San Marino. Consiglio Grande e Generale del 19 luglio, notturna

San Marino. Consiglio Grande e Generale del 19 luglio, notturna

 

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 17-19 LUGLIO

VENERDI’ 19 LUGLIO – notte

           

In seduta notturna il Consiglio grande e generale
riparte dalla ratifica
del decreto delegato numero 73 sul credito agevolato
alle imprese. Sul decreto delegato per il corso di laurea in scienza della
comunicazione l’Upr prende parola per criticare recenti affermazioni del
rettore Giorgio Petroni.

Terminato
l’esame dei decreti, si passa a una serie di nomine che passano a maggioranza.
Luca Lazzari di Su sostituisce Alessandro Rossi (Su) come membro supplente
della Delegazione consiliare all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa
e come membro della commissione Affari esteri. Sinistra unita designa Andrea
Tamagnini quale membro del consiglio di amministrazione dell’Ente Poste, mentre
il Psd Michele Muratori quale componente del 
consiglio di amministrazione dell’Aaslp. Infine, su indicazione dei
segretari di Stato per gli Affari esteri e per la Cultura, Sara Mancini e Patrizia
Di Luca sono nominate rispettivamente presidente e segretario generale della
Commissione nazionale sammarinese per l’Unesco.

Si passa così
alla prima lettura del progetto di legge di iniziativa popolare “Potenziamento
del salario di cittadinanza”. I Capitani reggenti leggono la relazione e
si apre il dibattito. Al termine la seduta viene interrotta.

 

Di seguito un riassunto dei lavori.

 

Decreto delegato 28 giugno
2013 n.73, Disposizioni in materia di credito agevolato a supporto delle
imprese. Dopo i tre emendamenti approvati di C10 nella seduta pomeridiana, il
movimento ne ritira due, perché di fatto accolti dal governo, agli articoli 6 e
7 per un riferimento a un odg precedentemente approvato e per rendere le
strumento slegato da discrezionalità. Il decreto è ratificato con 30 voti favorevoli
e 20 contrari.

 

Decreto delegato 28 giugno
2013 n.74 – Istituzione e disciplina del Corso di Laurea internazionale in
Scienze della Comunicazione e Digital Media, ratificato a maggioranza.
 

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la
Pubblica istruzione
: “Presento alcuni
emendamenti di forma, confrontati con i partner del progetto. La proposta è
molto positiva, si tratta di un corso di laurea triennale innovativo. Ci sono
corsi simili solo in due università americane e a Berlino. In Italia c’è una
specializzazione a Mestre.

Il corso è sviluppato in
collaborazione con l’università di Bologna con cui stringiamo un forte legame.
Nel primo anno a Bologna si studieranno le materie tradizionali di
comunicazione, nei due anni a San Marino ci sarà la parte sperimentale. E’
previsto un numero minimo di 70 studenti per non gravare sulle spese. Sarà
attivo dal 2014-2015 e a regime gli studenti saranno oltre 200”.

William Giardi, Upr: “Mi congratulo per il nuovo corso di laurea. Il primo a scriversi
dovrebbe essere il rettore Petroni, nel suo comunicato stampa ha speso parole
poche carine per le istituzioni. E’ qui solo da qualche anno e forse non sa che
abbiamo un Consiglio grande e generale e un secondo Parlamento nei bar. Serve
riguardo per il Consiglio e per le nostre tradizioni da chi ha una carica
istituzionale. Qui è normale che i consiglieri discutano nei bar. E’ il momento
di pensare di formare figure sammarinesi per coprire ruoli importanti”.

Marco Podeschi, Upr: “Sono molto indignato dalle affermazioni del magnifico rettore ‘il
secondo Parlamento sono i bar della Repubblica’. Non le accetto e mi auguro che
chieda scusa alla Repubblica. Non sono affermazioni sensate e accettabili. Sul
corso di laurea mi aspettavo che prima si aspettasse l’esito della spending
review. Suona stonato”.

Paolo Crescentini, Ps: “Certe affermazioni fanno male. Mi auguro che il
governo prenda una posizione verso chi getta fango ed è ben retribuito. Forse
si sente a fine mandato e si toglie dei sassolini dalle scarpe, ma l’ha fatta
fuori dal vaso. Auspico che non sia confermato. Il decreto istituisce un corso
interessante, anche per l’occupazione”.

Mimma Zavoli, C10: “Mi unisco al coro. Il decreto fornisce un ambito interessante da
approfondire. Chiedo quali saranno le ricadute per il Parco
scientifico-tecnologico e per l’attuale tessuto economico. Sono tenute in
considerazione le criticità emerse dalla spending review?”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Buona parte del Consiglio condivide le parole del consigliere
Giardi. Il rettore fa parte delle istituzioni. Il nuovo corso di laurea è
importante, le università vanno gestite come aziende. Della spending review
terremo conto”.

Francesca Michelotti, Su: “Esprimo apprezzamento per il decreto. Occorre far
crescere l’università in maniera costruttiva e senza aggravio di costi. Questa
è la strada giusta. Merito anche del rettore tanto vituperato. Il suo
intervento mi è sembrato innocuo e affettuoso, non c’era desiderio offensivo.
Per età e cultura può accettare una tirata d’orecchi. Siamo contenti se
l’università crea utili, ma con una ricaduta sul nostro contesto sociale. Se lo
fa senza buchi di bilancio meglio, ma è l’ultino degli argomenti che ci deve
interessare. L’università è una scommessa sul futuro”.

Gloria Arcangeloni, Rete: “Dal segretario di Stato Morganti arriva una ventata
d’aria fresca, interventi che danno un contributo culturale. Se il rettore si è
sbilanciato il segretario di Stato si confronterà con lui, non ci poniamo il
problema. Morganti ha un obiettivo a contrario di altri”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “L’intervento di Petroni esorbita dal tema
fondamentale. Manca il giusto rapporto tra le parti, fare cultura e agire come
sistema. La politica deve imprimere direttive diverse a un’università nata
sull’eccellenza. Non può essere un buco nero e dalla spending review arrivano
significative cifre che vanno tenute in considerazione con l’intento di
migliorare la gestione. Occorre tenere uniti corsi come questo”.

Nicola Renzi, Ap: “Sono dispiaciuto per la presa di posizione del rettore, c’è un po’
di livore. Occorre fare delle riflessioni. In tempi stretti è prevista una
seria riforma dell’università. Il decreto va analizzato all’interno di questo
percorso. L’università necessita di organizzazione seria per valorizzare alcuni
settori capaci di dare valore aggiunto alla Repubblica, valutandone con
attenzione altri non così produttivi. Questo corso non è inflazionato in
Italia. La direzione è giusta”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la
Pubblica istruzione, replica
:
“Guardiamo avanti con attenzione, ma senza frenesia. C’è un piano economico che
dimostra che il corso è in pareggio. I ricavi saranno 462 mila euro in tre anni
e abbiamo limitato e conformato i nuovi contratti alle regole generali date
all’università. La reazione del rettore c’è stata perché per la prima volta il
governo ha deciso di mettere in chiaro tutta la contabilità dell’università. E’
emersa una critica sulla difformità di molti contratti, già presente nella
relazione del dipartimento per mettere ordine al mare magnum. Gli input dati
non sono stati visti con tranquillità da chi opera dentro l’ateneo. La
posizione è pesante, in parte condivido, ma molto si deve al titolo di un
articolo di un sito Internet che distorce la posizione. Comunque il rettore non
deve permettersi di intervenire così pesantemente. Siamo intervenuti per una
presa di posizione”.

 

Decreto delegato 28 giugno 2013 n.78 – Incentivi per
l’auto-imprenditorialità. Vengono respinti due emendamenti di C10 per estendere
lo strumento a chi usufruisce di indennità di disoccupazione, mentre ne viene
approvato uno dell’opposizione per abrogare la possibilità per il congresso di
Stato di emanare un ulteriore decreto delegato. Il decreto viene ratificato con
38 voti favorevoli e 9 contrari.

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Si ricomprendono decreti della legge 73 del 2010
Vogliamo semplificare le norme sull’auto-imprenditorialità utilizzando le
indennità statali dell’immobilità. Ina strada per mettersi in proprio. Vengono
comprese alcune professioni. Il decreto dà importanti strumenti e ha dato
risultati interessanti”.

Andrea Zafferani, Ap: “Questo decreto e il precedente sono molto utili.
Abbiamo alcuni emendamenti. Chiedo inoltre qualche chiarimento sui meccanismi”.

Guerrino Zanotti, Psd: “Sono erogati in anticipo 6 mesi di indennità di
mobilità anche se qualche mensilità è stata già percepita”.

 

Decreto delegato 8 luglio 2013 n.81 – Criteri di
conformità dei piani di gestione documentaria e dei sistemi di gestione
documentale degli archivi pubblici della Repubblica di San Marino. Approvato a
maggioranza.

Roberto Ciavatta, Rete: “Ho chiesto lo scorporo per avere informazioni e
dare un giudizio di massima. Mi sembra che sia l’esito del lavoro fatto da un
gruppo di progetto, uno dei tanti, con due persone assegnate in via definitiva,
con la norma che prevede l’equiparazione nella retribuzione a un dirigente Pa.
E’ vero? Per la gestione documentalw il decreto è generico. Si istituiscono
delle figure, un’area organizzativa omogenea, a capo della quale c’è un
responsabile denominato Re. Si creano enti e figure di responsabili, e
complicazione. Ancora una volta una strategia verticistica. Ci sono ulteriori
spese, assunzioni o aumenti di livello?”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari
interni
: “Si vuole sminuire un
importante progetto di legge, fondamentale per la Pa. Tutta la gestione
documentale va verso un cambiamento culturale: basta carta tra uffici e
un’interfaccia informatizzata. Il gruppo di lavoro dal 7 febbraio al 30 aprile
ha preparato una proposta concreta. Ci sono già stati incontri con i dirigenti,
la formazione partirà a settembre e dal 2014 si attiverà il processo di
informatizzazione. Una svolta per i servizi erogati dalla Pa. Le aree omogenee
sono quelle degli enti autonomi. Il secondo passaggio sarà l’interfaccia con
l’esterno, con li portale di Stato implementato. Tutte le figure sono interne o
già in essere”.

 

Progetto di legge di iniziativa popolare “Potenziamento
del salario di cittadinanza”

Andrea Zafferani, C10: “Il nostro movimento ha fortemente voluto questo
progetto di legge. Però ne discutiamo ora, oltre la mezzanotte. Sulla proposta
si è aperto un dibattito e ci ha fatto piacere nonostante punte molto critiche.
Per finanziarlo abbiamo pensato che chi ha un reddito certo può dare una mano.
A noi interessa lo strumento, la forma di finanziamento è un dettaglio, ci sono
delle alternative. Spero di discuterne in orari più degni”.

Marco Podeschi, Upr: “Su questo strumento vanno fatte delle riflessioni, va calato nella
nostra realtà. Nel programma economico ci sono dei dati preoccupanti sulla
disoccupazione. Il nostro sistema di collocamento è basato su un eccesso di
offerta e ora l’Ufficio del lavoro fa fatica. Servono nuovi strumenti per chi
non ha occupazione e la cerca e non ha reddito. Servono atti concreti.
Affrontiamo l’argomento, non lasciamo sole le persone”.

Francesca Michelotti, Su: “Condividiamo e appoggiamo questa proposta di grande
civiltà. Ci sono molte persone in difficoltà. Il sussidio sarebbe dato  a chi è disoccupato e a chi cerca di lavoro e
non gode di altri ammortizzatori sociali. Ci sono obblighi. Abbiamo delle perplessità
sulle modalità di finanziamento che sono molto importanti in tempi come questi.
Occorre farlo capire. Il progetto di legge 
va portato presto in seconda lettura”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Da noi diverse criticità per il finanziamento.
Chiedere un altro contributo di solidarietà è difficoltoso quando l’intero
meccanismo non si configura come salario di cittadinanza, ma come contributo
straordinario di solidarietà. Non crediamo abbia grandi prospettive di
risolvere i problemi. Spero si possa modificare la seconda parte, l’articolo 1
è migliorativo rispetto al presente. E’ una tassa straordinaria di solidarietà”.

Luigi Mazza, Pdcs: “La disoccupazione è un fenomeno nuovo per noi. C’è un problema per
chi non ha ammortizzatori sociali. Il salario di cittadinanza c’è già, il
problema è disciplinarlo. Siamo disposti al confronto, dobbiamo dare risposte
di occupazione a particolari categorie”.

Guerrino Zanotti, Psd: “I cittadini che si occupano dei problemi della
società vanno valorizzati. L’argomento è molto dibattuto anche in Italia, gli
altri Paesi Ue l’hanno introdotto. Ma a San Marino i paracaduti sono più forti.
Dall’autunno il fondo solidarietà coprirà queste situazioni. Il finanziamento
con lo stipendio dei dipendenti arriva in un momento in cui c’è maggiore
pressione fiscale”.

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “All’ordine del giorno c’era il primo step delle
leggi sul lavoro che va nella linea di creare formazione e competenze,
agevolando l’impiego di chi è disoccupato. In Repubblica si sono 5.400
frontalieri e gli interventi vanno canalizzati all’acquisizione da parte dei
nostri cittadini di competenze non presenti. Occorre agevolare il turn over
verso chi è iscritto nelle liste di collocamento. Il progetto di legge è un
importante spunto che deve fare riflettere per garantire la dignità della
persona. Su questa linea il governo si muove. C’è il programma Sos lavoro da
realizzare. Penso a un decreto legge per la definizione degli elementi del fondo
di solidarietà. Prefiguro un autunno di difficoltà e vorrei fornire gli strumenti
per riallineare chi aspira a una collocazione, specie per i giovani. Il 54% di
disoccupati ha meno di 35 anni. A settembre spero parta l’iter”.

Nicola Renzi, Ap: “Il dibattito è stato partecipato. La proposta ha una storia lunga ed
è stata formulata da un movimento politico sebbene sia di iniziativa popolare.
Lo strumento non è secondario. Si sono scontrati diversi interessi, ma sul
lavoro dobbiamo ottundere ogni tipo di tensione. E lavorare concretamente. Ci
sono diversi interventi della maggioranza. Questo istituto è applicabile in un
altro tipo di società, difficilmente nella nostra. Ci sono due vie per creare
occupazione, da tenere unite: sovvenzioni per chi l’ha persa, e maggiori
incentivi per l’accesso. Evitando lo scontro sociale”.

Paride Andreoli, Ps: “Da 1892 i socialisti portano avanti un percorso di solidarietà.
Siamo pochi ma buoni in Aula. Noi ci siamo, attenti e attivi su temi così
importanti. Avevamo proposto un progetto di legge simile e un duplice odg
votato all’unanimità per il fondo di solidarietà. Ancora non è stato fatto
nulla. E’ inutile parlare di problemi, la gente è stanca di parole. Diamo il
gettone di questo scorcio di Consiglio per il fondo di solidarietà. Vedremo se
il provvedimento arriverà in seconda lettura. Invito governo, maggioranza e
opposizione a fare qualcosa. Il Ps non ci sta a spendere parole  per prendere in giro i cittadini”.

Vladimiro Selva, Psd: “Anche i democratici socialisti ci sono. Un intervento del genere non
può essere scollegato da altri strumenti che ci sono, almeno 12. L’universalità
della copertura dell’Iss è già una forma di reddito di cittadinanza. L’idea è
da valutare, però non si può buttare il provvedimento nella mischia. Le risorse
vanno canalizzate dove servono”.

Franco Santi, C10: “A San Marino c’è livello di welfare alto. Ma le motivazioni che ci
hanno spinto nascono dalla consapevolezza del cambio profondo dei tempi.
L’accesso al lavoro non è più garantito e ci sono cittadini senza nessun tipo
di sussistenza. La nostra proposta è un tentativo di ripensare la platea degli
ammortizzatori sociali: la certezza del reddito è fondamentale. Siamo
disponibili a ragionare su finanziamento e dimensioni per raggiungere
l’obiettivo di non lasciare nessuno senza reddito”.

San Marino, 20 LUGLIO 2013/01

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