San Marino. Consiglio Grande e Generale, seduta di mercoledì 30 novembre

San Marino. Consiglio Grande e Generale, seduta di mercoledì 30 novembre

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 28 NOVEMBRE – 2 DICEMBRE

– MERCOLEDI’ 30 NOVEMBRE-

 

+++ Con 26 voti a favore, 4 contrari, 9 astenuti e un non votante viene approvata la Riforma sulle norme dell’occupazione, presentata dal Segretario di Stato per il Lavoro, Teodoro Lonfernini+++

            Nella seduta consiliare odierna si completa il dibattito con le repliche sul Pdl “Riforma sulle norme dell’occupazione” e si inizia così l’esame dei 41 articoli del provvedimento.  All‘articolo 3 “Funzione Pubblica e servizi al mercato del lavoro” viene respinto un emendamento di Rf, volto a permettere la segnalazione “occasionale, per conto terzi” e non professionale di un annuncio di lavoro.  “Sanzionare chi  divulga offerte e annunci di lavoro sui social perchè ne è venuto a conoscenza- motiva Andrea Zafferani- mi parrebbe fuori luogo”. Per il Sds Lonfernini l’emendamento è da respingere: “Il termine ‘occasionale’ non lo ritengo appropriato”, inoltre  la legge già di per sé elimina il divieto di pubblicare annunci di lavoro e “ritengo sia più che sufficiente”. All’Articolo 4 “Commissione per il Lavoro”, i consiglieri di Libera intervengono per definirlo come peggiorativo: rispetto alla attuale composizione della commissione viene infatti eliminata la parte politica, incluso il membro di opposizione. Il Sds Lonfernini difende la modifica: “non è un arretramento, abbiamo una commissione che rispetta la legge della rappresentatività e il concetto della logica tripartita, siamo piuttosto ad un avanzamento”.
All’Articolo 12 “Disposizioni speciali per l’assunzione di personale non iscritto e non iscrivibile alle Liste di Avviamento al Lavoro”, viene respinto un emendamento di Rf, relativo agli accordi occupazionali di cui si chiede l’abrogazione. “Pensiamo sia necessario un quadro di regole che valga per tutte le imprese- motiva Andrea Zafferani- non la ‘questua’ in Segreteria per chiedere favori, tra l’altro in questo momento le imprese possono assumere chi vogliono grazie all’ampia liberalizzazione, quindi gli accordi occupazionali diventano anacronistici”. Il Sds Lonfernini spiega che in questa legislatura il ricorso a questo strumento è stato limitato a soli tre casi.  “Per la logica messa in moto- chiarisce- le imprese che si  avvalgono delle norme che stiamo introducendo non avranno la necessità di ricorrere  alla Segreteria per sottoscrivere accordi”. Ad ogni modo, “in una logica piena di liberalizzazione, ma anche di salvaguardia- aggiunge- con le incertezze dettate dal futuro economico, non me la sento di cancellare dal nostro sistema una facoltà cui è possibile ricorrere,  al momento ritengo sia più cautelante mantenere gli accordi”.
All’Art.13 viene presentato un emendamento totalmente modificativo sottoscritto da 39 consiglieri di maggioranza “Disposizioni speciali per lavoratori residenti in paesi Extra Ue”.  Lo illustra Francesco Mussoni, Pdcs: “Questo è un emendamento che vuole allineare la permanenza in territorio sammarinese del lavoratore alla durata del contratto di lavoro, coordinandolo con le discipline Schengen dell’Europa, con cui stiamo negoziando un Accordo di associazione. Nasce dalle interlocuzioni avute tra il Dipartimento Affari europei della segreteria di Stato Affari Esteri, Segreteria al Lavoro e i gruppi di maggioranza”. L’emendamento viene accolto.
All’articolo 25 “Attività lavorativa per percettori di pensione”, viene respinto un emendamento di Rf che puntava a ricondurre questa nuova forma contrattuale nella collaborazione a progetto per eliminare possibili discrezionalità nell’applicazione della norma o dubbi interpretativi.
Quindi all’Articolo 26 “Solidarietà familiare” viene ritirato l’emendamento di Dml (più i consiglieri del gruppo misto Giardi e Zafferani) a seguito dell’accordo raggiunto in maggioranza e della presentazione di un emendamento sostitutivo sottoscritto da 39 consiglieri.
Michela Pelliccioni, Dml, spiega il ritiro del proprio emendamento:  “Cercavamo una soluzione al fatto che, con gli aumenti previsti da questo articolo sulla solidarietà familiare, i costi per le imprese che utilizzano la collaborazione dei familiari fossero eccessivi, l’Aula ha recepito la nostra richiesta e nell’ambito della maggioranza si è trovato una proposta più completa”.  Il nuovo emendamento, in sostanza, modifica l’articolo licenziato in Commissione consiliare, abbassando il contributo di solidarietà dal 30% di contribuzione media territoriale al 10%. La percentuale iniziale, che equivarrebbe a 600 euro mensili, è stata considerata eccessivamente onerosa per le imprese che ricorrono al contributo lavorativo di familiari, considerando che oggi il contributo previsto è di 100 euro. La quota da corrispondere scende quindi a circa 200 euro mensili. Guerrino Zanotti, di Libera, esprime dubbi su questa misura: “L’emendamento rende accessibilissimo questo strumento che può creare disparità tra operatori che possono contare sulla collaboraione dei famigliari e chi no”. L’emendamento dei consiglieri di maggioranza viene infine approvato.
All’Art.35 “Misure ed incentivi per l’inclusione lavorativa e la responsabilità sociale d’impresa” che prevede eventuali decreti in materia, Guerrino Zanotti di Libera anticipa che il suo gruppo sta lavorando a un testo normativo specifico sul tema dell’inclusione lavorativa con persone con disabilità, che sarà portato al confronto “tutto campo” con forze sociali e politiche dal nuovo anno. “E’ un tema che ha necessità di risposte veloci, ci spiace che in questa legge anche in questo caso si sia rinviata la discussione- sottolinea- ma siamo aperti al confornto sugli interventi da portare”.
Sono quindi respinti due emendamenti di Libera, le cui proposte sono valutate interessanti dagli interventi della maggioranza e dal sds Lonfernini, ma non sono ritenute accoglibili perché riguardano materie che richiedono ulteriori approfondimenti. Il primo è l’emendamento aggiuntivo art. 36 octies “Relazione per il potenziamento del Centro di Formazione Professionale”, con cui si chiede di redigere una relazione che consideri un potenziamento del Cfp, in termini di spazi, insegnamenti e operatori, così come la possibilità di convertirlo in un istituto professionale superiore.  Il secondo emendamento respinto è l’art.36 nonies “Riduzione orario settimanale”. A riguardo, “ci sono diversi esperimenti in Europa che hanno portato a ridurre l’orario di lavoro settimanale- spiega Matteo Ciacci- una settimana corta può portare a produrre di più e San Marino potrebbe essere pioniere su queste tematiche”.  In questo caso il Sds Lonfernini chiarisce che il tema è stato affrontato attraverso l’articolo 34, già approvato, che prevede un decreto volto a incentivare l’equilibrio tra tempi di vita e lavoro.
 

A conclusione dell’esame dell’articolato, nelle dichiarazione di voto i gruppi di maggioranza anticipano pieno sostegno al provvedimento, Rf invece conferma l’astensione, già mantenuta in Commissione consiliare, per “mancanza di contenuti”, resta critica infine Libera che punta il dito su deleghe e rinvii e giudica il Segretario di Stato Lonfernini “non classificabile”.  Con il voto finale, il Pdl “Riforme delle norme relative all’occupazione” viene infine approvato a maggioranza. I lavori consiliari riprenderanno domani nel primo pomeriggio.

Di seguito un estratto delle repliche e delle dichiarazioni di voto alla Riforma delle norme sull’occupazione.

 

 

 

Comma 4. Progetto di legge “Riforma delle norme relative all’occupazione” (presentato dalla Segreteria di Stato per il Lavoro) (II Lettura)

+++Repliche++++

Guerrino Zanotti, Libera

A difesa di questo Pdl si dice che, in qualche modo, serve a creare una sorta di testo unico delle norme in materia di lavoro. Lo confutiamo, per il rimando a talmente tanti decreti delegati che creerà ancora più problemi a imprese e lavoratori che avranno a che fare con queste norme. Il rimado a decreti porterà a una giungla normativa. Sarebbe stato più utile rimandare l’avvio all’iter normativo a quando con categorie e sindacati avreste trovato una sintesi sui vari temi. Questo Pdl ha mancato l’obiettivo.

Matteo Ciacci, Libera

Questo pdl si poteva rinviare. Oggi lei Segretario istituisce il lavoro per i pensionati, e per noi va bene, per la solidarietà famigliere, istituisce la Commissione del lavoro con una composizione che estromette l’opposizione, poi ci sono piccoli interventi qua e là. In prima lettura, c’era il tempo determinato e ora non c’è. Noi sproneremo per fare qualcosa di più. Manca la parte sulla formazione, l’attività legata al potenziamento degli uffici e manca una visione di prospettiva. Si ha un riordino incentivi che è stato ricopiato dal passato. Siamo particolarmente delusi.

Francesco Mussoni, Pdcs

L’opposizione continua a banalizzare un intevento che banale non è. Chiaro, non è una rivoluzione, il dovere della politica oggi è fare cambiamenti strutturali, mantenendo la pace sociale e l’equilibrio economico, questa è la linea e la volontà del governo di intervenire, accompagnando, non forzando.

Le deleghe su interinale e tempo determinato: la scelta della delega a questi provvedimenti va contestualizzata, nel momento in cui il sindacato ha alzato gli scudi, in cui si avviava uno sciopero geerale.  Sicuramente non è una riforma che fa la rivoluzione, si inserisce nel solco delle leggi attuali, apporta dei correttivi- es. il part time dei frontalieri- capisco a livello politico lo slogan ‘non è una riforma’, ma lo trovo t ingeneroso.

Alessandro Mancini, Npr

Credo piuttosto questo intervento rappresenti un grande risultato della politica e mi stupisce che le critiche arrivino da chi, nella scorsa legislatura, chiamava a tavoli istituzionali – e li abbiamo fatti, soprattutto per il sistema finanziario- oggi per legge si istituzionalizzano questi tavoli, si avvia un confronto per l’accordo tra le parti, a me sembra un bel risultato. Da parte di Npr tutto il supporto all’ articolato e alla legge in esame.

Oscar Mina, Pdcs

Dalla pianificazione del un turnover generazionale, unitamente alla riorganizzazione del comparto del lavoro, alla disciplina di nuovi rapporti…tutto ciò che stiamo mettendo in cantiere mi pare un percorso partito da lontano. Gli incontri con categorie sindacali ed economiche ci sono state, non penso questa sia una piccola riforma o un passaggio solo per ‘colorare il tempo’. Siamo convinti che il pdl vada considerato una priorità e non sia rinviabile. Mi auguro la riforma sia approvata da tutta l’Aula consilaire.

Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete

Alcune critiche mosse dall’opposizione idealmente posso anche condividerle, ma ritengo anche non siano totalmente giuste. Lo stesso Segretario ha detto che più che una riforma, questo Pdl deve essere visto come una parte del processo riformatore in atto in materia di lavoro. Questo Pdl, a differenza di riforme già fatte- come quella su pensionio giustizia- o che devono essere fatte- come l’Igr- ha una differenza sostanziale. Le altre situazioni sono molto complesse, questa è una riforma del mercato del lavoro che cade in un momento in cui la disoccupazione è a un tasso bassissimo, fisiologico. Il Segretario ha fatto un gesto di umiltà e onesta intellettuale, per quanto ci siano ancora storture e dei correttivi da porre in essere, non c’è una situazione critica nel mondo del lavoro. Per cui, nel momento in cui il Sds Lonfernini presenta il progetto e ci sono degli attriti, in un momento di contrattazione collettiva, è necessario fare in modo che la legge sia ben compresa e mediata. Dire che ‘si rinvia a troppi decreti’, asetticamente è giusto, ma ci si è preso tempo proprio perché non c’è una situazione emergenziale. E quei decreti comunque saranno sottoposti al vaglio dell’Aula e non li vedo come una delega in bianco. Esprimo favore per la riforma e auspico i decreti arrivino in tempi celeri.

Gerardo Giovagnoli, Npr

L’avvicinamento all’Ue richiederà molto lavoro per capire se i dispositivi che abbiamo sono conformi alle normative che andremo a rispettare in futuro. Credo le nostre leggi, le garanzie  previste per i lavoratori, siano in generale inquadrati in ottica europea. Dunque serviva un aggiornamento e lo stiamo portando all’attenzione dell’Aula, queste tematiche saranno oggetto di continue riflessioni e adattamenti.

Williamo Casali, Pdcs

Dall’opposizione ascoltiamo il leitmotiv per cui nel Pdl portato in Aula ci sono dei rimandi, e si mettono i puntini sulle ‘i’, per dire che non ci sono tutte le parti necessarie per poter parlare di una  riforma del lavoro. Se vogliamo essere sinceri, la riforma del lavoro è qualcosa che era atteso anche nelle legislature precedenti, e siamo arrivati in un momento in cui i tempi dettano le regole. Capisco bene lo sforzo del Sds Lonfernini. Che ha iniziato con provvedimenti sul lavoro già un anno fa, armonizzando domanda e offerta, con il decreto incentivi, il pdl per lo scorporo del tempo determinato e interinale…sono tanti li interventi fatti e altre se ne faranno, non è una riforma ma un percorso. E forse anche le parti sociali, a dirla tutta, avevano l’esigenza di aspettare su alcune parti, ci possiamo arrivare tutti quanti, perchè nei momenti attuali la tensione sociale è significativa e in questi passaggi non si può non tenerne conto.

Paolo Rondelli, Rete

Va sottolineato che si va avanti con il pacchetto di riforma, è la testimonianza che questa maggioranza sta portando avanti delle scelte. Va ribadito il merito su alcuni punti: avere finalmente un corpo unico che riguarda l’occupazione e l’individuazione di alcune sfide da sviluppare.

Come tutte le riforme anche questa sarà perfettibile, ma dopo la riforma delle pensioni si arriva ad un altro passaggio di riforma che la maggioranza sta portando avanti, si completerà nei prossimi mesi anche con la riforma fiscale, per dare un passaggio al paese verso una nuova linea.

Va sottolineato, a proposito di questa riforma, l’andare a sistemare un vulnus e alcune situazioni non chiare e non efficaci nella gestione del lavoro di pensionati, amministratori, partecipazione dei soci, ma mi preme molto l’aspetto dei caregiver, ovvero degli assistenti domestici familiari. Nell’accezione comune è qualcosa di dovuto, ma alcune persone si ritrovano a dovere rinunciare ad altro e riuscire a dare regole e indicazioni su questa importante figura, colui che dentro una famiglia si occupa di persone bisognose che necessitano di assistenza, ritengo sia uno degli aspetti chiave del provvedimento. Tra le altre valenze: la possibilità per le aziende di farsi assistere nella selezione del personale e nei prossimi mesi si prende l’impegno di migliorare il pdl.

Michela Pelliccioni, Dml

Per evidenziare un aspetto che mi ha reso contenta, avevo auspicato maggiore considerazione su un tema relativo alla solidarietà famigliare riferita a tutti i titolari di licenza individuale, le proposte di modifiche apportate non tenevano conto di questo istituto. Avevo richiesto che con nuovo deposito di emendamento l’Aula potesse prenderlo in considerazione e ringrazio  per aver accolto questo suggerimento di Motus. Lo vedremo poi nell’esame dell’articolato.

Teorodo Lonfernini, Sds per il Lavoro

Ringrazio nuovamente chi ha portato il proprio contributo, anche in fase di replica, andando a ragion venduta a precisare ancora di più l”intento di questo Pdl, attraverso ulteriori chiarimenti sul percorso fatto ad oggi. Per cui spendo anch’io ancora qualche parola per chiarezza. Come sapete, da inizio legisltura abbiamo ritenuto di lavorare attorno al mondo delle politiche del lavoro, attraverso un concetto riformatore. Inizialmente l’intenzione era di introdurre tanti punti chiave tutti in un testo di legge, nel corso poi dei vari incontri con categorie, sindacati, con la maggioranza e con l’intero paese, si è ritenuto di andare a lavorare per frazioni di quel principio riformatore. E spiace riferirsi a dei banchi vuoti di Libera e rispondere loro alla critica che in tre anni non abbiamo fatto nulla. Sono anni in cui si porta avanti qusto percorso, lo testimonia il decreto 131, poi il decreto 105 del 2022, su cui si è lavorare sugli incentivi guardando a chi ha perduto il lavoro.. è quale migliore occasione per intervenire, se non quando la disoccupazione è ai minimi storici?

 

+++ Dichiarazioni di voto+++

Matteo Ciacci, Libera

Nelle intenzioni questo Pdl doveva essere una riforma, poi è diventata una ‘riformina’ e per finire è diventata ‘una serie di interventi sul mondo del lavoro’. Io la definisco un interessante sommario da cui dovranno partire una serie di sviluppi e contenuti che per noi mancano all’interno della norma. Ci aspettavamo di più dopo 3 anni di approfondimento sulla materia, il tempo utilizzato per produrre questa norma poteva servire per fare una vera raccolta di norme sul lavoro, che poteva servire a imprenditori e lavoratori e potesse essere utile in ambito degli uffici. Questo non è, si aggiunge un’ulteriore norma al nostro ordinamento in tema di mercato del lavoro, senza approfondire più di tanto, anzi delegando, rinviando scelte. Pensiamo sia arrivato il momento di compiere qualche scelta. Spero il mondo del lavoro possa continuare con il trend post pandemia, che ha visto l’occupazione assestarsi e anzi in alcuni casi crescere. Il 2023 sarà un anno particolamente complesso per il carobollette, per l’inflazione e per la mancanza di un progetto di  sviluppo economico del Paese, metterà in difficoltà il nostro tessuto economico che finora è riuscito a stare sul pezzo. Serviranno risposte su temi che non avete affrontato. Lonfernini è N.C., ‘non classificabile’. L’impegno che sarà profuso sul tavolo tripartito sarà assolutamente importante. Sul confronto: Libera da sempre è impegnata per un confronto che deve portare l’analisi del sistema a cercare soluzioni, compromessi e poi decidere, non rinviare.

I tavoli di confronto devono portare scelte. Libera rivendica la capacità di portare passi in avanti, la legge sul mercato del lavoro è l’esempio lampante di come si confermi l’esistente, si produca qualcosa per non fare passi in avanti e scelte. Libera continuerà invece con le sue politiche riformiste e a fare proposte.

Alessandro Mancini, Npr

Se dovessi dare pagelle a chi in due anni e mezzo doveva fare tutte le riforme, ma non ha fatto niente, e oggi si permette di dare ‘non classificabile’ a chi le riforme le porta a casa. A distanza di 15 giorni dall’approvazione della riforma delle pensioni, infatti oggi in Aula esaminiamo la riforma mercato del lavoro. Credo che, seppure in ritardo, la stagione delle riforme sia iniziata.

Oggi abbiamo una riforma del lavoro necessaria, importante e non rinviabile, è una riforma che entra nel merito e nel metodo e nella soluzione dei problemi, un riordino dell’apparato normativo a beneficio di imprese, operatori e dei lavoratori. Le risposte che tardavano oggi sono arrivate, risposte di chiarimento sulle distorsioni del collocamento oggi sono arrivate. Si può sempre fare di più. Ma si poteva fare meglio? Si e no, la situazione che si è creata con categorie e sindacati imponeva un proseguimento del confronto su certi temi, ma non si poteva posticipare ancora la riforma. La scelta dei decreti deelgati su tre temi importanti è stata una scelta politica intelligente e di rispetto della parti. Un passagio di responsabiltà che il governo aveva con le parti sociali. Per questo siamo soddisfatt dell’impianto normativo e di come il Segretario ha portato avanti il confronto tra le parti. E come presidente della Commissione Finanze sono soddisfatto del dibattito costruttivo avuto in sede referente. Per questi motivi Npr voterà a favore della legge.

 Giovanni Maria Zonzini, Rete

Questa legge di intervento sul mondo del lavoro è un passo importante per il tema e il livello politico. Questa legge, che arriva a poche settimane dall’approvazione definitiva della riforma delle pensioni, è la risposta politica a chi in questi mesi ha passato il tempo a cantare il ‘de profundis’ di questa maggioranza e del governo che invece si dimostrano vivi e vegeti e con capacità propulsive. Nei prossimi mesi vedremo la riforma Igr che completa la stagione riformista e per l’anno prossimo si aprono le sfide per lo sviluppo economico e la sfida europea.

Su distacchi, interinale e tempo determinato il governo ha optato al rinvio per un ulteriore confronto, è una scelta concordata con tutti i gruppi di maggioranza e tutti l’abbiamo sostenuta. Ci sembrava controproducente in questa fase andare a normare aspetti strutturali, senza l’accordo del tavolo tripartito. Questa legge avvierà un percorso di definizione di tanti aspetti su cui si è dato mandato al governo di normare in modo efficace. Ribadiamo il nostro sostegno a questo Pdl.

Michela Pelliccioni, Dml

Lei Segretario è sempre stato disponibile al confronto, quando c’è un esempio positivo va riconosciuto. Ora questa riforma tende al perfezionamento degli ultimi punti rimasti in sospeso e che dovranno essere discussi con le parti sociali ed economiche. Mi aspetto da loro un confronto leale, come leale è stato attendere per un approfodimento sulla base delle richieste pervenute. C’è un altro lavoro importante che attende il governo, che è quello di attuazione dei decreti delegati, che dovrà essere svolto in maniera veloce ed efficace e dovrà tenere conto delle osservazoni nate anche dentro l’Aula. Confermo l’assoluta disponibilità al confronto della mia forza politica, anche per i decreti. Sicuramente ci sono novità interessanti nel Pdl che va a tipizzare nuove figure professionali, come il consulente del lavoro. Abbiamo fatto un passo avanti, è la seconda riforma portata nel giro di poco tempo, e questo pdl dà un risultato importante per la certezza del diritto. Dml sostiene il lavoro fatto e darà voto favorevole al Pdl.

Andrea Zafferani, Rf

La nostra posizione  è un po’ diversa dai colleghi che si sono espressi prima. C’è una chiara volontà- legittima- di magnificare anche il pochissimo che si è fatto con le due riforme recentemente approvate. Certamente si è fatto di più con la riforma delle pensioni, rispetto quella di oggi, anche se si tratta di una riforma che stabilizza il disavanzo e non lo risolve e sposta  il problema di 6-7 anni. Qui invece niente di rilevante. Oggi sentiamo che la norma ‘semplifica’, quando rimanda a tutta una serie di decreti delegati, ma la propaganda politica ci può stare. Penso che servirebbe da parte di tutti un’analisi concreta dei conteuti della norma, che ritengo sia complicato chiamare ‘riforma’ perché mancano i contenuti degli articoli incisivi che questa legge avrebbe dovuto contenere. Mancano i contenuti reali per chiamarla riforma. Ad oggi è un ‘desiderata’: idee sparse qua e là per futuri interventi. Ci sono mancanze, ma anche cose positive. Tra le mancanze, il tema delle politiche attive. La commissione poiliche del lavoro per noi è un passo indietro e avremmo preferito si andasse ad intervenire sui controlli. Sono alcune mancanze significative. Ci sono anche cose positive, tra queste il lavoro dei pensionati, anche se nel dibattito di oggi siamo rimasti con l’amaro in bocca. Di fatto non è possibile continuare a svolgere il lavoro libero professionale, ma bisogna restare ‘sotto altri’. Lo riteniamo una limitazione e che possa essere migliorata. Ma si dà comunque possibilità di lavoro ai pensionati, cosa prima non prevista, è passo avanti. Così come sul tema degli amministratori si fa un passo avanti. Avevamo apprezzato la solidarietà familiare, ma con l’emendamento approvato, l’articolo è peggiorato. Confermiamo la nostra posizione di astensione avuta in Commissione, perché non riusciamo a trovare degli argomenti dove poter essere contrari, perché non c’è contenuto nella norma,  molti rinvii a decreti futuri, altre cose mancano, e qualche elemento positivo c’è. Confermiamo l’astensione.

Francesco Mussoni, Pdcs

Nel dibattito di oggi si è minimizzato questo intervento legislativo che noi definiamo ‘riforma’, mentre l’opposizione tende a sminuirla. Credo sia necessario essere seri, la pressione esercitata dalle forze sociali e datoriali, il percorso fatto con la Segreteria  per il lavoro, la stessa richiesta forte dei sindacati di gestire in due fasi l’intervento sul tempo determinato e sull’interinale testimoniano che anche per scelta del governo si è cercato di dare una gestione razionale del confronto con le parti sociali. E’ evidente che la riforma della giustizia, delle pensioni e quella del lavoro, con la possibilità di accompagnarla su due temi spinosi per le parti sociali, denota volontà di portare avanti un sistema che è in fase positiva. Perchè aggiungere conflittualità su temi giuridici che stanno funzionando? Abbiamo quindi sviluppato temi che portano alla semplificazione, che danno leggibilità delle nostre regole in chiave europea: mi pare ci si una lettura politica della maggioranza, una lettura razionale e un intervento significativo che si inserisce nell’ordinameno senza stravolgerlo, ma portando novità e nei prossimi mesi le deleghe daranno la possibilità al governo fin da subito di attivare il confronto con le parti sociali. La realtà è questa, al di là delle chiacchiere che facciamo qui dentro.
Noi sosterremo questo intervento. Dopo un dibattito tecnico di tutta la giornata credo ci siamo già confrontati e la conclusone politica è questa: siamo soddisfatti del’intervento e della maggioranza che sta portando avanti gli interventi prefissati. Monitoreremo, insieme alla Segreteria e alle forze politiche, l’efficacia di queste norme e apriremo il dibattito su temi rimasti sospesi anche con le forze di opposizione.

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy