San Marino. Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana di lunedì 26 settembre

San Marino. Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana di lunedì 26 settembre

La politica estera, con la rivolta delle donne in Iran, la riforma delle pensioni e ancora, le preoccupazioni del caro energia sono tra i temi al centro del dibattito in comma comunicazioni con cui si è aperto oggi pomeriggio il Consiglio Grande e Generale.

Due sono gli ordini del giorno depositati: uno condiviso da tutti i gruppi riguarda la protesta iraniana e la condanna della repressione messa in atto dal governo iraniano. Il testo deriva dalla presentazione di due Odg distinti, uno di cui ha dato lettura il consigliere Sara Conti di Rf in apertura della seduta, e uno presentato da Michela Pelliccioni, Dml, per la maggioranza.
I gruppi infine si accordano su un testo condiviso che viene letto in Aula dal consigliere Mirco Dolcini, Dml, che tra l’altro “Dà mandato alla segreteria di Stato per gli Affari Esteri affinché agisca adottando ogni sforzo e ogni azione possibile in tutte le sedi internazionali per esprimere una posizione di ferma condanna per il mancato rispetto dei diritti umani e di ogni violazione della libertà individuale, per proteggere le donne iraniane, per porre temine alla repressione in corso e per sostenere ogni azione interpresa dall’Alto commissariato delle Nazioni unite volta ad indagare in modo tempestivo e imparziale la tragica morte di Mahsa Amin e le accuse di maltrattamenti e torture”.

Il secondo Ordine del giorno è presentato da Libera e chiede in sostanza di  rinviare la convocazione della Commissione 4^- non ancora ufficiale- in cui si dovrebbe esaminare il testo della riforma previdenziale presentata in prima lettura nella precedente sessione consiliare. Il rinvio viene chiesto “per garantire a tutti i gruppi consiliari di approfondire il testo del progetto di legge”, si chiede inoltre di fornire a tutti i gruppi consiliari “i dati riguardanti gli impatti che la legge di riforma avrà sul fondo pensioni e sul bilancio dello Stato” e che gli emendanti del governo siano fatti conoscere ai commissari anticipatamente.

Il comma comunicazioni si sospende a fine seduta, gli Odg verranno messi al voto alla fine della sessione consiliare. I lavori riprenderanno in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 1. Comunicazioni

Sara Conti, Rf
Intervengo per prima per sollevare in Aula quello che sta accadendo in questi giorni in Iran, fatti che non possono lasciarci indifferenti. Dopo la morte della giovane  Mahsa Amini, avvenuta a seguito dell’arresto da parte della ‘polizia morale’ perché non indossava ‘correttamente’ il velo, e dopo tre giorni di percosse e vessazioni. Nel paese da allora le proteste si sono diffuse e gli scontri con la polizia sono sempre più accesi. Si parla di oltre 70 morti, anche se diventa sempre più difficile reperire notizie. Il governo gioca la carta dela repressione e non può lasciarci indifferenti. Concordano sia giornalsiti che accademici che, nonostante gli irainiani protestino spesso in piazza, questa volta qualcosa è diverso. La protesta infatti non è limitata a un solo gruppo etnico o classe sociale o solo a donne, è una protesta trasversale, accesa in tutto il paese. La giovane Amini è morta perché una ciocca le usciva dal velo e la risposta delle donne iraniane è stata di scendere nelle piazze, sciogliersi i capelli, tagliarseli e bruciare il velo. Noi cosa possiamo fare? Sembra una realtà molto lontana, ma abbiano il dovere di manifestare la nostra condanna a un reginme che uccide una ragazza perchè indossava male il velo. Come donna, essere umano e politica, io in prima persona condanno fortemente l’atto compiuto contro la giovane Amini e insieme al mio gruppo ho deciso di presentare un Odg per la massima condivisione.

(…) Il Consiglio Grande e Generale esprime profonda preoccupazione per l’ondata di repressione che ormai da 10 giorni squote la Repubblica islamica dell’Iran in risposta alle manifestazioni sorte spontaneamente in tutto il Paese dopo la morte di Mahsa Amini, repressione che colpisce in particolare le donne che ribellandosi al regime bruciano i veli e si tagliano i capelli;

Condanna fermamente ogni forma di repressione perpetrata nei confronti del popolo iraniano che manifesta pacificamente;

Sostiene le donne iraniane che chiedono con forza di riappropriarsi della propria libertà,

e Dà mandato alla Segrateria di Stato per gli Affari Esteri affinchè agisca adottando ogni sforzo e ogni azione possibile in tutte le sedi internazionali, attraverso le mobilitazione delle rappresentanze diplomatiche di San Marino perché si proteggano le donne iraniane, si ponga termine alle repressioni in corso e si appoggi ogni azione intrapresa dall’Alto commissariato delle Nazioni unite volta ad indagare in modo tempestivo e imparziale la tragica morte di Mahsa Amini e le accuse di maltrattamenti e torture.

Aida Maria Adele Selva, Pdcs
E’ necessario mantenere alta la guardia contro le violazioni dei diritti umani, non solo in Ucraina dove la guerra è arrivata al suo 215° giorno. Purtroppo quando i diritti umani vengono meno in qualsiasi parte del mondo riguardano tutta l’umanità.  L’Ansa riferisce che Hadit Najafi, la ragazza simbolo della protesta in Iran, è stata a sua volta uccisa, è l’ennesima vittima di repressione scatenata in Iran contro i manifestanti. Faccio mio l’appello di quel giornalista che ha scritto che è bene ripetere i nomi delle due vittime, Mahsa e Hadit, perchè rimangano impressi. La violenza contro le donne continua puttroppo in tutto il mondo e,  la  morte delle due ragazze iraniane è diventata simbolo della violenza contro le donne nel loro paese. E’ Ddveroso dare un segnale per la difesa dei diritti. Per qualcuno questi sono problemi distanti da noi, ma non è cosi: non dobbiamo pensare che i diritti acquisiti siano definitivi e non corrano i rischio di essere alienati.

Guerrino Zanotti, Libera
Non posso che associarmi alle condanne delle colleghe che mi hanno preceduto, rispetto agli accadimenti e alle morti causate dalla polizia in Iran. Oltre a Masha Amini, un’altra ragazza è stata uccisa negli scontri tra la polizia e le donne che lottano per la loro dignità e libertà in un regime che calpesta i loro diritti. E’ doveroso esprimere la nostrà solidarietà e la condanna per un regime illiberale. Oltre a sottoscrivere l’Odg di Rf, lo voteremo.
Tornando a noi, dobbiamo occuparci anche di ciò che accade al nostro Paese, mi riferisco alla riforma della previdenza. E’ arrivato ai componenti della Commissione IV, la convocazione per il 4-5-6-7 ottobre per la discussione della riforma. Prima ancora di commentare questa accelerazione e il mancato confronto sulla riforma, torno a dire che il testo portato in prima lettura non è una riforma vera e propria, rispetto quanto presentato nell’unico incontro avuto con la minoranza da parte del Segretario di Stato Ciavatta. Mancano infatti due articoli fondamentali che determinano la portata della riforma e senza i quali cade ogni ragionamento che possiamo fare: il prelievo dal fondo pensioni e l’articolo dell’intervento dello Stato a sostegno del sistema previdenziale. Senza questi due articoli è inutile parlare di riforma delle pensioni. Non abbiamo così una reale contezza del peso della riforma sui conti pubblici e sul riequilibrio del sistema. In assenza di ciò, è assolutamente inutile vedere una commissione riunita per 4 giorni a discutere di un testo che verrà rivoluzionato da emendamenti che porterà il governo.  Dò lettura di un Odg:

(…) Il Consiglio Grande e Generale
impegna il governo e in particolare il Sds alla Sanità a rinviare la convocazione della Commissione 4^ per garantire a tutti i gruppi consiliari di approfondire il testo del progetto di legge;

a fornire a tutti i gruppi consiliari i dati attuariali riguardanti gli impatti che la legge di riforma avrà sul fondo pensioni e sul bilancio dello Stato;

a garantire a tutti i membri della Commissione di conoscere anticipatamente gli emendamenti che il governo ha intenzione di apportare al progetto di legge.

Alessandro Bevitori, Libera
Abbiamo un problema di tenuta dei conti pubblici, è stata presentata una riforma previdenziale in cui non sono scritti da nessuna parte, neanche in una relazione accompagnatoria, gli effetti che produrrà quella legge. E’ un Pdl senza alcun tipo di proiezione. Quanto risparmiamo effettivamente con questa riforma? Quali sono le proiezioni di risparmio sul fondo pensioni? Tutti gli anni il deficit del fondo pensioni viene ripianato da un versamento dello Stato. L’amministrazione pubblica va a coprire il deficit con una immissione di liquidità ed è previsto dalle leggi. Nella legge portata in prima lettura di questo non c’è niente. Dobbiamo dare per scontato che si vada a erodere ogni anno il fondo pensioni? Il fondo si aggira intorno a 400 mln di euro, ogni anno il deficit è di circa di 50- 60 mln di euro. Pensiamo di andare a erodere ogni anno il fondo di 50-60 mln? Nel Pdl non c’è scritto se il governo dovrà proseguire a ripianarlo, o se non ci sarà più bisogno dell’intervento dello Stato. Purtroppo temo che non sarà così. Fateci avere le proiezioni sui nuovi numeri, da lì potremo iniziare a ragionare anche in sede di commissione per portare emndamenti che possano migliorare il Pdl. Atrimenti si va a fare una commissione sul nulla.

Michele Muratori, Libera
Anche oggi ci troviao un dibattito a senso unico in cui interviene solo l’opposizione. Siamo di fronte a un momento difficile, da una parte dobbiamo intervenire con riforme, dall’altra dobbiamo dare risposte e  una visione di futuro ai cittadini. Invece qui sembra che si viva alla giornata. Mi collego al problema della manutenzione delle scuole. Siamo arrivati ai primi giorni di scuola quando i genitori hanno chiamato la protezione civile perché nell’edificio c’erano delle crepe. Perché non sono stati fatti interventi prima dell’apertura delle scuole? Abbiamo fatto scelte alla giornata senza un minimo di programmazione e si può verificare nel quotidiano. Lo stesso vale anche sulla riforma delle pensioni: abbiamo fatto proiezioni sugli effetti sul lungo periodo? Noi siamo fortemente preoccucati per una serie di situazioni e chiediamo una serie di risposte a governo e maggioranza.

Matteo Ciacci, Libera
A tre anni dall’inizio della legislatura, con la maggioranza di 44 membri che doveva fare riforme, se noi chiediamo un attimo di approfondimento sulla riforma previdenziale  e nulla di più. In particolare, per la gestione del fondo di riserva: come pensate di usarlo- se in modo repentino, per accompagnare la riforma? In questo senso una ragionata va fatta.  Io non chiedo di slittare la commissione IV, ma di prendere una riflessione sulla riforma, mentre nella commisisone di ottobre ragionerei piuttosto su Iss e sanità, approfittiamone per approfondire temi sulla gestione dell’ ospedale e medicina di base e sul futuro del nostro ospedale. Mi arrivano voci insisteni che in una riunone di maggioranza Bevere abbia detto che un nuovo ospedale in questo momento non serve. Prendiamoci del tempo per capire come gestire il futuro a livello previdenziale e di gestione del debito, mentre la commissione IV non deve essere concentrata sulla riforma previdenziale. Il nostro Odg può essere frutto di confronto in Aula e credo il sentimento di Libera sia quello di cittadini e forza sociali che chiedono chiarimenti sulla prima riforma strutturale arrivata in Aula. E sull’Iss servono soluzioni.

Giovanni Maria Zonzini, Rete
Mi ha stupito l’atteggiamnto delle opposizioni sulla riforma delle pensioni presentata lo scorso Consiglio. Dall’opposizione lamentano la mancata condivisione, eppure ci sono stati mesi e mesi con tutte le parti sociali, ma è un pro-forma criticare il metodo, era prevedibile e scontato. Andiamo sulle questioni sostanziali: si critica la riforma definendola riformina, riformetta…la giudicano insufficiente perché non porta al pareggio nel rapporto con deficit. La riforma cerca di non fare macelleria sociale  pur riducendo il disavanzo. Quindi mi auguro che, alla luce delle critiche, portino emendamenti per alzare assegni pensionistici, età pensionabile e contributi versati per lavoratori. Saremo ben lieti di ascoltare queste proposte in commissione. Sarei invece deluso se non li portate, perché rimarrebbe allora, come dite voi, una riformina.

Denise Bronzetti, Mis
In parallelo alle elezioni italiane e al prossimo insediamento di un nuovo governo, chiederei che prossimamente il congresso di Stato riferisca sullo stato di attuazione dei progetti sui tavoli tecnici e politici con la vicina Italia. Sull’esito elettorale occorre che anche noi facciamo alcune valutazioni, mi riferisco alla politica estera, in che termini andrà avanti il rapporto con l’Ue e il progetto di associazione. Come stanno andando avanti i rapporti e le decisioni riferite a un piano strategico sull’approvvigionamento energetico? E’ un altro tema fondamentale.  Il risultato elettorale italiano, non insapettato, ci chiama a valutare il perché gli italiani abbiano deciso di cambiare. Eventualmente questo cambio radicale, forse, può essere dovuto a una gestione politica estera e  per come è stato gestito il conflitto russo-ucraino, alla crisi energetica e ai rapporti Ue? Credo le risposte possano essere tutte affermative. E credo che serva anche a noi una riflessioe profonda.

Eva Guidi, Libera
Non abbiamo elementi per chiamare questa legge “riforma”.  Anche noi non vogliamo una riforma ‘lacrime e sangue’, avremo già un autunno lacrime e sangue per le bollette e il costo dell’energia, non abbiamo certo bisogno di una riforma repressiva.  Ma la riforma delle pensioni non è neanche un’insalata. Bisogna fare un insieme di approfondimenti su dati importantissimi. Io, Zonzini, spero voi i dati li conosciate, se no, non avete elementi per parlare di riforma o riformina. Quale sarà l’impatto della riforma?Per noi resta una legge di revisione, piuttosto. E quale sarà l’impatto sul fondo pensioni? Qui è questione di dati, se li avete ci mettiamo al tavolo e li guardiamo, anche insieme alle parti sociali che sono pronte alla mobilitazione. Per questo abbiamo portato l’Odg, non per non fare la legge, ma per chiedere di fermarci un attimo.

Michela Pellicioni, Dml
L’Italia per la prima volta si appresta a nominare un premier donna e per noi è una considerazione scontata, ma in altre parti del mondo non lo è. Alcuni inteventi lo hanno spiegato come in molte parti del mondo alle donne non sono garantiti diritti minimi. Quello che sta avvenendo in Iran è una protesta diversa, è la protesta di tutte le classi sociali, non è una protesta di tipo economico o locale, coinvolge per la prima volta tutto il paese e non proviene da forze interne, ma si è sviluppata in base al coraggio delle donne che per la prima volta non sono da sole. Ma per la prima volta sono supportate dagli uomini in questo grido di protesta ceh porta avanti una volontà di cambiamento. Mai come in questo momento l’unione fa la forza.  Il nostro paese ha sempre fatto sentire forte la sua voce per la libertà. Credo sia importante ancora oggi affermare il nostro impegno di responsabilità, per poter far fronte a un percorso di equità sociale che deve segnare il cambiamento. Anche la maggioranza ha predisposto un Odg e mi appresterò a darne lettura Un argometo di violenza di genere non può essere di appannaggio della maggioranza o dell’opposizione, invito alla condivisione per poter depositare un testo unico. Do lettura dell’Odg:
Il Consiglio Grande e Generale
Esprime ferma condanna per la violazione di ogni libertà individuale;
e Impegna il congresso di Stato e in particolare il Segretario di Stato agli Affari Esteri affinchè sostenga negli organismi internazionali una posizione di ferma condanna per il mancato rispetto dei diritti umani e di ogni violazione della libertà individuale avvenuta in Iran, in particolare riguardo alle donne e ai soggetti maggiormente vulnerabili.

Giuseppe Maria Moganti, Libera
Il sostegno da parte della Repubblica di San Marino è avvenuto anche in passato nei confronti della resistenza iraniana, di centinaia di migliaia di persone che vivono in esilio e manifestano la volontà di riportare la democrazia all’interno del loro paese, ma purtroppo devono vivere all’estero, perché se dovessero rientrare, verrebbero condannati in carcere, se non peggio. Ricordo poi che sono tante le impicaggioni che avvengono nelle carceri iraniane.  Le donne sono la componente più importante in Iran, manifestano gradi elevati di istruzione, e sono quelle che guidano la rivolta. Sono convinto possano arrivare a qualche importante risultato. Ferma condanna e libertà: mi auguro questi due temi siano affrontati nell’Odg e Libera è disposta a lavorare a  un testo comune.

Iro Belluzzi, Libera
Sul voto politico in Italia, non mi sembra corretto fare analisi sulle scelte di una popolazione nel passaggio elettorale, a prescindere dai colori e simpatie verso determinati partiti. Chi si occupa della Repubblica di San Marino, si deve occupare della Repubblica di San Marino e rispettare la volontà espressa dalle popolazioni vicine. Certo vero è che siamo enclave dell’Italia e qualche scelta del governo italiano ricadrà anche su quello sammarinese. Al di là delle tante visite e strette di mano, vorrei sapere se sono stati avviati tavoli tecnici con l’amministrazione italiana su determinati dossier, perché se così non fosse, mi preoccuperei. In particolare in riferimento agli Accordi tra Banca centrale e Banca d’Italia: chiedo ai membri del congresso di Stato se si sono insediati tavoli tecnici per permettere al nostro sistema che torni motore per l’economia del paese. Altra questione, al Sds Lonfernini, penso che il governo in Italia avrà un gran lavoro da fare, di fronte alla necessità di arrivare a una legge di bilancio e sarà concentrato più su se stesso che su San Marino. Chiedo quindi se sono stati già creati tavoli tecnici per poter garantire l’erogazioni di servizi essenziali, come la fornitura del gas, per poter affrontare l’inverno.

Gaetano Troina, Dml
Sul conflitto in Ucraina: non si tratta più di conflitto locale, ma sta avendo ripercussioni su tutta l’Europa e non solo. Anche la problematica energetica richiede interventi urgenti e soluzioni condivise. Se è vero che c’è un accordo che consente la fornitura a prezzi sostenibili, non è detto che sia comunque garantita. Spero si portino avanti decisioni perché la cittadinanza non risenta della crisi il più possibile.

Maria Katia Savoretti, Rf
Nell’ambiente sanitario sammarinese, di fronte al fallimento dell’Iss, invece di cercare soluzioni per gli utenti, il governo continua imperterrito a emanare delibere con nuovi incarichi e consulenze e nuovi impegni di spesa. Il congresso con delibera n.23 del 5 settembre ha conferito la consulenza al dottor Griffo per la costituzione di un gruppo di lavoro per la normativa sull’inclusione lavorativa delle persone svantaggiate. Noi siamo convinti che queste norme vadano riviste, sicuramente Griffo è un professionista di livello, ma non conosce la nostra realtà, le nostre imprese e gli interventi che l’Iss ha fatto per l’inclusione sociale, ed è normale che la scelta di questo professionista ci ponga delle difficoltà. Il Dr. Griffo è membro del nostro comitato di Bioetica e lavora nell’ambito di disabilità e cooperazione internazionale per il governo italiano, ha un curriculum di tutto rispetto. Ma è proprio quello di cui abbiamo bisogno? Non conosce la storia del contratto terapeutico riabilitativo, la legge del ’91, il lavoro fatto dall’allora Sds Mussoni e dal Sds Belluzzi per ridare dignità a tutti lavoratori con disabilità, per l’inserimento del contratto terapeutico lavorativo con aumento di retribuzione. Tanti nel tempo sono stati gli interventi per migliorare l’inserimento per gli svantaggiati. E anche il segretario di Stato Zafferani nel 2019 ha presentato un decreto per il collocamento nel settore pubblico con incentivi e modalità più attuali. E oggi andiamo a ricercare un professionista ignaro di tutto questo percorso fatto dalla nostra Repubblica, per coordinare un gruppo di lavoro. Per esprimere il nostro ‘no’ a questo incarico, in territoro abbiamo professionisti e personale socio-sanitario che conoscono perfettamente la nostra realtà e possono fare un ottimo lavoro per il paese.

Teodoro Lonfernini, Sds Lavoro
Ho ascoltato l’intervento precedente di una banalità gigantesca. Ha parlato della nuova legge che tratterà gli aspetti dell’inclusione sociale per chi ha la sfortuna di vivere una situazione psicofisica differente, mettendo in ridicolo la scelta di uno dei massimi esperti a livello italiano sull’inclusione sociale nel mondo del lavoro. E’ del tutto imbarazzante non solo per chi proferisce certe cose ma anche per chi ascolta. Il Professor Griffo è esperto di queste politiche e per sua sfortuna un portatore di disabilità. In più, ha accettato questa sfida con una proposta economica- e se la consigliera fosse stata onesta, l’avrebbe letta- a dir poco imbarazzante rispetto agli importi delle consulenze del precedente governo. Ho ascoltato pura ipocrisia. Sul resto non mi trattengo perché avremo modo di dibattere sia gli aspetti della riforma previdenziale, sia quella del mercato del lavoro, questa nei prossimi commi. Dai vostri interventi emerge grande interesse, nonostante le vostre posizioni e quelle delle stesse associazioni di categoria e sindacali, sicuramente nessuno potrà affermare che c’è una ragione determinante per chiedere più tempo, se non quello che dovrà avvenire nelle sedi opportune, che sono proprio quelle in Aula consiliare e nelle commissioni, E il confronto con sindacati e categorie proseguirà fino alla stesura definitiva del pdl, un confronto avvenuto fino adesso in modo condiviso e di comune accordo. Qui stiamo realizzando circostanze necessarie al paese e ci stiamo riuscendo, voi invece avete cincischiato nella precedente legislatura, ma non è un problema di questo governo.

Carlotta Andruccioli, Dml
Come non concordare in merito alle atroci violenze in Iran e alla repressione messa in atto dal regime iraniano nei conforti di manifestanti pacifici? Non si può che condannare tali violenze.
Rispetto le richieste sui tavoli tecnici con l’Italia: con il piano di emergenza emergetica del governo c’è già un tavolo tecnico bilaterale. Serve una unità di crisi ambientale per affrontare le emergenze legate alla crisi energetica e al caro bollette, e come laboratorio di soluzioni concrete. Serve poi uno sforzo per educare i cittadini e le imprese a evitare sprechi, e questo deve partire dal pubblico che deve dare l’esempio. Auspico si possa proseguire con lungimiranza e collaborando con il nuovo governo e l’amministrazione italiana.

Gian Matteo Zeppa, Rete
Le due ragazze morte sono l’evidenza di quello che sta accadendo in Iran. Io temo siano solo la  punta dell’iceberg, non abbiamo notizie, se non per canali alternativi. Ad agosto Amnesty International sull’Iran ci dice che a c’è stata più di una condanna a morte al giorno in quel regime. La polizia morale è formata solitamente da 6 persone- 4 uomini e 2 donne coperte- che vanno a cercare le persone con un certo tipo di atteggiamento, come portare il velo ‘in maniera errata’.
Non dimentichiamoci poi dell’Afganistan, abbiamo testimonianze di pochi giorni fa di una maestra ad Assisi che dovrebbero farci sobbalzare. Mi auguro l’Aula trovi condivisione su una forte censura a questi episodi, non esiste primogenitura e credo l’Aula debba trovare condivisione, perché la voce di San Marino possa essere univoca e forte su questi temi. Non possia poi abbassare gli occhi sulle violenze di genere che avvengono anche dentro i nostri confini. Chiedo risposta in Aula consiliare: non si pensi che tutto quello che accade al di là dei nostri confini non avvenga anche nel nostro territorio.

Stefano Canti, Sds per il Territorio
Una comunicazione all’Aula che si terrà dal 3 al 6 ottobre al Palazzo dei congressi Kursaal di San Marino l’83^ Sessione del comitato sullo sviluppo urbano, e abitazione e gestione del territorio del’Unece, commissine economica europea delle Nazioni unite. Lo scorso anno ho proposto la candidatura della Repubblica di San Mario per tenere evento in Repubblica, la candidatura è stata accettata lo scorso mese di ottobre a cui hanno fatto seguito incontri alla Coop 26 di Glasgow con Sir Norman Forster. La prossima settimana l’Onu si installerà in Repubblica per svolgere i lavori del suddettoComitato Unece con a capo il sottosogretario Onu nonché segretario esecutivo Unece Olga  Algayerovaai. Il programma sarà serratissimo, sono previsti inoltre anche numerosi eventi laterali, uno su tutti mi vede nella presentazione del profilo di San Marino redatto da Unesce, con un altro evento si parlerà di sicurezza delle strade e vedrà impegnato Jean Todt, inviato speciale Onu e intratterrà i nostri studenti al teatro nuovo di Dogana, ma ciò che verrà e il successo più grande dei tre giorni di lavoro sarà la Dichiarazione di San Marino. Tale testo, fortemente voluto dall’Onu e redatto con l’intervento dell’architetto Forster, verrà adottato nella seduta plenaria del 3 ottobre prossimo. La dichiarazione invita gli architetti e gli ingegneri che la sottoscriveranno e i Paesi che la adotteranno ad attenersi all’applicazione deii principi sociali, ambientali, di inclusione, di rispetto dell’ambiente, di attenzione ai cambiamenti climatici in essa contenuti. Lo stesso Forster terrà al Teatro Titano una importante lezione magistrale sul tema dell’archietettura sostenibile.  L’adesione dei paesi Unece, dei più grandi studiosi e professionisti in ambito ambientale, ci rende orgogliosi.

Emanuele Santi, Rete
Ben venga l’Odg condiviso contro la prevaricazione dei diritti civili, non ho apprezzato altrettanto gli interventi dei consiglieri di Libera riferiti al pdl sulla riforma delle pensioni, perché hanno detto troppe inesattezze. Va fatta chiarezza: sul contributo dello Stato non vi era nessuno articolo su questo testo nella prima versione, la legge conserva quanto scritto nelle riforme passate, del 2011 e del 2005, non si è voluto fare un testo collazionato. Di fronte a questa affermazione dunque ci tengo a smentirla, il contributo dello Stato rimarrà perché resta in vigore per le leggi precedenti. Non possiamo mettere in dubbio questa cosa, il contributo è di 52 mln di euro, il 25% sulle entrate dei contributi dei dipendenti lavoratori. Invece è  stato tolto l’altro articolo, sul prelievo, su quello si può riflettere. Il fondo di riserva deve dare un contributo per preservarlo, affinché non ne sia portato via di più. Sugli impatti vi invito a rileggere la relazione accompagnatoria, dove ci sono una serie di dati sulle prospettive future degli impatti della riforma. Su condivisione: sono stati oltre 50 gli incontri del Segretario con le categorie e sindacati. Sulla convocazione ‘precoce’: noi in 3 mesi dobbiamo fare legge di bilancio, assestamento in seconda lettura, prima e seconda lettura su Igr, riforma del lavoro e delle pensioni..faremo valutazioni in maggioranza se è il caso di incastrare qualcosa al posto delle pensioni e mettere altro, ma se vogliamo arrivare il 22 dicembre con tutto approvato, abbiamo solo 12 settimane davanti. Sull’Odg: da parte nostra c’è tutta la disponibilità a confrontarsi su eventuali modifiche, Ma un questa fase, dire il falso, che il contributo dello Stato viene meno, mi sembra scorretto e falso.

Vladimiro Selva, Libera
Non abbiamo posizioni aprioristiche sulla riforma delle pensioni, chiediamo al governo di chiarire dati e proiezioni e risultati. Ci sembra dalla proiezione espressa in prima lettura a grandi linee che siano visioni ottimistiche e distanti dal gap di 52 mln che lo Stato deve erogare per mantenere in equilibrio il saldo dei conti. Si naviga a vista senza una idea chiara della norma da introdurre che permetta di ‘pescare’ dai fondi pensioni per salvarli. Sull’Odg che stiamo discutendo c’è richiesta di guardare con chiarezza sull’approdo.
Da quello che emerge dagli impegni e dalle dichiarazioni del Segretario Canti, ci sembra sparito dai radar l’architetto Boeri. Il meeting internazionale è molto apprezzato e siamo contneti, ma anche qui non si è capito bene cosa andiamo a presentare  come progetto paese: quello dell’archietto Boeri, come verrà aggiustato o verrà proposto un altro Prg?

Mirko Dolcini, Dml
E’ stato redatto un Odg congiunto per impegnare alla lotta della violenza contro le donne e a favore dei diritti civili delle stesse. I precedenti Odg letti non sono stati depositati quindi per permettere il deposito, già avvenuto, di un Odg condiviso da tutte le forze politiche. Procedo a leggerlo.

Il Consiglio Grande e Generale

(…)

Esprime profonda preoccupazione per l’ondata di repressione che da 10 giorni scuote la Repubblica islamica dell’Iran, in risposta alle manifestazioni sorte spontaneamente in tutto il Paese dopo la morte di Mahsa Amini, repressione che colpisce in particolare le donne, che ribelladosi al regime bruciano i veli e si tagliano i capelli;

Condanna fermamente ogni forma di repressione perpetrata nei confronti del popolo iraniano che manifesta pacificamente e ogni forma di violazione di libertà individuale;

Sostiene le donne iraniane che chiedono con forza di riappropriarsi della propria libertà,

Dà mandato alla segreteria di Stato per gli Affari Esteri affinché agisca adottando ogni sforzo e ogni azione possibile in tutte le sedi internazionali per esprimere una posizione di ferma condanna per il mancato rispetto dei diritti umani e di ogni violazione della libertà individuale, per proteggere le donne iraniane, per porre temine alla repressione in corso e per sostenere ogni azione interpresa dall’Alto commissariato delle Nazioni unite volta ad indagare in modo tempestivo e imparziale la tragica morte di Mahsa Amin e le accuse di maltrattamenti e torture.

Andrea Zafferani, Rf
Mi  fa piacere che oggi trattiamo il tema dell’energia e anche consiglieri di maggioranza hanno posto il tema al centro dei loro interventi, in precedenza tutte le nostre proposte sono state respinte, auguro che i consiglieri di maggioranza abbiano più fortuna nel sollecitare i segretari di Stato. Siamo già in grande ritardo e non solo per questo inverno, anche in prospettiva. Credo sia fondamentale fare un dibatitto che termini con proposte precise per passare all’azione. Sulla consulenza per la  legge sull’inserimento lavorativo, la cifra in delibera è ragionevole. Il Segretario ci dice che noi abbiamo ‘cincischiato’, noi invece vi abbiamo lasciato un decreto per rivedere l’inserimento dei lavoratori con disabilità. Un governo può non essere d’accordo con quanto fatto dal precedente, ma non va bene che passino quasi tre anni senza fare niente. Poteva prendere il testo modificarlo, cestinarlo e farne un altro, ma non doveva ‘cincischiare’ su un tema così importante.
Sull’andamento demografico, italiano in questo caso, peggiore anche rispetto alla nostra situazione, in un articolo del Corriere della sera si dava conto dei dati Istat:  le coppie senza figli tra 10 anni saranno più di quelle con figli, e tra 50 anni ci saranno 11 mln di persone in meno nella popolazione italiana. Nel 2043 saranno raddoppiati i decessi rispetto alle nascite e i numeri non saranno compensati dalle migrazione. Il tasso di maternità- 1,2 a donna- è il più basso d’Europa. Nei prossimi decenni si troveranno a vivere ‘sole e anziane’, un dramma sociale e in prospettiva. C’è un dramma per il sistema previdenziale a ripartizione che non può reggere queste dinamiche. O copre lo Stato o non c’è soluzione al problema. Poi c’è il rischio di carenza di risorse umane per un mercato del lavoro non in grado di vedere la sostituzione di coloro che andranno in pensione. Terzo tema: la minore propensione al rischio e all’investimento. A San Marino le dinamiche non sono molto diverse, anche da noi l’immigrazione- da frontalieri- faticherà a sostenere queste dinamiche. E’ necessario attivare una commissione o un tavolo di lavoro, politico e tecnico, con demografi e sociologi, per disegnare un sistema di welfare e sostegno alla natalità e per gli anziani che regga al cambiare dei governi.

Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete
Ringrazio chi ha letto gli Odg. Tra i fatti attualità c’è anche referendum in corso nel  Donbass con i mitra puntati verso chi va a votare, immagini che sono la morte della democrazia. Quindi il tendenziale aumento del gradimento nei paesi occidentali delle destre, lo abbiamo visto prima in Francia e stiamo assitendo in queste ore alle  elezioni italiane, dove c’è una chiara vittoria del blocco di centrodestra. Sui temi del caro enegia e approvvigionamento energetico: d’accordo bisogna ragionare in prospettiva, ma le strade non possono essere prese con eccessiva autonomia perchè si rifanno a quanto viene deciso attorno a noi, non mi riferisco solo all’Italia ma a livello europeo. Sulla riforma pensionistica: prima doveva essere fatta a tutti i costi, poi non arrivava in tempo, poi non c’è stato confronto…è il gioco delle parti. In sede referente sarà possibile portare emendamenti. E avremo in questi giorni la riforma del mercato del lavoro, il nostro contesto è dissimile rispetto quello italiano. Abbiamo certe leve che possiamo spostare dentro i nostri confini per far fronte ai nostri problemi, invece per altri problemi è necessario sedersi al tavolo con interlocutori anche più grandi di noi e dobbiamo farlo con le idee moto chiare.

Luca Boschi, Libera
Ho ascoltato negli interventi la paura su un inverno critico e il pericolo default: visto che l’autunno è iniziato, spero non ci sia solo una lista di pericoli e preoccupazioni, ma che ci siano all’interno di maggioranza e governo già delle soluzioni che oggi dai banchi del governo sono mancati. Parliamo di riforma del lavoro e delle pensioni, va benissimo, ma non affrontiamo problemi attualissimi di cui parleremo dei prossimi Consigli. Per fronteggiare problematiche imminenti, serviranno risorse economiche per calmierare le spese di famiglie e imprese. E spero che questa consapevolezza sia propria dei rappresentanti di congresso e maggioranza e che siano portate presto soluzioni.

 

 

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