mediante l’attribuzione di funzioni specifiche.

E’ opportuno chiarire che l’Autorità rimane assoggettata alle vigenti norme relative alla natura giuridica, composizione degli organi, rappresentanza legale, modalità di funzionamento e finanziamento dell’Ente presso il quale è istituita.

L’Autorità è già oggi attiva nel settore delle omologazioni e dall’anno 2015 è operativo un Accordo di assistenza tecnica tra la stessa Autorità e la società di diritto sammarinese Automotive Technical SRL (delibera del Congresso di Stato n.39 dellO dicembre 2015).

Nonostante si tratti di un’attività molto recente nel panorama sammarinese, quest’ultima ha avuto, sin dal suo esordio, riscontri fortemente positivi dal settore automotive, destando notevole interesse tra i produttori. L’esperienza di collaborazione sta portando quindi risultati rilevanti e possiamo pensare che lo sviluppo e la strutturazione ulteriore di questo ambito potrà continuare a rappresentare un volano interessante per la nostra economia, focalizzato all’eccellenza e all’efficienza; il nostro sistema potrà presentarsi nel contesto internazionale forte di un quadro normativo e tecnico capace di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, esattamente come avvenuto per il settore dell’Aviazione Civile che da sola è in grado di portare utili importanti al bilancio dello Stato. Passando ai lavori della Commissione III è bene evidenziare che in sede di dibattito generale, precedente all’esame dell’articolato, sono state formulate alcune riflessioni sia da parte di esponenti dei gruppi consiliari di maggioranza sia di opposizione in merito al progetto di legge in oggetto. I Commissari intervenuti hanno espresso valutazioni positive rispetto al progetto presentato e hanno ribadito che la legge potrà rappresentare un valido strumento per completare il quadro normativo oggi esistente; un quadro normativo che dovrà essere aggiornato agli standard internazionali promossi dall’UNECE, e soprattutto rispettoso di quegli stessi standard. Se tali accorgimenti sapranno essere valorizzati allora il settore potrà davvero costituire nuove ed interessanti opportunità per la Repubblica di San Marino.

E’ stato riconosciuto che i benefici economici derivanti dallo sviluppo del settore sono molteplici: dal riconoscimento internazionale del nostro Paese, a nuove opportunità di sviluppo grazie a sinergie, collaborazioni e relazioni; dall’attrazione di nuovi investimenti di aziende estere alla ricerca delle migliori condizioni di efficienza e qualità per lo sviluppo dei loro prodotti, fino alla creazione di nuovi posti di lavoro.

I Gruppi Consiliari di Maggioranza e di Opposizione non hanno presentato emendamenti al progetto di legge. E’ stato presentato un unico emendamento aggiuntivo da parte del Governo relativo all’introduzione di un articolo 13 “Entrata in vigore”.

Nel corso della presentazione dei singoli articoli, sono state presentate alcune riflessioni in merito all’articolo 4 e all’articolo S, ossia alle funzioni che dovrà espletare l’Autorità, ai poteri affidatole e alle competenze tecniche che dovrà necessariamente avere, nella consapevolezza di quanto sia importante garantire elevati standard di sicurezza, preparazione, e gestione tecnica delle procedure ad esse affidate. Su questo aspetto è stato richiesto di porre la massima attenzione. Dai Commissari intervenuti sono state avanzate alcune riserve rispetto alle previsioni previste all’articolo 9 “Modifiche e integrazioni della presente Legge”, in quanto non pienamente condivisa l’impostazione mediante la quale si possa provvedere alla modifica della Legge attraverso Decreto Delegato. A tal proposito il Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio ha tenuto a specificare che le modifiche di legge fatte per Decreto Delegato riguardano esclusivamente quelle inerenti gli interventi per l’allineamento agli standard internazionali. Tutti gli articoli sono stati accolti a maggioranza con 11 voti favorevoli, Ovoti contrari, O astenuti, 2 non votanti, ad eccezion fatta per gli articoli 6, 7 e 8 accolti con 9 voti favorevoli, O voti contrari, O astenuti, 4 non votanti, e per l’articolo 9 accolto con 10 voti favorevoli, O voti contrari, 1 astenuto, 2 non votanti.

L’emendamento aggiuntivo di un nuovo articolo 13 presentato a nome del Governo è stato accolto a maggioranza con 11 voti favorevoli, O voti contrari, O astenuti, 2 non votanti.

Il lavoro della Commissione III relativo alla discussione in sede referente del progetto di legge “Legge in materia di omologazione di veicoli e parti di veicoli nella Repubblica di San Marino” si è concluso con il suo accoglimento all’unanimità (13 presenti, 13 voti favorevoli). A conclusione dei lavori è stato proposto da un Commissario di Maggioranza di affidare la redazione della relazione unica ai gruppi consiliari di opposizione che però hanno declinato l’invito. E’ stato così unanimemente deciso di affidare la stesura della relazione unica sul progetto di legge il sottoscritto Consigliere, Alice Mina. Eccellenze, Onorevoli Colleghi, nella speranza di aver contribuito ad illustrare quanto discusso dalla Commissione III in sede referente, e sottolineando come lo svolgimento dei lavori in Commissione si sia svolto con spirito di collaborazione e condivisione su progetti che possono davvero contribuire in senso positivo allo sviluppo del nostro Paese, chiedo al Consiglio Grande e Generale di approvare definitivamente la proposta di legge in discussione.

Marco Gatti, Sds per le Finanze

L’Autorità per l’Aviazione Civile, la Navigazione Marittima ha già avviato l’attività di omologazione in territorio, ad oggi con la necessità di potenziare e recepire al meglio normative internazionali, Unece, si è ritenuto di presentare Pdl che desse un chiaro quadro normativo sulle sue attività e funzioni. Con il Pdl si dà mandato, attraverso decreti delegati, di recepire le modifiche richieste agli Stati su omologazioni, il pdl proposto rafforza l’attività che dal 2015 San Marino ha avviato, definendo un quadro normativo più chiaro e specifico.

Comma 19. Progetto di Legge “Modifiche al Codice Penale – Introduzione del reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” (revenge porn) Seconda lettura/APPROVATO all’UNANIMITà

Alessandro Scarano, Pdcs relatore unico

Nella seduta del 09 dicembre la “Commissione Consiliare Permanente Affari Costituzionali ed Istituzionali; Pubblica Amministrazione; Affari Interni, Protezione Civile, Rapporti con le Giunte di Castello; Giustizia; Istruzione, Cultura, Beni Culturali, Università e Ricerca Scientifica” ha esaminato in sede referente il Progetto di Legge “Modifiche al Codice Penale – Introduzione del reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge porn)”.

Il suddetto progetto di Legge, che risulta corredato da una relazione illustrativa che ne specifica gli scopi ed i contenuti, nasce dall’iniziativa dei Consiglieri del P.D.C.S. Mina Alice e Bugli Lorenzo con l’intento di introdurre una nuova tipologia di reato nel Codice Penale vigente nella Repubblica di San Marino; il progetto di Legge è stato depositato presso l’Ufficio Segreteria Istituzionale in data 22 luglio 2020 ed è stato esaminato in prima lettura da parte del Consiglio Grande e Generale in data 24 settembre 2020.

In tale seduta, il Segretario di Stato per la Giustizia ha proceduto alla presentazione della proposta normativa e, al termine degli interventi dei Consiglieri per alcune riflessioni e considerazioni, il Consiglio Grande e Generale ha inteso assegnare il progetto di Legge alla Commissione Consiliare Permanente I per l’esame in sede referente, ai sensi dell’articolo 27, comma S, della Legge Qualificata 03 agosto 2018 n.3.

La diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge porn) è, purtroppo, una pratica sempre più diffusa nella società attuale soprattutto con lo sviluppo e l’utilizzo dei social media, e consiste nella pubblicazione di fotografie o video che mostrano persone coinvolte in attività sessuali o in pose sessualmente esplicite senza il consenso della persona interessata; la condotta può concretizzarsi anche nell’ipotesi di foto scattate dalla stessa vittima e inviate all’ex-partner e fatte poi circolare in rete anche attraverso l’utilizzo del cellulare o e-mai!.

E’ opportuno sottolineare come li fenomeno del revenge porn sia altamente lesivo della dignità e della reputazione di chi subisce questo comportamento con conseguenze, in taluni casi, che possono portare a gravi conseguenze come purtroppo è emerso da noti fatti di cronaca.

Il presente progetto di Legge ha pertanto come finalità quella di introdurre una specifica fattispecie di reato che punisca, ed allo stesso tempo inibisca il consumarsi, i comportamenti sopra descritti anche in ottemperanza alle disposizioni della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza delle donne e la violenza domestica e proseguendo da parte della Repubblica di San Marino nella strada già intrapresa con la Legge del 20 giugno 2008 n. 97 (“Prevenzione e repressione della violenza contro le donne e di genere”) ed implementando le fattispecie di reato che materialmente possono realizzarsi.

Questa tipologia di reato è già stata disciplinata in diversi Paesi tra i quali si ricorda a titolo esemplificativo la Germania, Israele, gli Stati Uniti d’America ed anche la Repubblica Italiana con la Legge n. 69/2019; lordinamento della Repubblica di San Marino non prevede ad oggi questo specifico reato e pertanto ad una potenziale vittima dei comportamenti di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge porn) sarà necessario fare riferimento a reati analoghi quali a titolo esemplificativo il reato di diffamazione, la violazione della normativa sulla privacy ecc.

Si rende pertanto necessario questo intervento legislativo affinché il Codice Penale della Repubblica di San Marino sappia meglio cogliere le concrete esigenze che la realtà impone ed al contempo essere in grado di fornire risposte certe.

Tale intervento legislativo ha quindi una duplice finalità: da un lato meglio adattarsi all’ evoluzione della nostra società e pertanto quale maggiore tutela di una potenziale vittima dei comportamenti già specificati e dall’altro andare incontro alle esigenze degli operatori del diritto (Commissari della Legge, Avvocati…).

Il progetto di Legge, “Modifiche al Codice Penale – Introduzione del reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge porn)”, intende punire gli autori di questi comportamenti, annoverando tra gli stessi non solo chi pubblica immagini o video privati aventi questo contenuto, ma anche chi li diffonde, prevedendo allo stesso tempo ipotesi attenuanti in ragione del rapporto esistente tra autore e vittima nonché della qualità del soggetto.

Passando ai lavori della Commissione I è bene evidenziare che in sede di dibattito generale precedente all’esame dell’articolato ed a seguito dell’intervento del Segretario di Stato per la Giustizia, sono state formulate riflessioni e considerazioni

sia da parte di esponenti dei gruppi consiliari di maggioranza che di opposizione in merito al progetto di Legge in oggetto.

Tutti i Commissari intervenuti hanno espresso valutazioni positive rispetto al progetto di Legge presentato, ribadendo la necessità di integrare ed aggiornare il Codice Penale ad oggi vigente con questa fattispecie di reato e sottolineando come sia importante integrare il quadro normativo oggi esistente soprattutto a seguito della Legge 20 giugno 2008 n. 97 e sue successive modifiche ed integrazioni (“Prevenzione e repressione della violenza contro le donne e di genere”) già richiamata in precedenza.

E’ opportuno evidenziare come i lavori della Commissione Consiliare si siano svolti in un clima costruttivo ed assolutamente collaborativo tra i Commissari delle diverse forze politiche e gli emendamenti proposti sono stati da tutti condivisi.

Tutti i Commissari della Commissione I, unitamente al Segretario di Stato alla Giustizia, hanno condiviso la necessità, una volta approvato il progetto di Legge in seconda lettura, di promuovere una campagna di sensibilizzazione e di divulgazione coinvolgendo in particolar modo le strutture scolastiche al fine di fare comprendere in primis alle giovani generazioni come sia necessario un uso consapevole dei social network e le negative conseguenze, e nello specifico per le vittime del reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, che potrebbero scaturire da taluni comportamenti.

Il Segretario di Stato, in questo senso, si è impegnato a sostenere un ordine del giorno, in sede di seconda lettura del progetto di Legge, avente ad oggetto la campagna di sensibilizzazione citata.

Il Progetto di Legge si compone di quattro articoli ed entrando nel dettaglio dell’articolato, si riporta quanto segue:
– l’Articolo 1 (Finalità) definisce le finalità dell’intervento legislativo;
– l’Articolo 2 (Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti) introduce nel Codice Penale l’Art. 181-ter;

– l’Articolo 3 (Tutela delle vittime del reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti) introduce la possibilità di applicare quanto previsto dal Capo I e III della Legge 20 giugno 2008 n. – l’Articolo 4 (Entrata in vigore) indica l’entrata in vigore del progetto di Legge.

L’Articolo più significativo è certamente l’Art. 1 il quale, introducendo l’Art. 181-ter “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” nel Codice Penale, esplicita la condotta, il soggetto attivo del reato, le pene, le condizioni di procedibilità. E’ opportuno precisare, in riferimento all’elemento soggettivo del reato, che la

condotta di cui al primo comma richiede il “dolo generico” a differenza del secondo comma nel quale ai fini della punibilità del soggetto agente è richiesto il “dolo specifico”.

Particolare attenzione è stata data alla tutela delle vittime del reato di “revenge porn” ed in questo senso, anche a seguito del proficuo confronto emerso in sede di dibattito, si è valutato di applicare – ove compatibili – quanto previsto dal Capo I e dal Capo III della Legge 20 giugno 2008 n. 97, e successive modifiche ed integrazioni, anche a questa fattispecie di reato e pertanto con tutte le garanzie e tutele ivi previste.

Tutti gli articoli, unitamente agli emendamenti proposti, sono stati accolti con votazione palese a maggioranza ed il lavoro della Commissione I relativo alla discussione in sede referente del Progetto di Legge, “Modifiche al Codice Penale ­ Introduzione del reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge porn)”, si è concluso con il suo accoglimento all’unanimità (con tredici voti favorevoli, zero voti contrari, zero non votanti)

A conclusione dei lavori il Presidente ha invitato i membri della Commissione a nominare i relatori per la redazione della relativa relazione; i membri hanno proposto di affidare la redazione della relazione ad un relatore unico ed è stato unanimemente deciso di affidare la stesura della relazione unica sul Progetto di Legge il sottoscritto Consigliere Alessandro Scarano.

Eccellenze, Onorevoli Colleghi, nella speranza di aver contribuito ad illustrare quanto discusso dalla Commissione I in sede referente, e sottolineando come lo svolgimento dei lavori in Commissione si sia svolto con spirito di collaborazione e condivisione chiedo al Consiglio Grande e Generale di approvare definitivamente la Proposta di Legge in discussione

 

Alice Mina, Pdcs

E’ un pdl cui io il collega Bugli e i giovani Pdcs abbiamo lavorato per introdurre nel codice sammarinese il reato di revenge porne. Con l’introduzione di questa fattispecie di reato, gli autori e diffusori di foto e video rischiano una pena consistente, la reclusione da 6 mesi a 2 anni e una sanzione da 4 a 10 mila euro. Sono previste attenuanti nel caso in cui il reo ha diffuso materiale senza averlo realizzato, mentre viene introdotta un’aggravante nel caso in cui le persone coivolte siano coniugi, ex coniugi o tra loro legati da rapporto di affetto, o nel caso in cui la vittima sia una persona in condizioni di inferiorità fisica e psichica o siano donne in gravidanza, In questo caso la reclusione può essere incrementata sino a 6 anni con sanzioni fino a 12 mila euro.

Oggi finalmente, dopo l’esame in Commissione, arriva in consiglio in esame in seconda lettura. Ero presente durante ai lavori in Commissione e sottolineo come uttti i gruppi consiliari abbiano accolto positivamente il pdl e come la discussione si sia svolta in pieno spirito costruttivo con il contributo di tutti.

La diffusione di immagini e video sessualmente espliciti è pratica sempre più diffuso, è un fenomeno umiliante e lesivo della dignità che può condizionare in maniere seria la vita delle vittime. Di qui la decisione di intervenire per colmare un vuoto normativo e offrire risposta a un fenomeno che, anche a causa della diffusione semp epiù massiccia delle nuove tecnologie, si è radicato in modo profondo nella società. Riteniamo sia un passaggio fondamenetale per arginare un fenomeno chese non adeguatamente considerato rischia di portare la nostra piccola realtà a confrontarsi sempre più con situaizoni di forte disagio. Revenge porne non è mera vendetta, ma una vera e prorpia forma di violenza sessuale. Il risvolto psicologico spesso è devastante per le vittime. Ottimo l’emenamento all’articolo 3 che prevede che la vittima non può essere oggetto di licenziamento o cmq di provvedimenti sanzionatori se adottati perché vittima reati di revenge porne. La violenza deve essere combattuta anche con formazione e sensibilizzazione, fondamentali in un percorso di presa di coscienza del fernomeno che deve crescere. ascolto prevenzione e protezione sono elementi che mai devono venire meno nella lotta contro la violenza di genere.

 

Massimo Andrea Ugolini, Sds Giustizia

Il Pdl è volto a incrementare la lotta sulla violenza contro le donne e di genere con l’introduzione nel codice penale del reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Il pdl è stato esaminato dalla commissione consiliare competente il 9 dicembre scorso ed è stato ampiamente condiviso dai membri della commissione che hanno ritenuto necessaria l’introduzione del reato nel codice penale. Durante la seduta a larga maggioranza è stata valutata l’importanza e l’esigenza di un percorso di sensibilizzazione per la prevenzione, La proposta legislativa si inserisce nel solco della dichiarazione diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese.

 

 

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