San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 20 giugno 2022 pomeriggio

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 20 giugno 2022 pomeriggio

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 14- 23 GIUGNO

– LUNEDI’ 20 GIUGNO–  Seduta del pomeriggio

 

La Giustizia al centro dei lavori consiliari odierni che ripartono dal comma 10, con il dibattito sulla Relazione del Dirigente del Tribunale sullo stato della giustizia. La seduta si apre con la lettura della deliberazione della Commissione Affari di Giustizia da parte del presidente Matteo Rossi, adottata a maggioranza, a seguito dell’esame della Relazione del Dirigente Giovanni Canzio. Segue quindi l’intervento del Segretario di Stato per la Giustizia, Massimo Andrea Ugolini che ripercorre due anni di lavoro e di riforma del settore che hanno portato al recente riconoscimento del Greco per il Paese: l’organismo internazionale “con la percentuale di oltre il 70% di raccomandazioni pienamente conformi- sottolinea il Segretario di Stato- mette San Marino tra i paesi maggiormenti virtuosi e tra i primi in Europa, un risultato incredibile da parte della Repubblica di San Marino e che certifica il lavoro svolto in questi anni”. Inoltre, il Segretario anticipa poi l’intenzione di conferire a Canzio l’onorificenza dell’Ordine Equestre di Sant’Agata “per quello che ha fatto per la nostra Repubblica in tema di riforme”. 

Si sviluppa quindi un dibattito anche acceso in cui non si parla solo dei contenuti della Relazione: i consiglieri di maggioranza sottolineano piuttosto il ruolo ostativo dell’opposizione rispetto al percorso di riforma, mentre i consiglieri di Libera e Rf difendono la correttezza del proprio operato. “Se non siete in grado di riconoscere che questo governo ha lavorato a servizio del Paese sulla giustizia- manda a dire Francesca Civerchia, Pdcs- siete dei disonesti e siete in malafede”.  “Voi la legge l’avete fatta dopo che vi siete garantiti il tribunale come piace a voi- replica Vladimiro Selva di Libera- E in questo non c’è autonomia del tribunale, ma un tribunale funzionale”.  Sono 57 gli iscritti ad intervenire nel dibattito sulla giustizia che proseguirà in seduta notturna.

 

Di seguito un estratto della prima parte degli interventi del pomeriggio.

 

Comma 10. Relazione del Dirigente del Tribunale sullo stato della giustizia e successivo dibattito 

 

Matteo Rossi, Npr, presidente della Commissione consiliare per gli Affari di Giustizia, dà lettura della deliberazione della Commissione del 30 maggio scorso.

“La Commissione consiliare per gli Affari di Giustizia, nella seduta del 31 maggio 2022 

  • dopo aver esaminato e discusso nella seduta del 3 maggio e del 13 maggio 2022 la relazione sullo stato della giustizia, presentata dal Dirigente del Tribunale Presidente Giovanni Canzio, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della Legge Qualificata n.2/2021 relativa la periodo novembre 2020 – dicembre 2021; 
  • ascoltato lo stesso Dirigente, convocato in audizione, ai sensi della predetta norma, nella seduta del 13 maggio 2022, per chiarimenti ed approfondimenti circa particolari aspetti che emergono dalla relazione suddetta; 

adotta a maggioranza 

le seguenti valutazioni e considerazioni. 

A livello generale 

  • la Commissione esprime innanzitutto il proprio compiacimento sia per il quadro generale dell’andamento della giurisdizione che emerge dalla relazione del Dirigente del Tribunale – e che giustifica un giudizio sicuramente positivo delle performance del Tribunale nel periodo di riferimento – sia per le ripristinate condizioni di “condivisione e consapevole partecipazione dei soggetti del sistema giudiziario alla complicata ma ineludibile opera di ricostruzione della rete di relazioni anche personali, in termini di responsabile riassetto del tessuto organizzativo della giurisdizione”; 
  • particolare prende atto con soddisfazione come l’implementazione dell’organico dei diversi ruoli della magistratura, anche mediante il reclutamento di autorevoli giuristi italiani e la ricostituzione dell’organico dei magistrati di primo e secondo grado per carriera interna, unitamente ai provvedimenti programmatici di tipo organizzatorio e al rinvigorito impegno lavorativo dei Magistrati, siano stati determinanti nel raggiungimento di risultati ampiamenti soddisfacenti in termini di efficienza ed efficacia nel periodo di riferimento; 
  • registra favorevolmente il giudizio positivo del Dirigente del Tribunale rispetto alle riforme costituzionali e alle novelle normative recentemente introdotte nell’ordinamento – per le quali la Commissione ritiene opportuno ringraziare i Gruppi tecnici che vi hanno alacremente lavorato, ed esprimere apprezzamento al Consiglio Grande e Generale che ha provveduto ad esaminarli e ad approvarli con impegno e sollecitudine, – e più precisamente: 

 

  1. la Legge Costituzionale 3 dicembre 2020 n.2, che affida ai Giudici per l’azione di responsabilità civile la competenza a giudicare nei procedimenti civili, penali o amministrativi “qualora tutti i competenti giudici si siano legittimamente astenuti o siano stati legittimamente ricusati o comunque non possano più giudicare per essersi già pronunciati” e che ha consentito di sbloccare la trattazione di un significativo numero di cause, giacenti e insolubili da molto tempo, poiché per esse tutti i Magistrati versavano, per molte ragioni, in una situazione di obiettiva incompatibilità “a catena”; 
  2. la Legge Costituzionale 7 dicembre 2021 n.1 “La Magistratura. Ordinamento giudiziario. Consiglio Giudiziario” che reca la riforma organica dell’Ordinamento giudiziario e del Consiglio Giudiziario, in conformità agli standard europei e alle Raccomandazioni formulate dal Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) pur nel rispetto delle peculiarità dell’ordinamento sammarinese; riforma che si è posta come finalità, tra le altre, il rafforzamento dell’indipendenza e dell’autonomia della Magistratura, di cui sono compiutamente delineati i doveri, le forme di responsabilità e le sanzioni, e una ridefinizione del Consiglio Giudiziario, nella sua composizione e nelle sue attribuzioni, quale organo garante di detta autonomia e indipendenza; 
  3. la Legge ordinaria 2marzo 2022 n.24 che introduce una serie di disposizioni dirette ad implementare le garanzie e l’efficienza del processo penale, con particolare riguardo agli ambiti dell’istruttoria, delle misure cautelari, delle misure e dei riti alternativi, dell’appello e della terza istanza e con speciale attenzione ai diritti della difesa, alla speditezza, all’economicità, alla pubblicità e all’indipendenza dei giudizi, in attuazione dei principi costituzionali in materia; 
  4. la Legge ordinaria 2 marzo 2022 n.23 sull’astensione e ricusazione, con la quale si è cercato di rendere più agile e più garantita la procedura precedentemente vigente, piuttosto complessa e farraginosa, nell’ottica della concreta attuazione del principio di speditezza e di economia processuale. 

Sulla attività giudiziaria 

– la Commissione esprime innanzitutto apprezzamento per l’impegnativo lavoro di rivisitazione degli indicatori utilizzati per la rilevazione e l’analisi dei dati statistici secondo schemi e metodologie più moderni e trasparenti, in linea con i parametri adottati a livello internazionale, e che ne consentono una più facile lettura e disamina anche da parte di questa Commissione. 

Raccomanda che tali indicatori e parametri siano standardizzati e adottati formalmente per le rilevazioni statistiche dell’attività giurisdizionale affinché siano utilizzati sistematicamente anche in futuro e si possa assicurare, dunque, univocità di interpretazione dei dati e la conseguente comparazione degli stessi nel tempo. 

Sollecita altresì a far emergere dalle statistiche in maniera chiara e circostanziata non solo il dato numerico – quantitativo – dei procedimenti ma anche quello qualitativo; 

  • per quanto concerne la giurisdizione civile, registra con compiacimento un indiscutibile miglioramento della produttività dei Magistrati, con conseguente aumento del tasso delle definizioni delle cause rispetto alle nuove iscrizioni, la diminuzione della pendenza finale e contestualmente una significativa riduzione della durata media dei procedimenti che si attesta, allo stato, inferiore a tre anni; 
  • anche con riguardo alla giurisdizione amministrativa, la Commissione prende atto favorevolmente dell’aumento esponenziale della produttività dei Magistrati per il grado di appello – a seguito dell’immissione in servizio nel settore dei due nuovi Giudici di appello e alla loro intensa attività – che, contestualmente alla confermata gestione in tempi ragionevoli anche del primo grado di giudizio ad opera del singolo commissario della legge ad esso assegnato, assicura una ragionevole durata del processo; 
  • per quanto riguarda il settore penale, e più specificamente la fase istruttoria, prende atto con compiacimento che nel periodo di riferimento (novembre 2020 – dicembre 2021) la tendenza – registrata purtroppo negli anni precedenti – ad un costante, rilevante, aumento delle pendenze finali dei procedimenti a causa del basso tasso di produttività dei Magistrati Inquirenti e, quindi, dello scarso numero dei procedimenti definiti nella fase istruttoria, s’inverte in maniera significativa grazie all’incremento della produttività di questi magistrati. 

Si rammarica tuttavia dell’elevato numero di procedimenti che – in esito alla ricognizione effettuata sullo stato dei procedimenti penali pendenti in istruttoria e allo smaltimento dell’arretrato – risultano colpiti dalla prescrizione processuale per il decorso dei relativi termini, e dunque sono stati archiviati. 

Evidenzia come l’archiviazione di un procedimento per prescrizione processuale crei un vulnus, sicuramente per le parti lese e per la potestà sanzionatoria dello Stato e come sia, dunque, necessario che vengano adottati tutti gli strumenti, anche legislativi, atti ad evitare – o comunque limitare il più possibile – il ripetersi in futuro di condizioni analoghe. 

Con riferimento alla fase decidente constata l’aumento ragguardevole dei procedimenti penali in tale fase, da attribuirsi sia al predetto aumento dell’attività dei Giudici Inquirenti sia al progressivo decremento delle definizioni dei procedimenti, aumento che ha determinato il Dirigente del Tribunale ad adottare urgenti misure di riorganizzazione e monitoraggio del settore; 

più in generale, sul principio della ragionevole durata dei processi in tutti i settori,  esprime  piena approvazione al Dirigente per aver richiamato l’attenzione dei Magistrati “al fattore tempo e al dovere d’ufficio e deontologico di rispettare le cadenze”. Se è vero, infatti, che la lentezza, i ritardi e dunque l’arretrato non possono essere attribuiti in via esclusiva all’operato dei magistrati è altrettanto vero, tuttavia, che questi ultimi rappresentano gli attori principali, o quanto meno gli amministratori, con potere di  impulso e di gestione, delle singole procedure giudiziarie e pertanto hanno un ruolo determinante per la speditezza dell’attività processuale. 

Condivide completamente, pertanto, l’attenzione e la vigilanza da esercitare su tale aspetto per evitare il riformarsi in futuro di arretrati ingiustificati e progressivi, concordando altresì sul fatto che la ragionevole durata dei procedimenti rappresenta incontrastabilmente un indicatore di qualità della giurisdizione; 

la Commissione rimarca come l’inefficienza nella amministrazione della giustizia, che produce lungaggini e arretrato, oltre a costituire condizione di denegata giustizia e quindi essere lesiva del diritto ad un giusto processo, si ripercuota anche sul tessuto  economico del Paese, costituendo un elemento di scarsa attrazione finanziaria in chi vuole fare impresa a San Marino. Un investitore che percepisca una eccessiva lungaggine, ad esempio, nel recupero giudiziale di un proprio credito o nella tutela generale di un proprio diritto, indirizzerà le proprie capacità altrove ovvero, semplicemente, desisterà da ogni intento imprenditoriale. Viceversa, una giustizia efficiente, capace di offrire non solo una risposta all’utenza, ma di darla in tempi ragionevolmente brevi, rappresenta un formidabile volano per l’economia e dunque per il sistema Paese; 

  • ritiene fondamentale che lo Stato attraverso tutti i suoi organi costituzionali – e non solo quelli della giurisdizione, ma anche quelli legislativi e d’indirizzo politico, e in primis il Consiglio Grande e Generale cui questa Commissione riferisce – siano impegnati a prestare la massima attenzione al rispetto del principio della ragionevole durata dei processi e ad intervenire con i provvedimenti di rispettiva attribuzione in caso di sua violazione o di non adeguata tutela e attuazione; 
  • Al riguardo, prende favorevolmente atto, della predisposizione, da parte di un apposito Gruppo di lavoro interno al Tribunale, di un articolato progetto di legge che prevede i casi e i limiti dell’attribuzione di un’equa riparazione a favore della parte che assume avere subito un danno dalla irragionevole durata del procedimento, così anticipando e anzi prevenendo la trattazione della relativa controversia innanzi alla più lontana e costosa Corte Edu di Strasburgo. 

Confida che anche questa Commissione possa esserne messa a conoscenza e che gli organi istituzionali preposti all’iter legislativo provvedano con sollecitudine alla formalizzazione e al suo esame; 

  • con riferimento, infine, alla attività svolta dalla Procura Fiscale, rileva come la stessa si disarticoli, allo stato, in funzioni strettamente giudiziarie, quale organo garante della legalità e di organo requirente nei diversi gradi di giudizio – partecipazione alle udienze, presentazione di memorie e formulazione dei pareri di competenza, anche in sede di controllo di costituzionalità delle leggi, – ed in funzioni di organo esterno di consulenza e supporto di altre Istituzioni nello sviluppo di relazioni e attività di natura extragiudiziaria. 
  • Prende atto dell’auspicio del Dirigente del Tribunale che, nella prospettiva di una più ampia e generale riforma del processo penale, questa figura di magistrato – funzionalmente eterogenea e del tutto singolare nel sistema europeo di giustizia, “nel quale la garanzia di legalità del procedere fa capo al Giudice” – venga ridefinita in un vero e proprio organo dell’accusa, pienamente ed esclusivamente inserito nel sistema della giurisdizione penale; 

Invita pertanto il Segretario di Stato per la Giustizia e il Consiglio Grande e Generale per quanto, di rispettiva competenza, de iure condendo. 

In merito alle risorse umane, alle risorse tecnologiche, alla sede del Tribunale 

 

  • la Commissione prende atto della confermata situazione di criticità in cui versano gli uffici giudiziari per la carenza di personale amministrativo, carenza che, se non sollecitamente affrontata, non potrà che peggiorare nel prossimo futuro (a causa dei previsti collocamenti in quiescenza) e che determinerà vistosi e preoccupanti vuoti nei distinti ruoli e figure professionali, con una sproporzione di risorse e forza lavoro a disposizione delle Cancellerie, rispetto al numero e alla produttività dei Magistrati in servizio. 

Osserva, peraltro, come sia necessario che il personale assegnato a questo comparto abbia adeguata professionalità e specializzazione in virtù delle funzioni chiamato ad espletare, non ultima un’adeguata preparazione informatica, considerata l’esigenza di informatizzazione delle procedure, di digitalizzazione delle sentenze e degli atti e provvedimenti in genere, di archiviazione elettronica degli stessi. 

Raccomanda pertanto al Congresso di Stato di attivare, anche attraverso i preposti organi ed uffici al vertice dell’Amministrazione, tutte le procedure per la selezione e l’assegnazione di detto personale, nonché il Consiglio Grande e Generale, qualora fossero necessari anche interventi legislativi in merito, ad avviare l’iter conseguente; 

  • constata il perdurante deficit di informatizzazione, l’ancora limitata efficienza di apparati per le videoconferenze a distanza, l’inoperatività degli strumenti tecnici di indagine delle intercettazioni telefoniche.
    Anche al riguardo invita il Congresso di Stato, attraverso gli organi dell’Amministrazione preposti a tali settori, ad intraprendere e – se già avviate – a definire con sollecitudine le procedure per la progettazione, l’acquisto, l’installazione degli apparti necessari. 

Evidenzia infatti come in particolare l’introduzione di soluzioni informatiche, di procedimentalizzazione tecnologica, di dematerializzazione del fascicolo, di deposito e notificazione di atti con mezzi telematici siano innovazioni non ulteriormente procrastinabili se si vuole consentire al Tribunale, una maggiore efficienza e, agli utenti dello stesso e a tutti gli operatori del settore, un accesso più funzionale; contestualmente porrebbe rimedio a tutti i problemi derivanti dalla deperibilità della carta, e al conseguente rischio di alterazione dei relativi contenuti, nonché ai costi dell’archiviazione dei fascicoli cartacei in termini sia di risorse umane che materiale (si pensi alla disponibilità di spazi fisici per la conservazione della carta e alla conseguente necessità di investimenti per il reperimento di tali spazi); 

 

– prende infine atto della segnalazione del Dirigente del Tribunale in merito alla inadeguatezza dell’attuale sistemazione degli uffici giudiziari – fra l’altro, allo stato, in condominio con taluni uffici finanziari – e quindi della necessità che si renda disponibile un vero e proprio Palazzo di giustizia, un edificio cioè dedicato in maniera esclusiva al Tribunale, con spazi adeguati per numero ai vari settori della giurisdizione, all’organico dei magistrati e a quello delle Cancellerie, anche in previsione della loro implementazione, e con caratteristiche coerenti con la dignità, il prestigio e l’indipendenza della funzione di giustizia.

Confida nella attenzione del Congresso di Stato rispetto a tale esigenza e nella disponibilità ad approfondirla e a valutare eventuali soluzioni in proposito. 

La Commissione Consiliare per gli Affari di Giustizia 

ringrazia il Dirigente del Tribunale, Presidente Giovanni Canzio, per l’esaustiva relazione e per la completezza dei chiarimenti forniti in audizione. La rappresentazione chiara e circostanziata dello stato della giustizia attraverso la illustrazione delle linee fondamentali e del quadro generale dell’andamento della giurisdizione unitamente agli intendimenti esposti e, in particolare, alle proposte formulate costituiscono per il Legislatore un elemento fondamentale di conoscenza e analisi e dunque un contributo imprescindibile per l’adozione di precisi indirizzi in materia di politica giudiziaria e dei conseguenti interventi normativi, a garanzia e tutela dell’efficienza e dell’efficacia dell’amministrazione della giustizia e della funzionalità ed adeguatezza del Tribunale. 

Auspica, dunque, che il Consiglio Grande e Generale, al quale questa deliberazione è direttamente rivolta, faccia proprie le sollecitazioni in essa contenute e vi dia adeguato riscontro”. 

 

Massimo Andrea Ugolini, Segretario di Stato per la Giustizia

Ritengo importante ricordare il percorso della giustizia compiuto in questi due anni. Il tema importante da rilevare è quello delle riforme apportate e attese da tempo. Penso alla Legge costituzionale n. 2 del 3 dicembre 2020, che affida al giudice per le responsabilità civili dei magistrati l’attribuzione per decidere su quei procediemnti da tempo fermi perché vi erano giudici incompatibili. Grazie a questa legge anche questi procedimenti stanno andando a compimento. Quindi tutti possono richiedere giustizia e avere sentenze. Poi la Legge costituzionale n.1 del 7 dicembre 2021, su magistratura, ordinamento giudiziario e Consiglio giudiziario, la legge ‘madre delle riforme’. La Legge qualificata n.2  del 7 dicembre 2021, che istituisce e dà continuità al lavoro della Commissione Giustizia,  e poi la Legge n.24 del 2 marzo 2022, con le disposizioni per implementare le garanzie e l’efficenza del processo penale, per andare a colmare le parti del processo penale più sofferenti. Poi la Legge n. 23 del 2 marzo 2022, con le procedure in materia di astensione e ricusazione dei magistrati, per dare celerità ai processi. 

Ebbene, queste leggi sono state vagliate anche dagli organismi internazionali e il Rapporto di conformità del Greco- gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la Corruzione- con la percentuale di oltre il 70% di raccomandazioni pienamente conformi, mette San Marino tra i paesi maggiormenti virtuosi e tra i primi in Europa, un risultato incredibile da parte della Repubblica di San Marino e che certifica il lavoro svolto in questi anni. 

Mi sento di ringraziare tutte le Reggenze che si sono succedute in questi due anni che hanno dovuto portare avanti dei problemi non semplici da completare, i gruppi di lavoro che hanno lavorato silenziosamente a questo percoso di riforma, composti da magistrati, Ordine di avvocati e notai, Avvocatura dello Stato, da professori universitari e dal mio staff di Segreteria. Devo ringraziare poi tutte le forze politiche di maggioranza, tutti i consiglieri indipendenti e il consigliere Rossano Fabbri perché hanno creduto in questo processo di riforma che ha portato l’esito attraverso il Report di conformità del Greco. Infine, per ultimo ma non per importanza, un ringraziamento la Repubblica di San Marino credo la debba al presidente del dirigente del tribunale, Giovanni Canzio, un fuoriclasse assoluto in tema di giustizia. E domani stesso scriverò al Magistero di Sant’Agata perchè possa essere insignito dell’Ordine Equestre di Sant’Agata per quello che ha fatto per la nostra Repubblica in tema di riforme. 

In questo percorso di riforme devo rimarcare che gli unici assenti sono state le forze di opposizione. Mi spiace perché questo è un risultato per il Paese e quando si va negli organismi internazionali a loro non interessa chi è maggioranza e opposizione. Se ripenso a dicembre scorso, quando abbiamo cercato in tutti i modi la condivisione sulle posizioni sulla riforma e ci sono stati  più di 100 emendamenti abrogativi, più che in Finanziaria. Ma questo percorso andava osteggiato e delegittimato in tutti i modi. Ricordo anche che era stata presentata una mozione per non procedere all’esame e se non avessimo fatto con le tempistiche dovute e  con questa detemrinazione le riforme, oggi non avremmo il risultato che gli organismi internazionali ci riconoscono. 

Venendo alla Relazione sullo stato della giustizia presentata dal Dirigente Giovanni Canzio: la cosa più importante che ha portato in tribunale è il clima di ricostruzione dei rapporti personali- opera non facile- ma è stato capace di rimettere al centro l’interesse della giustizia e che l’interesse della Repubblica di San Marino fosse il buon andamento della giurisdizione e del tribunale. Importante inoltre il lavoro svolto all’interno del Consiglio giudiziario, attraverso l’arruolamento di tutti i magistrati che oggi completano ogni ordine e grado, perché i procedimenti possano trovare magistrati di altissimo profilo. 

C’è poi un tema che arriva in Aula: la difficoltà di elaborazione dei dati nell’attività giudiziaria, credo sia importante in questo proseguo di riforma  portare anche la giustizia da un punto di vista informatico al 2022, e cercare di far sì che anche l’informatizzazione, l’elaborazione e la comparazione stastica possano essere attuali e occorrerrà un investimento per questo. 

Sono state portate in evidenza le prescrizioni, è un elemento su cui occorre riflettere perché non si ripetano più. Ritengo infine che all’interno della relazione ci sono tanti elementi positivi come le performance del tribunale, la durata e qualità dei procedimenti. 

Francesca Civerchia, Pdcs 

San Marino è stato giudicato come il Paese più virtuoso nell’ambito de quarto ciclo di valutazione del Greco. Queste Raccomandazioni, che sono risultate essere conformi, riguardavano la corruzione nei confronti di parlamentari e giudici. Da venerdì ad oggi registro un silenzio assordante da parte dell’attuale opposizione riguardo a questo tema. E anche la stampa, pronta a titoloni per criticare il governo, stranamente è rimasta indifferente di fronte a un successo di questa portata per il nostro Paese. Mi piace ricordare cosa diceva l’opposizione a proposito delle riforme per la giustizia. Libera nel 2020 invitatava a bloccarla il primo possibile, per l’opposizione non migliorava lo Stato di diritto… abbiamo assistito ad ogni tentativo di osteggiare in ogni forma e modo questa riforma, facendola addirittura passare come una ingerenza della politica sulla giustizia, quando è una riforma che sancisce finalmente la scissione netta tra poteri dello Stato, come giusto che sia in uno Stato di diritto virtuoso. Il Greco con il suo report ha smentito tutta la vostra linea delirante, ha messo in evidenza ciò che era già chiaro nella scorsa legislatura, che avevate solo interesse a mantenere una commistione squallida tra i poteri dello Stato. 

Una politica corretta non distorce la realtà e non inventa storie assurde per i vostri fini meramente politici. Sulla giustizia avete dimostrato ancora una volta che non fate politica per l’interesse e per il bene del Paese. Non fate politica per interesse dei cittadini, non fate politica per garantire continuità del patrimonio tramandatoci dai notri padri, ma fate politica per interesse personale, per tornaconto immediato. Fate politica come fosse un gioco delle parti, per screditare a prescindere. Questa non è la politica come la si deve intendere, la politica per me è spirito di servizio per il paese. Se non siete in grado di riconoscere che questo governo ha lavorato a servizio del Paese sulla giustizia, siete dei disonesti e siete in malafede. Il Greco vi ha dato l’ennesima prova di insussistenza delle vostre denuncie, uno “schiaffone” per la vostra politica di opposizione. Oggi ci prendiamo questa sorta di medaglia simbolica come Stato e governo virtuoso sulla giustizia. 

Vladimiro Selva, Libera

Il 17 giugno è uscito il Report del Greco e ci siamo immediatamente spiegati perché c’è stato un Consiglio Grande e Generale a giugno, dal 17 al 20, ed  è stato fissato ad oggi il dibattito della giustizia. E questi toni trionfalistici sono chiara conseguenza di una valutazione positiva che non ci dispiace, ma non possiamo accettare che questa maggioranza possa pensare di lavarsi la coscienza in una sorta di battesimo purificatore rispetto quanto accaduto nei primi mesi di questa legislatura. Il Greco ci dice che con le leggi adottate nel 2022 la politica, i consiglieri e chi fa attività legislativa o ha potere esecutivo deve essere fuori dall’attività di gestione della giustizia. E ci valuta proprio su questo dicendo ‘bravi, con questa legge del 2022 la politica avrà un peso equilibrato sulla gestione dell’attività giudiziaria’. Bene, è un principio che convidiviamo profondamente e lo condividevamo anche due anni fa, quando la stessa politica ha messo in campo riforme in quella direzione, anche se per noi non ottimali. Ma cosa ha fatto la politica due anni fa? E’ stata fuori dal tribunale? O ha mandato via una serie di giudici per una decisione politica, sovvertendo negli organismi di cui  aveva rappresentanza le maggioranza che invece la parte togata esprimeva? Perchè le prime avvisaglie le abbiamo avute da subito, con ‘l’occupazione’ del Collegio dei Garanti. Poi viene fatta una norma con valore retroattivo per andare a ripristinare quella che era stata ‘venduta’ come un’azione contro legge, ovvero l’allontanamento del precedente dirigente del tribunale. La politica va in Consiglio giudiziario, tenta di applicare quella legge. Ma grazie al coraggio di un consigliere, Iro Belluzzi, che si è astenuto, la politica non è riuscita a sovvertire perché non ha i numeri adeguati in quella votazione e si passa alla volta successiva, in cui si esamina un ricorso del giudice Pierfelici, e si fa una votazione con un numero non adeguato a rendere valida la seduta. Tant’è che solamente con la presenza del giudice ricorrente la seduta è stata resa valida. Il 24 luglio 2020 avete illegittamente corretto questo voto. Poi l’opposizione ha fatto ricorso amministrativo e ci è stato risposto che non avevamo interesse legittimo. 

Succede che la politica- ripristinato il numero in Consiglio giudiziario- inizia a mandar via i magistrati, non rinnova incarichi, si accolgono ricorsi su altri magistrati. E’ l’epurazione dei giudici in tribunale fatta dai politici. Voi la legge l’avete fatta dopo che vi siete garantiti il tribunale come piace a voi. E in questo non c’è autonomia del tribunale, ma un tribunale funzionale. 

Questa è la verità. Oggi che i numeri in tribunale sono quelli giusti, si può approvare quella legge che è giusta, ma migliorabile. 

Noi volevamo condivisione sulla riforma, abbiamo cercato di portare i nostri contributi, avevamo posto una serie di elementi migliorativi. L’elemento fondamentale è ottenuto, si è tolta la politica dal governo della giustizia, però la tempistiche, le modalità con cui questo governo si è comportato a inizio legislatura non le dimentichiamo e lasciano parecchie macchie su quella che definite una medaglia. Ma siamo ottimisti, sulla giustizia restano parecchi problemi ma siamo fiduciosi in soluzioni e che i magistrati in questa fase storica siano persone corrette e per bene e noi siamo certi di questo.

Sull’attuale situazione: abbiamo avuto dal Greco questo plauso rispetto alcuni obiettivi raggiunti e di questo siamo felici. Di sicuro siamo stati assenti non dal dibatitto, ma dal confronto con il Greco che non c’è stato. Oggi mi pare di poter dire che ci saranno altri interventi trionfalistici. Ma vorrei ricordare che in questa legislatura il Conto Mazzini è saltato per aria, e chi viene indagato? Chi scrive sulla Serenissima e gli avvocati che hanno avuto il coraggio di difendere personaggi che ‘non vanno difesi’. Secondo noi c’è un clima intimidatorio, per noi non è scoppiata la pace in tribunale. Ci sono meno manifestaizoni di dissenso. E bisogna capire se dipende dal dialogo e dal superamento delle divisioni o se il clima è pacato perché nessuno ha il coraggio di dire le cose.

Sui dati numerici: alcuni settori hanno avuto miglioramenti evidenti, l’Appello civile in particolare. In altri settori i dati possono essere letti in più maniere: nel settore aministrativo dal 2020 avevamo 60 sentenze, diventate 32 nel 2021, nel primo grado civile ci sono state 100 sentenze all’anno in meno rispetto al 2018, in primo grado c’è il tema prescrizioni processuali che fa sobbalzare chiunque voglia giustizia in un paese, sempre nel primo grado nel 2021 ci sono state 40 sentenze, erano circa 100 nel 2018. E’ un ribuale che forse deve ingranare, con gli innesti nuovi, crediamo nella relazione debba essere indicata anche l’efficenza del singolo giudice. 

Nicola Renzi, Rf

È difficile attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema della giustizia, a San Marino è ancora tutto più difficile per la politicizzazione del tema, per lo scontro continuo che qualcuno ha voluto alimentare sulla giustizia per usarlo come mero strumento politico e poi con il nuovo dogma della maggioranza, ovvero ‘l’infallibilità de nuovo dirigente’. Come esprimersi allora su un testo compilato da chi gode di tale reputazione? Vorrei non si dimenticasse che Rf ha contribuito alla nomina del nuovo dirigente del tribunale. 

Sono vari gli aspetti della relazione che riteniamo importanti: il completamento dell’organico del tribunale, la riforma dell’ordinamento, il tema della prescrizione, il giudice naturale e le modalità in cui i procedimenti hanno preso avvio. Sulla richiesta di maggiore organico o sulla pretesa di una nuova sede tribunale: d’accordo sulla prima richiesta, pensiamo invece che i tempi che stiamo vivendo richiedono ben maggiore morigeratezza. L’organico del tribunale è stato completato celermente, per i magistrati, è undato positivo. Noi non abbiamo però sostenuto la nomina del giudice di appello, la dott.ssa Pierfelici, e le modalità di selezione di nuovi commissari della legge, ora per carriera esterna, a seconda delle proposte del dirigente che non abbiamo capito. In tutto ciò sulla questione delle nuove nomine menzioniamo il caso eclatante, mai visto a San Marino e dove vige la certezza del diritto: quello di un commissario della legge retrocesso per decisione del Consiglio giudiziario e dalla politica a uditore.  Fa riflettere. Anche due giudici di appello sono stati defenestrati e declassati con le stesse modalità. Chissà se questo il Greco lo sa. In questo caso bene ha fatto il dirigente Canzio cercando di recuperare professionalità e competenze che però non cancella quanto è stato fatto in precedenza da questa maggioranza. Del Prof. Guzzetta, e quanto abbia dovuto subire, taccio, sperando che verità e giustizia possano trionfare in qualche sede, non certamante sammarinese. 

Sulla nuova impostazione del Consiglio giudiziario: si sbaglia a dire che quella riforma non la volevamo in toto.  Per noi va bene l’estromissone di chi ha ruoli politici. A più riprese abbiao fatto fatto presenti le nostre contrarietà: perchè in una realtà piccola come la nostra si possono creare cortocircuiti, c’è il rischio di una pericolosa autoreferenzialità del Consiglio giudiziario.

La Riforma della procedura penale è il tema che più ci ha scioccato. L’impianto generale è sensato, l’introduzione del terzo grado di giustizia non ci vede contrari, ma le tempistiche di adozione della riforma sono inamissibili, in riferimento al procedimento del Conto mazzini. Oggi non solo l’impunibilità delle condotte è reale, ma possibile anche la cancellazione delle confische. Su questo tema la nostra distanza dalle politiche del governo è siderale. Il dato sempre più allarmante è quello delle precrizioni: il numero dei fascicoli prescritti è di varie centinaie. Un’analisi del lavoro di magistrato per magistrato avrebbe chiarito se il fatto è imputabile agli stessi magistrati o a carichi di lavoro errati. Le parole del dirigente sulle preoccupazioni per le prescrizioni comunque ci rincuorano.

Poi il tema sul giudice naturale: nella situazione in cui il tribunale versava era difficile trovare giudici per svolgere processi o indagini senza essere incompatibili. Quindi il tema sull’apertura del casi della Serenissima, su cui la nostra forza politica è stata oggetta di attacchi: ci ha colpito che l’apertura dell’indagine risulti disposta proprio dal dirigente, individuando le persone da indagare e i reati per perseguirle, c’è un documento pubblicato sul giornale che lo testimonierebbe. Qualora quel documento fosse falso, siamo disposti a chiedere scusa e fare ammenda.  Ma  le accuse di calunnia alla nostra forza politica sono ingenerose, è nostro dovere di opposizione controllare e fare domande e poi ci paiono accuse infondate. Ad ogni modo è sufficiente aprire il fasciolo del caso ‘La Serenissima’ e mostrarlo ai sammarinesi.  

Deve comunque essere chiaro a tutti che da parte nostra non è mai venuto meno il rispetto nei confronti dei magistrati del nostro paese e del dirigente Canzio. Ma mai rinunceremo alla voglia di capire e chiedere la verità. 

Rossano Fabbri, Mis

Dopo aver sentito Selva, un consigliere dai toni solitamente pacati, con un intervento ‘da sbraito’ per tutti i 16 minuti, e l’ex segretario di Stato alla Giustizia che, dopo non aver fatto nulla sulla Giustizia e aver contribuito a rovinare in modo determinante il nostro tribunale, se ne viene qua a dispensare lezioni di diritto, con una strumentalità e metodologia che ci fa capire che non è stato raggiunto il messaggio di protezione del Paese rispetto al tema della giustizia, insomma dopo due interventi del genere, è difficile rimanere ed essere costruttivi, ma ci proverò.

A parte un paio di saluti formali, non ho mai avuto occasione di incontrare di persona il dirigente Canzio, ma la sua fama lo precede. Ha gestito scandali in Italia dagli anni ’90 ad oggi, e nel settore non ci si spiega come mai una persona come lui abbia deciso di dare il suo servizio a San Marino. I risultati del tribunale conseguiti in due anni vengono circoscritti nella sua relazione e ci pongono in dovere non di utilizzarla solo per questo dibattito per poi accantonarla come è stato fatto con le precedenti relazioni, perchè tanti temi erano presenti anche nelle precedenti relazioni ma sono rimasti lettera morta. Uno dei punti su cui il Greco pone attenzione, per quanto attiene alla bontà degli interventi- e su cui rivendico la posizione del Mis che fa opposizione non strumentale e demagogica-  è il favore della riforma del settore giustizia per gli aspetti che lo riguardano, sulla composizione e il funzionamento del Consiglio giudiziario. Gli interventi di Selva e Renzi dimostrano quanto si è fatto bene nell’estromettere la politica dal Consiglio giudiziario. Sono incommentabili ulteriori considerazioni, fatte da chi non si rende neanche conto che denigrazione possono essere per l’organico del tribunale. Si viene a dire che la politica influenza questo tipo di personaggi…. Forse qualcuno che c’era prima veniva influenzato da politica. E forse a qualcuno dà fastidio aver perso il controllo della giustizia, più che attribuirlo a qualcun altro. Chi ha il potere di dire che magistrati come Canzio possano subire influenze da quest’Aula? Nessuno. A meno che non porti prove tangibile.
La Relazione di Canzio non dice solo che si sta andando nella giusta direzione, non lesina anche di sottolineare i problemi esistenti sull’organico della cancelleria, si menziona anche  la necessità di una sede distaccata e si menzionano altre questioni che andrebbero ben lette per lavorarci fin dal giorno dopo. Il Quarto ciclo di Valutazione del Greco non porta un giudizio lievemente positivo, ma il giudizio di 10 raccomandazioni accolte su 14, e ci esorta a completare la parte mancante al dicembre 2023. Su questo dobbiamo porre attezione. Tutti dovrebbero venire qui a dire di essere fieri dei risultati del Paese, invece si viene qui con posizioni strumentali per minimizzare i risultati. Insieme dobbiamo continuare a proteggere il paese. Compagni di Libera aprite gli occhi e non continuate a farvi strumentalizzare. Sul caso La Serenissima sono stato il primo a criticare il Sds Ciavatta per certi esposti presentati al’attenzione della magistratura come se fosse un suo ufficio personale, ma è assurdo sentire attaccare Canzio perché le avrebbe articolate e poste all’attenzione del magistrato…ci sono regole nel nostro ordinamento.  Posso comprendere il fastidio,  perchè non ci devono essere certi atti per chi scrive sul giornali, ma rispetto quanto avveniva nel recente passato, dove la gente finiva in carcerce e poi nessun procedimento si è chiuso con la condanna. P 

Mirco Dolcini, Dml

Ancora sull’argomento giustizia c’è molta tensione. Questo sistema di fare politica comincia a stancare, in effetti. I temi su cui si dovrebbe ragionare sono altri. La Relazione Greco riporta risultati positivi e da quella dovremo ripartire, ma c’è sempre qualcuno che continua a guardare indietro. Auspico uno stop alle tensioni e alla guerra sul tribunale.

Ci sono aspetti che mi preme evidenziare sulla Relazione. Il dirigente evidenzia la “deplorevole e perdurante assenza di registri informatici” in tribunale: manca una tecnologia indispensabile a rendere il tribunale efficente. È un grido di allarme che la politica deve accogliere.

Poi c’è la denuncia in relazione alla carenza di personale delle cancellerie che sono sotto organico. 

Se i ruoli dei magistrati sono ora coperti, mancando personale in cancelleria si creano dei ritardi nell’organizzazione dei fascicoli processuali. 

Trovo molto positivo in ottica di efficienza l’introduzione dell’uso preciso e affidabile di un sistema razionale e trasparente per monitorare lo Stato della giustizia attraverso due indicatori, l’indice di ricambio dei procedimenti e l’indicatore di variazione percentuale delle pendenze. Anche fare riferimento a modelli di analisi moderni e trasparenti non è scontato. Rincuora il miglioramento di produttività dei magistrati. Si deve lavorare per abbassare ulteriormenti le lungaggini dei procedimenti penali e civili. La relazione illustrata  può ritenersi soddisfacente, ma è stata raggiuta la normalità. 

William Casali, Pdcs

Mi sento in dovere di intervenire in questo comma anche da non esperto della materia, sicuramente tutto quello che è successo ad oggi ha una interpretazione chiara ed è importante per tutti i cittadini che seguono i passaggi in Aula, perché la giustizia, come la sanità, sono argomenti sensibili in un sistema piccolo come il nostro e avere una giustizia che funziona è un elemento importante per fare in modo che anchie i lavori dentro e fuori dall’aula possano procedere con un clima rasserenato per superare momenti di anni di difficoltà. Un clima in cui lo Stato di giustizia possa portare sui frutti è importante. Abbiamo letto la relazione del Magistrato dirigente assolutamente positiva, ci dimostra in modo concreto che il tribunale ha ripreso a lavorare. Le cose si sono assestate e la prospettiva per il futuro è positiva. Ci sono ancora carenze su cui intervenire, ma questo è un passaggio positivo. Come positivo è il fatto che organismi internazionali come il Greco premiano il nostro Stato. Le loro osservazioni sono rispettate per oltre il 70%, 10 loro osservazioni sono accolte in modo idoneo da parte del nostro Stato. Vedono con favore le riforme sulla Giustizia ed è un grande merito che voglio dare al Segretario e a tutti i nostri colleghi consiglieri che si sono adoperati per questo passaggio. E il ricooscmento va al magistrato Canzio in questo e per aver rasserenato il clima in tribunale. Dispiace che il clima ancora non sia rasserenato in Aula, da noi. 

Probabilmente c’è stata una piccola forzatura nella necessità di rimettere in opera il tribunale e   qualcuno prima di me ha citato i tempi, il fatto che si sia arrivati a inizio legislatura con una riforma che andava a colmare una carenza  della composizione del Consiglio giudiziario plenario. Quel primo passaggio è stato fortemente criticato dall’opposizione. Scusate, posso capire anche un po’ chi lavora dalla minoranza, ma ricordo ancora quando la Reggenza di allora portò il parere del Prof. Emerito Antonio Badassarre e anche lì, con la semplicitià di chi non è giurista, notavo l’imbarazzo da parte dello stesso nel dover dare un parere su qualcosa che è scontato. Chi convocava l’organismo lo faceva non rispettando la legge o interpretandola in un modo che stupì anche lo stesso Baldassarre. 

Infine, Canzio nella relazione ha sottolineto la necessità di informatizzazione del tribunale, fortunatamente oggi abbiamo completato la nomina dell’Authority Ict. Il decreto del 2020, che riguarda e completa le funzioni dell’Authority, parla di servizi informatici a supporto della legge- firma digitale, marcature temporali, archiviazione sostitutiva- tutti elementi che dobbiamo riprendere, perchè sono elementi alla base di quello che Canzio ci chiede nella sua relazione. 

Michele Muratori, Libera

Come non essere d’accordo con Casali che ha parlato anche di rasserenare il clima in Aula. La collega Civerchia a inizio dibattito ci ha etichettati come disonesti e in malafede, si può anche mistificare la cronaca recente, ma noi i malfattori abbiamo cercati di farli pagare, poi in questa legislatura si è tutto un po’ fermato. Ma etichettare noi di Libera come ‘disonesti e in malafede’, dopo quanto successo nella scorsa legislatura, credo sia indelicato, ma cercherò di usare un tono sereno. E’ un dibatitto che alla stragrande maggioranza della cittadinanza interessa molto poco, perché dall’Aula si aspetta anche qualcos’altro che riguarda sviluppo e crescita paese. Ma è anche il tema più politico che si può fare in Aula e su cui sono caduti governi e se ne sono formati altri sula sinergia rispetto al tema della giustizia. Ed è piacevolmente ‘coincidente’ con l’uscita della relazione del Greco, e non solo della relazione del dirigente Canzio. Molte delle richieste del Greco sono state accolte dalla riforma, manca quella della trsparenza della posizione debitoria dei parlamentari, per noi impotantissima, e auspichiamo si possa fare ancora questo percorso. Al di là della Relazione del Greco, abbiamo visto non è stata convocata l’opposizione, il Greco ha quindi solo una versione dei fatti che non è quella dell’opposizione. E mi riferisco alla nomina unilaterale del Collegio garante in questa legislatura, l’ha fatta in toto la maggioranza. E in un paese civile è assolutamente deprecabile. Ma anche al ribaldimento dell’organigramma del tribunale del 24 luglio 2020. Mi riferisco a fatti, non faccio speculazioni. Guardo all’organigramma del tribunale, qualcuno parla di pace, noi di epurazione. 

Parimenti abbiamo visto un cittadino sammarinese residente a Roma che si è visto arrivare una rogatoria per aver scritto sul quotidiano La Serenissima ed è dovuto andare al tribunale penale di Roma dove ci vanno i criminali. Non vanno i Segretari al prendere i caffè. Ricordo il clima intimidatorio che perdura nel Paese.

Emanuele Santi, Rete

Il Segretario Ugolini ha fatto bene a ripercorrere le tappe che ci hanno condotti a riformare la giustizia sammarinese, sono stati fatti passi importanti con la legge per evitare ricusazioni, con la legge sull’ordinamento giudiziario, per togliere la politica dal Consiglio giudiziario plenario e con la normativa che va a migliorare l’efficacia dei procesi penali. Non sono cose da poco. Oggi il Rapporto del Greco ci promuove a pieni voti, è un successo per il Paese, e ascoltare ancora interventi di membri di opposizione che ancora continuano ad arrampicarsi sugli specchi non è tollerabile. Oggi dovremo tutti esultare e non fare polemica. Forse ancora oggi c’è chi ancora ha tutto l’interesse di osteggiare questo importante processo di riforma del tribunale. Voglio ricordare come era messo un po’ di tempo fa, era un pieno disastro, con magistrati che si erano denunciati mandando il tribunale in cortocircuito, era piena emergenza.  Il ‘casino’ sulla magistratura nasce proprio quando qualcuno inizia a indagare sulla ‘Cricca’, per cacciare, senza una legge, il vecchio magistrato dirigente…ci hanno pensato poi le Commissioni di inchiesta e le indagini aperte a ristabilire la verità.
Poi è arrivato Canzio che ha dato nuova fiducia e autorevolezza al Tribunale. La relazione parla di maggiore produttività, è stato smaltito tutto il ‘civile’, il personale che ancora nella cancelleria è ancora carente, i nuovi giudici, poi tutte le riforme, questi sono i risultati portati. E mi stupisco che ancora oggi qualcuno metta in dubbio la bontà dei provvedimenti. 

Ancora oggi ho sentito la polemica su La Serenissima, già da tempo ci sono le dichiarazioni fatte dal Sds Ciavatta che ancora oggi sono strumentalizzate. La segnalazione del Sds Ciavatta evidenziava grosse anomalie nella gestione del quotidiano La Serenissima, che agiva in assenza di un direttore responsabile, e della necessaria autorizzazione, e la proprietà risultava di una società senza l’oggetto sociale pertinente. Poi se un giudice ha deciso di indagare sulle persone, questa può essere un’anomalia. 

Gaetano Troina, Dml

Sulla relazione in esame non voglio ripetere le osservazioni che condivido del nostro capogruppo. Mi addentrerò su alcuni aspetti specifici che ritengo importante sottolineare. A cuore mi sta il tema del personale delle cancellerie e la problematica annosa e irrisolta degli ufficiari giudiziari. Chi lavora a stretto contatto con il tribunale non può non essere a conscenza che sono sotto il numero minimo necessario. E’ poi urgente intervenire sul processo telematico per mettere in atto procedure e attività perché il servizio sia fruibile dai professionisti, abbiamo un’importante occasione a livello di digitalizzazione, ovvero il rapporto con Amazon, non lasciamocelo scappare. Il dirigente ha poi inserito il tema della collocazione degli uffici. Troverei problematico spostare la sede del Palazzo di giustizia nel centro storico, considerata la problematica dei parcheggi. E difficile poi individuare un locale sufficientemente grande. Piuttosto potrebbe essere utile trasferire quegli uffici di natura econoimca in altra sede, liberando spazio per altri uffici giudiziari, ma si tratta di proposte da tenere in considerazione. 

Nel  rapporto di conformità del Greco trovo interessanti spunti per risolvere criticità. Si parla di 10 raccomandazioni su 14 raggiunte in modo soddisfacente. Sicuramente è un ottimo risutato  e si ha tempo fino al dicembre 2023 per rimediare alle tematiche irrisolte. Per esempio, per il Greco è rilevante la questione del lobbysmo, in riferimento al codice di condotta dei consiglieri.

Alessandro Mancini, Npr

Nel dibattito che si è sviluppato fino a questo momento rilevo con grande dispiacere  la deriva politica che nulla a che fare con il rispetto dell’autonomia dei poteri dello Stato. Questo è un tema che secondo me interessa alla cittadinanza. Sono passati due governi, due elezioni, ma rimane un elemento di scontro. La nomina del presidente Canzio è stato un meravigioso punto di svolta che ha ripristinato un clima di serenità in tribunale e ha permesso di innescare il percorso di riforme che prima era impossibile e venivamo da anni in cui la giustizia veniva interpretata come scontro diparte. A quanto pare c’è chi qua dentro fa ancora ragionamenti da giudice ingerendo nella vita stessa del tribunale. 

La Relazione di Canzio riguarda un periodo da esaminare con attenzione, per le scelte che la politica con determinazione ha fatto per riportare efficienza al nuovo tribunale. Gli indicatori utilizzati per la rilevazione e i dati riportati consentono oggi una più facile disamina, rendendo più puntuale un eventuale intervento del legislatore. I dati registrano l’aumento dell’attività dei magistrati per grado di appello e tempi ragionevoli anche nel primo grado di giudizio. Sul settore penale la tendenza del periodo preso in esame si inverte rispetto ai periodi precedenti, grazie all’aumento di produttività dei magistrati.  

Mi sia permesso di esprimere grande soddisfazione per il riconoscimento del Greco per il grande impegno profuso da tecnici e organi sammarinesi, per l’allineamento agli standard del Consiglio d’Europa, in materia di contrasto alla corruzione. Spiace aver dovuto registrare il silenzio delle opposizioni su questo tema di fronte a risultati così importanti. Peccato, buona politica e senso di responsabilità dovrebbero prevalere su tatticismi e invidie. 

 

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