San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta della mattina di mercoledì 19 luglio

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta della mattina di mercoledì 19 luglio

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE,  17-21 LUGLIO

-MERCOLEDI’  19 LUGLIO-   Seduta della mattina

 

All’apertura della seduta manca il numero legale dei presenti e i lavori consiliari partono con ritardo. In mattinata riprende e si conclude il dibattito sull’Assestamento di Bilancio 2022, presentato in seconda lettura dal Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti. L’attenzione principale degli interventi torna sugli articoli 11-12 relativi alle Residenze fiscali non domiciliate.

Concluse le repliche, inizia l’esame dell’articolato con la presentazione dei primi emendamenti all’articolo 1Convenzionamenti per prestiti agevolati”, destinati all’agricoltura.  A fronte dell’intervento del governo, che aumenta lo stanziamento per i finanziamenti agevolati da 1,9 mln di euro a 2,5 mln,  Rete presenta due emendamenti, uno abrogativo e uno in subordine per ridurre l’importo fissato. Emanuele Santi, Rete, nell’illustrare gli emendamenti, chiede al Segretario di Stato con delega all’agricoltura, Stefano Canti, di chiarire il motivo dell’aumento previsto. Il Sds Canti replica che la cifra prevista in origine, 1,9 mln di plafond per mutui che possono essere rilasciati per incentivare il settore, è risultato inferiore alla cifra complessiva delle domande presentate, che invece ammonta a 2,4 mln di euro. Si apre quindi un dibattito sull’opportunità di queste agevolazioni: Giovanni Maria Zonzini, Rete, punta il dito contro “l’ennesimo aumento dei fondi per un settore che occupa appena 39 persone” e lo etichetta come mero “intervento clientelare per il partito di maggioranza relativa”.  Aida Maria Adele Selva, Pdcs, puntualizza che lo Stato non si fa carico di 2,5 mln di euro di mutuo, ma della quota interessi, notevolmente inferiore. E ricorda come, a fronte di 39 codici operatori del settore, solo nella cooperativa dei viticoltori sammarinesi vi siano più di 300 soci. “Parlate con cognizione di causa”, manda a dire. “Non ci sto a passare in chi è ‘pro o contro agricoltura’- spiega Roberto Ciavatta, Rete- In congresso arrivano delibere per l’agricoltura a suon di milioni, un settore che non ci costa 2,5 mln di euro, ma molto di più”. Quindi “Ci sta l’aiuto, ma anche i controlli- continua- In un paese in cui bisogna dare un’occhiata alle spese, dovremo fare un calcolo di quanto ci costa l’agricoltura e capire se ce lo possiamo permettere”.  A sostenere le posizioni di Rete anche Libera e Rf: “Di questi ‘aiutini’-manda a dire Matteo Ciacci- ce ne saranno tanti con la campagna elettorale partita in anticipo”. Per Fernando Bindi  l’emendamento di Rete “stimola a vedere qual è il modo migliore per tenere in piedi la nostra agricoltura che è custode del territorio£, sottolinea. “Ma era proprio necessario- si chiede- in questa fase di anticipo di campagna elettorale, intervenire così? Io dubito”.  Francesco Mussoni, Pdcs, rimarca come si parli di intervento clientelare per “convenzionamenti di prestiti agevolati relativi a progetti approvati dagli organi competenti e sulla base di norme previste per sostenere gli investimenti in agricoltura”. Il suo infine è un appello alla razionalità.  Anche Manuel Ciavatta, Pdcs, sottolinea come portare a 2,5 mln il convenzionamento agevolato “non significhi affatto trovare 600 mila euro, ma la quota interessi che lo Stato copre di quei convenzionamenti”.  Dalla maggioranza, Michela Pelliccioni, Dml, si dice concorde con l’aumento previsto dal governo, ma  anche con alcune considerazioni dell’opposizione:  “Dobbiamo fare valutazioni a livello generale- esorta- sul costo dell’agricoltura per il paese perché i contributi siano efficaci”.  Infine, Alessandro Rossi, Gruppo misto, riconosce la necessità di incentivare l’agricoltura ma “sulla base di progetti e non solo perché c’è una richiesta”. La seduta si interrompe prima del voto agli emendamenti all’articolo 1 e l’esame dell’articolato proseguirà nel pomeriggio.

 Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

Comma n.  7  Progetto di legge “Variazione al Bilancio di Previsione della Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2023 e modifiche alla Legge 23 dicembre 2022 n.171” (presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze) (II lettura) 

Teodoro Lonfernini, Sds per il Lavoro
Intervengo in generale sull’Assestamento di bilancio, nel dettaglio andremo al vaglio degli emendamenti presentati in maniera corposa. Su alcune circostanze avremo modo di confrontarci e in alcuni casi di condividere certi emendamenti dell’opposizione. Sappiamo tutti di quali provvedimenti ci sia bisogno e quali interventi sono da mettere in campo in termini di programmazione economica corretta per il prossimo anno.

Il rilancio dell’attività di governo e della nostra maggioranza deve essere concentrata sulla programmazione economica per il 2024. Ho ascoltato alcuni interventi che restano in questa analisi di tipo tecnico, da parte nostra possono essere portati a condivisione e approfondimento. Invece alcuni interventi sono usciti dai tecnicismi e sono entrati nella politica in senso generale, rispetto i quali il mio stupore riemerge. Siamo un paese che ha saputo generare uno stato sociale con precisa visione, che ha i suoi costi, e finché ha funzionato ha generato effetti e benefici per i nostri cittadini. E’ poi andato in crisi e non abbiamo avuto forza e capacità di costruire un’altra visione di economia autosufficiente, abbiamo omologato il nostro sistema a tutti i parametri internazionali. Ma sappiamo che non sono sufficienti per mantenere il nostro stato sociale, se un micropaese come il nostro non è in grado di costruire determinate condizioni economiche e dei ‘privilegi legali’. Non credo di dire niente di sconosciuto. Se vogliamo mantenere uno standard che ancora c’è, malgrado ‘sacche di difficoltà’, se vogliamo mantenere stipendi medi di 2 mila e più al mese in ogni settore e mansione, se vogliamo mantenere un livello pensionistico di 2,5 mila euro di media- anche avendo versato molto meno- una fiscalità agevolata per far sì che il nostro sistema sia più competitivo, se vogliamo mantenere ogni forma di tutela per imprese e lavoratori, servizi a basso costo (utenze, servizi sanitari e di ogni genere), se vogliamo mantenere tutto questo, sappiamo che dobbiamo fare interventi di natura bilancistica finanziaria- come il collega Gatti sta proponendo ad ogni intervento finanziario- allora dobbiamo continuare a intervenire con quegli strumenti e con qualcosa di innovativo. Nella legge di oggi quel qualcosa di innovativo c’è, le residenze -che qualcuno ha voluto portare in accezione negativa- sono invece strumenti moderni per attrarre in maniera legale una economia che possa sostenere autosufficiente del Paese. E’ qualcosa di scandaloso? E’ incredibile, si dice che si vuole intervenire nel settore dell’accoglienza, ma se gli operatori esistenti hanno bisogno di strumenti a loro favore, li rigettiamo. Bisogna che ci chiariamo e mettiamo in capo una volontà precisa di come paese possa autosostenersi. Se crediamo che l’aiuto arrivi da qualcun altro e che i rapporti con altri paesi siano la panacea a tutti i mali, non vorrei sia una nostra nostalgia. Diversamente, bisogna mettere insieme una visione futura del Paese.
Matteo Rossi, Npr
Il dato contabile di questo bilancio vede un trend in crescita delle entrate e il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio: è un dato innovativo e talvolta insperato e, Segretario, questo le va riconosciuto. L’approccio nello stilare questo Assestamento è stato prudenziale, abbiamo da calcolare ancora tutte le entrate dell’Igr e siamo riusciti a contenere i costi, seppure sui centri di spesa maggiore- Pa e Iss- non siamo riusciti ad incidere come avremmo voluto in questa legislatura, ma le stime prudenziali ci fanno vedere una lieve positività.  Chiaro che nel trend economico incidono la congiuntura economica post covid dei territori limitrofi e anche le entrate dei carburanti hanno determinato ottimi risultati. Ma credo anche che questi risultati siano figli di politiche iniziate prima, già nel 2012 sono iniziate politiche di sviluppo anche attraverso le residenze, si è iniziato con gli imprenditori, poi politiche di sviluppo per detassare investitori a fronte di assunzione del personale in un periodo storico di decrescita e, a distanza di 10 anni, anche grazie al trend economico nel contesto regionale in cui siamo, queste politiche danno i loro frutti.
Ho visto negli emendamenti sulle residenze non domiciliate da parte della Segreteria, è stato inserito un riferimento in commissione rispetto questo nuovo strumento che sostanzialmente porta a permessi di soggiorno turistici per chi vuole in quel momento fare economia a San Marino, mettendo vincoli e potenziando la ricezione alberghiera.  E’ un veicolo che darà i suoi effetti nei prossimi anni e sinceramente non mi fa paura.
Si è detto nel dibattito che nell’assestamento mancano elementi sociali, invece ho visto con favore l’inserimento degli asili aziendali, con un emendamento che può consentire ad aziende con determinati parametri la possibilità di essere supportata per la realizzazione di asili aziendali, è una cosa progressista e innovativa per San Marino.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
Secondo quanto detto dal Segretario, il nostro bilancio prevede addirittura 2 mln di euro di attivo, ma si dimentica di calcolare le spese in conto capitale che portano invece a un saldo negativo di 64 mln di euro, dato confermato dai dati incrociati dell’accensione mutui e del rimborso prestiti.  Ovvero abbiamo quindi 64 mln di euro di debiti in più. Qualcuno ci ha detto dalla maggioranza che sono spese in conto capitale e rientrano nel patrimonio. Nel conto capitale ci sono quindi gli investimenti immobiliari, con ammortamenti ventennali che però di fatto sono perdite. Ci sono i trasferimenti alle aziende di Stato e quelle sono spese per il personale e per le necessità delle aziende, quelli sono trasferimenti che vanno contabilizzati tutti in bilancio, non investimenti. Poi ci sono gli interessi passivi per i mutui prima casa, come fai a recuperarli? Vanno ai cittadini non certamente allo stato. Così come gli interessi per l’agricoltura. Ci sono poi spese a fondo perduto per la Santa Sede e quando li andremo a riprendere quelli? Quei soldi sono spese, importanti, ma spese. Poi ci sono 21 mln di euro di investimenti in azioni e nel fondo veicolo per Npl: speriamo sia un investimento, ma non ci credo. Ammesso che sia una spesa almeno in parte recuperata, a bilancio dello Stato va iscritta.
Davvero difficile che Fitch possa aumentare il rating, quando parla di posizione debitoria in deterioramento. Oggettivamente i dati non sono così miracolosi come sono descritti. Fitch mette poi in evidenza gli Npl: noi abbiamo ancora il 65% degli Npl sui prestiti erogati del nostro sistema bancario, significa che su ogni 2 euro prestati, un euro non verrà restituito. C’è poi un’altra problematica che è quella del rallentamento della crescita che è un dato oggettivo e non può essere imputato al governo. Fitch ci dice che il  nostro debito rasenta il 66% del Pil, mentre Paesi “BB” hanno rapporto un del 54%, noi siamo addirittura sopra di 12 punti. E ci stupiamo della loro valutazione. Ci sono poi fatti politici. Motus ci aveva detto che avrebbe portato provvedimenti in seconda lettura per caratterizzare questo Assestamento sotto il profilo di sviluppo economico, ma  questi provvedimenti non sono ‘passati’. Ci siamo ritrovati  con due pagine in più di rinvio della decretazione. Siamo pazzi, significa esautorare il Consiglio dalle sue prerogative.
Vorrei parlare del Des, qualcuno dice che non c’è, come no. Ci sono due articoli ,10 e 11, che prevedono interventi da paradiso fiscale. C’è chi smentisce tutto, vorrei vedere quando verrà fatta qua un’operazione di capital gain o un’operazione che produce reddito e noi lo tasseremo al 5% e il nostro ufficio tributario dovrà giustificare se un altro Stato avanzerà pretese. Allora è meglio fare il casinò, qui rischiamo molto su questo terreno e cambiamo le linee di sviluppo per cui abbiamo lavorato tanto, dopo la grave crisi del 2008. E noi invece introduciamo una pratica che prevede che uno viene qui e paga 10 mila euro di tasse, affitta una camera per un mese  ma non ci starà, avrà il 5% di tass e sugli affari che farà a San Marino e questo ha un solo nome: elusione. Portiamo il paese verso questa strada, tanto non abbiamo fatto fatica a uscire da questec logiche ci ritorniamo ‘a baghina’ (Ndr: ci ritorniamo di corsa).
Libera nei suoi emendamenti non ha fatto proposte sullo sviluppo, se non sul settore alberghiero, però le nostre proposte- Icee, mutuo prima casa, beni prima infanzia, assegni famigliari, interventi sulle acque su immobili per le famiglia- sono interventi sociali con risvolti economici e non economia dell’elusione.
Emanuele Santi, Rete
Sul Report Fitch il Segretario Gatti si è dichiarato profondamente deluso, io non mi aspettavo nulla di diverso perché sappiamo benissimo che, nonostante i dati economici del nostro Paese post covid fossero incoraggianti, un rapporto debito-Pil buono e disoccupazione pari a zero, già 6 mesi fa ci avevano declassato e oggi riconfermano questo trend. Sappiamo benissimo che le agenzie danno pareri ma sono ‘interessate’, sono in mano ai grandi della finanza e dare un downgrade significa poi interessi alti per noi da pagare, è molto semplice. Noi siamo caduti dentro a questo giochino  e per il nostro paese significa un 6,5% di interessi. E dobbiamo considerare però che non abbiamo fatto tutti i ‘compiti a casa’ e questo viene rilevato e messo nella relazione Fitch: non abbiamo fatto i compiti a casa sugli Npl, ad oggi dopo due anni la cartolarizzazione non è ancora arrivata. Altro compito mancato la mancata differenziazione e quindi la concentrazione di fonti di finanziamento del debito. Pois sorrido perché Fitch dice che nostra uscita dal governo ritarderà cartolarizzazione e riforme, quando invece siamo usciti proprio perché mancava la volontà di procedere alla riforma igr.
Sui 70 mln di euro strutturali di debito. non è imputabile al segretario Gatti, è qualcosa che ci portiamo dietro ma dobbiamo fare chiarezza su questo e la riforma dell’ordinamento contabile aiuterebbe. Sul Bilancio: non posso che riconfermare tre cose. E’ un bilancio senza alcun tipo di coraggio, non si vanno ad intaccare privilegi, né a mettere elementi per ridurre gli interessi sul debito, non si fa l’Igr, né tagli alla spesa. E’ un bilancio delle contraddizioni. Mi rivolgo al collega Mussoni che qualche settimana ha dichiarato che vanno toccati i privilegi, ma nel bilancio che state portando,ci sono articoli che vanno ad innalzarli- i gettoni al corpo diplomatico per esempio- come la mettiamo?
Altra contraddizione c’è sulle residenze fiscali. Qui vogliamo andare in Europa, fare l’accordo di Associazione e ci dicono al microfono che gli aspetti fiscali non sono ricompresi nell’accordo. Ma qui c’è un problema: gli articoli 10 e 11 creano una fiscalità per chi risiede da 30 a 150 giorni con delle distorsioni grossissime. Con 10 mila euro si potrebbe detassare per milioni di euro il fisco del paese dei ‘soggiornanti’: solo per questo motivo uno può venire a San Marino in una camera da albergo per 30 giorni. E condivido quanto detto da Morganti, abbiamo fatto tanto per la nostra reputazione e adesso ci potremmo infilare di nuovo nel tunnel per favorire operazioni opache e non ne abbiamo bisogno, Queste residenze servono per eludere il fisco del proprio paese.

Poi riconfermo che sarà il bilancio del baratto: c’erano gruppi completamente contrari al Des e oggi si sono ammorbiditi e voteranno a favore delle residenze fiscali, la parte peggiore del Des. E voglio vedere poi quale sarà la merce di scambio che arriverà nelle prossime sedute per controbilanciare questa partita. E evidenzio anche un certo fermento in Libera con le dichiarazioni di Bevitori e Muratori ad abbracciare le politiche Dc e c’è chi invece, come Morganti, tiene ancora ‘botta’ sulle residenze fiscali. Si è aperto un bel mercato che porterà a dinamiche particolari.
Mirco Dolcini, Dml
Per l’ennesima volta siamo chiamati in causa da Rete in maniera distorta e con le solite strumentalizzazioni di chi non guarda i fatti e si affida ai soliti slogan. Non è quello che era prima, gli articoli 10-11 non sono più Des, ma residenze fiscali non domiciliate. Il Des lo abbiamo criticato aspramente ed è cambiato rispetto alla prima stesura e anche rispetto prima lettura. Non è più un distretto, non c’è più una società di gestione, non è più prevista concorrenza diretta con le nostre attività economiche: è solo e soltanto un tipo di permesso di soggiorno e, tra l’altro, meno impattante delle residenze atipiche che esistono già. Sono state accolte tutte le rimostranze di Motus.

Chi viene a San Marino per questo strumento è soggetto a controlli ed è stato previsto che le operazioni che potrà porre in essere saranno appoggiate sui conti correnti dei nostri istituti, dove sono previsti ulteriori controlli. Certo non sono la panacea, non è un piano di sviluppo su cui stiamo invece lavorando su tecnologia, comunità energetica, turismo culturale.  Il differenziale fiscale non è il male o un reato. Zonzini ha detto che è rimasta la parte del Des più preoccupante, non lo è per noi che temevamo la società di gestione. Avete presentato emendamenti completamente soppressivi agli articolo 10-11, cosa che non avete mai fatto quando eravate al governo. Non condivido il richiamo di Ciacci a black list e addirittura alla ‘lista c’, da cui si è usciti in una manciata di giorni proprio grazie al lavoro diplomatico di questo governo. Santi vuole vedere quale sarà la ‘merce di scambio’: evidentemente a Rete siete abituati a parlare di merce di scambio e, se non la vedete, uscite dal governo.
Maria Katia Savoretti, Rf
Abbiamo visto che il report di Fitch ha confermato la valutazioni di San Marino a rating BB. Quando le cose non sono come ci aspettavamo allora c’è ‘profonda delusione’ per un giudizio non condiviso. Ma la decisione di dare questo rating è scaturita per ragioni precise: la prima legata al nostro settore bancario che resta soggetto a rischi e a sfide importanti. Poi perché in questi 4 anni non abbiamo visto grandi riforme e progetti di sviluppo del paese.
In che  modo il governo pensa di risolvere i problemi del paese? La risposta è evidentemente tutta concentrata sugli articoli delle residenze fiscali non domiciliate, Il Des così è uscito dalla porta e viene fatto rientrare dalla finestra, complimento a Segretario e governo che ripropongono la materia. Il Des non è una porcheria, ma neanche una buona azione ma dopo un tentativo fallito il governo ci riprova. Nonostante numerose contrarietà più volte espresse e il governo cerca di raggirarci con spiegazioni che hanno dell’incredibile, dicendo i tanti benefici che porterà il Des. E cosa diranno invece Italia ed Europa?  Già qualche malumore si è fatto sentire con le residenze dei pensionati, pensate non ci saranno conseguenze?  Il paese ha bisogno di altro, di serietà e onestà, basta con imbrogli, il Des non porterà cose buone.
Francesco Mussoni, Pdcs
Qui si sono tutti stupiti dell’assestamento di bilancio di cui abbiamo fatto la prima lettura di recente. Si introducono temi nuovi: ci stracciamo le vesti in Aula perché abbiamo debito, come se fosse una novità. Segreteria, governo e maggioranza hanno portato un documento tecnico di bilancio, che è un assestamento, non deve essere documento rivoluzionario che risolve tutti i problemi di bilancio del paese. Invece qui l’opposizione alza dei temi, vorrebbe soluzioni immediate… ma signori, non possiamo sempre sbraitare per novità che non ci sono. Tra l’altro, il documento di governo evidenzia miglioramenti nelle entrate e la riduzione delle uscite, dati che testimoniano un’azione efficace del governo.
Sulle residenze fiscali non domiciliate si aprono riflessioni e valutazioni, ma una cosa è fare un ragionamento sullo strumento giuridico e sull’opportunità per il paese o meno, altro discorso è elevare lo scontro, come se il paese cambiasse vesti. Non possiamo qua dare questo messaggio. Come ci sono residenze per motivi imprenditoriali e residenze atipiche, esistono una serie di strumenti di diritto che consentono residenzialità, o come in questo caso soggiorno, per motivi specifici. Non possiamo permetterci, Morganti e Santi, di dire che il paese cambia modello, non cambiamo nessun modello. La trasparenza e collaborazione finanziaria conquistata negli anni non è messa in discussione ed è sbagliato sempre ‘buttare via il bambino’ e far passare messaggi distorti  rispetto conquiste fatte duramente. Le residenze non portano alcun tipo di distorsione fiscale.

Certo anche questo strumento andrà accompagnato, verificato testato come è fatto per le residenze pensionati ed economiche che sono state introdotte senza alcun dibattito, con la condivisione di tutti. Invece adesso su queste facciamo un  dibattito sui rischi per la reputazione del Paese.   Restiamo sul tecnico: si possono avere opinioni diverse, per noi è strumento di sostengo all’economia e non di distorsione fiscale e lo valuteremo. Sulle decretazioni siamo d’accordo, c’è un uso abnorme di decretazione delegata, lo dicevamo anche quando eravamo all’opposizione. E’ un tema istituzionale e politico e bisognerebbe affrontarlo in modo più serio. Sulla battuta di Santi, sul fatto che in Finanziaria ci sono aumenti per i funzionari diplomatici: non è ammissibile che il mio ragionamento sulla necessità di riorganizzare tutta la macchina pubblica possa essere svilito con una battuta di questo tipo.
Abbiamo visto molti emendamenti di Libera, alcuni ci piacciono e ci piacerebbe sedere al tavolo per perfezionarli. Abbiamo visto alcuni emendamenti di Rete che possono essere integrati nel testo. Dovremo cercare di ridurre i tempi di questa seduta sugli emendamenti nell’interesse di tutti e del paese che capisce se qui dentro ‘facciamo melina’. Siamo sereni sul fatto che il documento di assestamento sia adeguato, si innesta pienamente in un percorso che questa maggioranza e governo hanno voluto portare avanti per perseguire equilibrio e tenuta della finanza pubblica. Chiaro che il giudizio di Fitch ma anche le valutazioni politiche di tutti ci dicono tutti che dobbiamo intervenire con più coraggio, e non solo il governo, su certi temi e dossier senza rinviarle alle calende greche.
Marco Gatti. Sds Finanze replica
Non è che ci piacciono i giudizi di Fitch quando parlano bene e non ci piacciono quando parlano male, in questa legislatura Fitch non ha mai parlato bene di San Marino,ci ha declassato subito con l’arrivo della pandemia. Vediamo una diatriba sul bilancio, sul fatto che siamo in avanzo o in disavanzo, si è parlato di disonesta intellettuale. Il consigliere Guidi ha detto ‘vorrei capire su base annuale quali sono le entrate e le uscite, il conto economico’. Vanno prese le entrate e le uscite correnti, e quando si parla di conto capitale ci sono regole contabili,perchè se uffici ed enti non le hanno rispettate, hanno fatto falsi in ufficio. E quando guardate al bilancio nel suo complesso, io lascio fuori il conto capitale e finanziamento. La differenza  tra entrate correnti e spese correnti è diventata positiva. La positività è poca e significa che la diminuzione del debito è più lenta, la sfida ora è rafforzare le entrate, e si può fare in diversi modi, prelevando soldi alla gente, o facendo sviluppo economico, noi vorremmo farle entrambe ma con equilibrio. Obiettivo del governo e della maggioranza è trovare equilibrio.
Noi oggi in piazza abbiamo una manifestazione dei sindacati, ma in questa legislatura non abbiamo toccato i soldi a nessuno, è anzi cresciuta l’occupazione.  Eppure vengono in piazza perché facciamo le residenze non domiciliate, e non sono mai venuti per tutte le residenze atipiche o per le economiche, che  danno molto più contenzioso fiscale, visto che quelle domiciliate ne danno zero e sono un intervento legittimo.

 

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