San Marino. Dibattito animato in Consiglio su fine anticipata legislatura, future elezioni e nomina Reggenza

San Marino. Dibattito animato in Consiglio su fine anticipata legislatura, future elezioni e nomina Reggenza

Questa mattina a Palazzo Pubblico di San Marino, nel corso del Comma “Comunicazioni” del Consiglio Grande e Generale, il focus è stato sulla fine della legislatura ormai data per imminente e le future elezioni, con varie forze politiche che hanno chiesto chiarezza e tempi certi.

A tenere banco oggi, durante i lavori mattutini del Consiglio Grande e Generale, è stato anche lo stallo politico legato alla seconda designazione della Reggenza di San Marino, la cui elezione è in programma questo mercoledì pomeriggio.

Alessandro Rossi (Gruppo misto) ha rimarcato che “non si può andare verso una campagna elettorale senza dare segnali di discontinuità con il passato; vogliamo lasciare lo spazio alle solite logiche di scontro che non hanno portato nessun valore aggiunto alla nostra cittadinanza?”.

Gli ha replicato Francesco Mussoni (Pdcs), che ha rivendicato il ruolo della Dc nel garantire un “percorso ordinato” dopo la fuoriuscita di Rete dalla compagine di governo: “Sono convinto che abbiamo fatto bene e abbiamo fatto un percorso ordinato. Gli obiettivi sono stati centrati: c’è stato un assestamento di bilancio, c’è stata la chiusura del bilancio dello Stato e del negoziato con l’Ue. La Dc che io rappresento ha svolto dal mio punto di vista questo ruolo di ordine istituzionale; abbiamo un’alleanza molto chiara con le altre forze politiche che sono rimaste nell’ambito della maggioranza”.

“Mi auguro che la parte politica sappia tenere distante dall’agone chi è stato macchiato da atteggiamenti o da azioni che sono state perseguite legalmente”, è stato il richiamo di Iro Belluzzi (Libera).

Emanuele Santi (Rete) ha voluto incalzare Mussoni e la maggioranza: “C’è la volontà di portare avanti interventi clientelari, ma è un mese che vi chiediamo di definire il percorso che ci porterà verso le elezioni e verso l’Ue. Oggi ancora non sappiamo niente”. Il rischio “è che il governo vi cada addosso”.

“Il non avere delineato un percorso che porta alla ratifica dell’accordo di associazione con l’Ue è un vulnus terribile. E lo avremmo potuto fare facendo un accordo con tutte le forze politiche presenti nell’Aula consiliare”, ha asserito Nicola Renzi (Rf), soffermandosi poi sulla fine della legislatura e appellandosi alla Reggenza: “L’indeterminatezza nella quale stiamo continuando a svolgere i lavori può avvantaggiare delle forze politiche rispetto ad altre. Un’opera di chiarezza credo debba essere fatta”.

“Su una cosa mi sembra che siamo d’accordo tutti: la fine ordinata della legislatura non c’è”, ha dichiarato il segretario di Stato per il Turismo, Federico Pedini Amati, per il quale “è inevitabile che la legislatura finisca a marzo; una legislatura non finisce quando non è pronta la nuova maggioranza: ho paura che si vada verso una campagna elettorale molto complicata e non già decisa prima in termini di alleanze. I giochi di forza stanno prevalendo. Ma se ognuno mette in campo solo la forza, la partita finirà male”.
La prova del nove, per Pedini Amati, “sarà purtroppo la nomina della Reggenza”.

Proprio sulla nomina dei Capitani Reggenti, è intervenuta Grazia Zafferani (Gruppo misto) ribadendo che “la Reggenza è una nomina importantissima. Non ci faremo strumentalizzare da giochi di basso livello”.

“Cosa vuole dire pace sociale? A mio modo di vedere vuol dire anche pace politica”, è stata l’analisi del segretario di Stato per il Lavoro, Teodoro Lonfernini, che ha poi aggiunto: “Capacità di costruzione di un ragionamento di sistema, non di certo la contrapposizione continua”.
Condizione che, secondo Lonfernini, non è stata raggiunta. “La prova è un ordine del giorno con 42 punti da dover trattare. Impossibile. Insostenibile. Neanche nella migliore delle ipotesi”.

Giovanni Zonzini (Rete) ha parlato di una situazione assurda con “segretari di Stato che intervengono l’uno contro l’altro armati; abbiamo una forza politica di maggioranza che ha detto in maniera molto chiara che non intende sostenere la coppia reggenziale individuata dal resto della maggioranza”.
Ecco quindi la proposta di Zonzini: “Per la fu maggioranza è il caso di valutare una eventuale Reggenza di garanzia che possa accompagnare il Paese verso la prossima legislatura”.

Guerrino Zanotti (Libera) ha voluto criticare “l’arroganza” della maggioranza e rivolgere un invito a ritirare “la delegazione di governo” e dare “voce ai cittadini”.

“Qui di staccare la spina non ne ha voglia nessuno perché ancora il Pdcs non ha scelto il partner”, ha detto Gian Matteo Zeppa (Rete).

Per Manuel Ciavatta (Pdcs), bisogna partire dalla consapevolezza che “anche un’alleanza debole nella prossima legislatura non ci servirebbe. C’è bisogno di un’alleanza forte. Questo chiede la Democrazia cristiana al resto del quadro politico; è evidente che la fine ordinata della legislatura passa prima di tutto dalla nomina di una Reggenza e l’auspicio è che chiunque siano i candidati non ci siano giochini sulla Reggenza”.
Tuttavia, “non è possibile ipotizzare di creare degli accordi politici senza pensare che il nostro Paese ha bisogno di governabilità”.

Clicca qui per leggere cos’altro è accaduto durante i lavori odierni mattutini del Consiglio Grande e Generale di San Marino

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy