San Marino. Commissione Affari Costituzionali e Istituzionali, resoconto seduta 20 marzo 2023

San Marino. Commissione Affari Costituzionali e Istituzionali, resoconto seduta 20 marzo 2023

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI COSTITUZIONALI ED ISTITUZIONALI; PUBBLICA AMMINISTRAZIONE; AFFARI INTERNI, PROTEZIONE CIVILE, RAPPORTI CON LE GIUNTE DI CASTELLO; GIUSTIZIA; ISTRUZIONE, CULTURA, BENI CULTURALI, UNIVERSITA’ E RICERCA SCIENTIFICA

LUNEDÌ 20 MARZO

 

            La proposta della “settimana scolastica corta” è stata al centro del Comma comunicazioni nel corso dell’avvio della Commissione consiliare riunita oggi a Palazzo Pubblico, con la richiesta, avanzata da parte dei commissari di minoranza al Segretario di Stato per l’Istruzione, Andrea Belluzzi, di un riferimento sulla riorganizzazione didattica e scolastica nelle scuole medie e superiori, a cui lo stesso Segretario ha risposto affermativamente, anticipando un dibattito in commissione a breve.

La Commissione ha poi affrontato l’esame in sede referente del progetto di legge “Riforma dell’Ordinamento Penitenziario”, presentato dal Segretario di Stato per la Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, su cui gli interventi hanno espresso apprezzamento a livello bipartisan. La seduta ha iniziato l’esame dell’articolato che si è interrotto all’articolo 30. Su accordo dei commissari, la seduta notturna non si terrà e l’esame del provvedimento- di 60 articoli in totale- proseguirà nella giornata di domani.

            Nel corso dell’esame dei primi articoli del Pdl, sono stati presentati diversi emendamenti: accolti naturalmente quelli del governo, respinti gli emendamenti di Libera all’articolo 1, all’articolo 5 , all’articolo 16.  All’articolo 17  si è raggiunta condivisione su una riformulazione del testo da parte di tutti i gruppi, approvato poi l’emendamento Articolo 22 bis”Riabilitazione al lavoro” di Libera.

 

Di seguito un estratto degli interventi della seduta del pomeriggio

Comma 1 Comunicazioni

 Nicola Renzi, Rf
Sull’organizzazione dell’anno scolastico e sulla didattica nella scuola. La scuola media e superiore sono state chiamate dal Segretario a fare una riflessione sull’organizzazione della didattica. Il mio intervento vuole essere costruttivo e propositivo, ci sono alcuni punti che io non ho compreso e secondo me non sono stati ben sviluppati fino ad ora e ci sono riflessioni che farò a carattere personale. Si è discusso della settimana corta, quindi dell’eliminazione del sabato e il riferimento a certi modelli educativi praticati da alcune scuole private del Circondario. Vedo qui un limite didattico enorme. Intanto bisognerebbe partire dal concetto di quali sono le discipline e le competenze che vogliamo che i ragazzi abbiano quando escono dalla scuola media e superiore. Un obiettivo fondamentale è l’apprendimento dell’autonomia del metodo di studio. Il fatto che la settimana sia strutturata su 6 giorni con presenza mattutina ha un ‘non detto’ rilevante, che c’è una parte di studio che va fatta nel pomeriggio e chiedo come possa essere possibile con il cambiamento dei curricula. Se vogliamo fare le stesse cose, dobbiamo ampliare l’orario mattutino e la permanenza a scuola nella mattina fino alle 13,30-14, andando a erodere parte del pomeriggio, quando i ragazzi hanno attività da fare pomeridiane e andrebbe a limitarle molto. Chiedo solo a che punto siamo con queste riflessioni e se questa commissione sarà chiamata ad approfondire quello che eventualmente è emerso tra corpo docente e Segreteria stato.
Guerrino Zanotti, Libera
Anche in considerazione dell’intervento fatto dal commissario Renzi, sarebbe utile e interessante poter dibattere all’interno della Commissione sugli orientamenti, alla luce di tutti i ragionamenti fatti e dei provvedimenti che il Consiglio ha adottato rispetto alle istanze d’arengo, e conoscere quindi quale sia l’orientamento della Segreteria per l’Istruzione e la Cultura e del governo su quello che sarà il modello didattico su cui il governo è orientato. A maggio 2022 avevamo presentato un Odg per dare mandato al governo di riferire sul lavoro che si stava facendo con un gruppo di lavoro, era stato richiesto poi di posticipare il termine a gennaio 2023 la predisposizione di un documento su cui aprire un dibattito. Chiedo anche io di conoscere se ci sono sviluppi e se è previsto un coinvolgimento della Commissione.
Giovanni Maria Zonzini, Rete
Sull’argomento sollevato dai commissari Renzi e Zanotti mi rimetto a quanto detto dalla Segreteria, indipendentemente da quanto verrà deciso, l’importante è che le ore non effettuate il sabato siano effettuate durante la settimana e bisogna vedere poi come si andrà ad armonizzare il carico di lavoro in più con le attività sportive pomeridiane, per esempio.
Quest’anno ricorre il 120° anniversario della Festa dei lavoratori celebrata nella Repubblica di San Marino, avrei promosso un Odg per promuoverlo nelle scuole. Se vi è accordo con i commissari lo deposito.

La Commissione consiliare Affari Interni (..)
considerato che il 1° maggio 2023 ricorre il 120° anniversario del primo festeggiamento ufficiale organizzato per la Festa dei lavoratori e che tale giornata è oggi riconosciuta festività nazionale;ritenuto che la conoscenza del funzionamento del mondo del lavoro e degli elementi della normativa sammarinese, dei diritti dei lavoratori e della loro storia costituisca un elemento qualificante per la formazione degli studenti, dà mandato al Sds Istruzione di

  1. a) promuovere la collaborazione con le organizzazioni sindacali e datoriali e imprenditoriali uno o più momenti di divulgazione e riflessione in merito agli argomenti sovra citati in tutte le scuole frequentate dagli studenti di età superiore ai 14 anni;
  2. b) di promuovere anche nell’ambito dei curricula scolastici la trattazione dei temi sopra citati nelle scuole superiori.
    Vi invito a valutarlo e vorrei sapere anche l’orientamento del Segretario di Stato, non faremo le barricate, se vi è condivisione di massima siamo disposti a depositarlo.

Daniela Giannoni, Rete
Rispetto l’argomento delle scuole medie che non prevede lezioni di sabato, mi sembra fosse chiaro che anche l’orientamento di Segreteria e maggioranza fosse quello di procedere, e anche i genitori hanno  risposto di riuscire ad avere un’organizzazione tale che permetta la fine delle lezioni il venerdì. La richiesta è fatta per i ragazzi. Attualmente gli studenti delle medie non hanno mai un giorno di completo riposo, se è vero che dal lunedì al sabato devono andare a scuola, poi la domenica devono fare i compiti per il lunedì mattina e non hanno mai una giornata di completo risposo. Inoltre il sabato e la domenica potrebbero essere l’occasione per fare ‘gite fuori porta’ con la famiglia e di vivere momenti insieme. Poi c’è la questione dello sport, ci sono ragazzi che hanno gare il sabato e succede che il sabato mattina perdano lezione. In Italia questo tipo di orario è già presente e non ci inventiamo nulla di nuovo. Sarà poi sensibilità degli insegnanti pensare all’organizzazione dei compiti a casa, nei professori  ritengo ci sia piena collaborazione. Ma è vero che siamo già a marzo e non dobbiamo ulteriormente procrastinare nel presentare un progetto. Non credo spetterà a quest’aula dare parere sull’orario di 45 o 50 minuti a lezione..credo sia giunto il momento di iniziare un nuovo orario per le Medie da settembre. Invito la Segreteria di aggiornarci sullo stato dei tavoli di lavoro.

Matteo Rossi, Npr
L’idea della settimana corta è in discussione da tempo in maggioranza, ma il dibattito è esteso anche nel Paese. Sono stati interpellati i genitori dei ragazzi in previsione di andare alle Medie ed è stata apprezzato questo intendimento per andare verso la settimana corta e credo la questione vada approfondita e sviluppata in un’ottica oggettiva e non di parte. Perché le considerazioni fatte dal commissario Renzi sono valide. Poi il ruolo stesso dell’insegnante, nell’ottica di una riforma- non tanto nelle materie o nei curricula, ma globale e organizzativa- va rivisto. Con il mondo e la scuola che cambiano, qualche riflessione non solo sull’orario e sui trasporti scolastici va fatta quindi anche sul modo di insegnare. Non è critica, ci mancherebbe. Il ragionamento sulla settimana corta poi può essere quanto mai valido, in particolare alle Superiori i ragazzi hanno chi lo sport, chi il teatro….tutto deve essere conciliato con la scuola e bisogna trovare le formule per far combaciare tutto. Non precludiamoci ragionamenti che possono essere produttivi solo per il fatto che il professore vede cambiare il suo metodo didattico. La settimana corta è qualcosa che può andare avanti. Segretario la invito a coinvolgere tutto l’arco parlamentare, le scuole e le famiglie per fare dei passi in avanti su questo.  <
Infine,sull’Odg del collega  Zonzini non ho contrarietà, può essere valutato

Mirco Dolcini, Dml
Sulla settimana corta scolastica: riuscirei a non avere dubbi sulla settimana breve dal punto di vista lavorativo, su quella scolastica ho dei dubbi. Premesso che non ho posizione preconcetta, ma ritengo il primo obiettivo sia la formazione dello studente. Il mio timore è che la settimana corta non significa per forza ‘meno insegnamento’, però è anche vero che per quanto si possa ‘spalare’ le ore del sabato durante la settimana, i ragazzi difetterebbero di concentrazione allungando la giornata scolastica. Andiamo in un mondo sempre meno scolarizzato dove l’insegnamento base- italiano, storia, cultura- viene messo sempre da parte. Diminuendo i giorni da dedicare alla scuola, temo si possa finire con un impianto scolastico limitato e poca preparazione.
Sull’Odg, premesso che il tema della tutela dei lavoratori è corretto e fondamentale, mi sovvengo una delle ultime istanze d’arengo bocciate nell’ultimo Consiglio sul consenso informato nelle scuole perché ritenuto eccessivo. Questa è una cosa diversa, però è anche vero che la scuola così come è non ha bisogno del consenso informato, ha già ora gli strumenti necessari. Parimenti sul lavoro la scuola ha già la possibilità di approfondire tale argomento, senza il bisogno che la politica ponga l’accento su questo.

Riccardo Stefanelli, Pdcs
Sulla settimana corta, c’è una esigenza diffusa per le famiglie e se si vuole andare incontro a questa esigenza, non si può lasciare la scuola com’è oggi, che è stata pensata per essere distribuita su 6 giorni. In una settimana si fanno 32 ore di lezione- in Italia se ne fanno 30- e allora ‘spalare’ 32 ore in 5 giorni diventa un’impresa. Se si fa, bisogna andare a rivedere curriculum e ridurre certe ore di insegnamento, altre alchimie non le vedo, senza che non si producano effetti negativi. Non si può pensare di far restare i ragazzi 7-8 ore al giorno a scuola.  Sarebbe importate fare una rivisitazione di programmi e piani di studio nelle Medie e nelle Superiori, in quel contesto si può pensare a ridurre i giorni, altrimenti è controproducente.

Sull’Odg di Zonzini: nulla in contrario s parlare del mondo del lavoro nella scuola, ma se chiedete a un preside, vi dirà che tutti i giorni è tempestato di richieste da parte di associazioni e gruppi per introdurre argomenti di per sé importanti a scuola…ma chi è insegnante, sa che la scuola non è fatta di cose estemporanee. Nella scuola qualunque tema va affrontato in un percorso disciplinare che può essere lungo e va integrato. Nulla in contrario a invitare le scuole a fare una giornata di riflessione sul lavoro, ma è un modo surrettizio di immaginare la scuola, è indottrinamento. Queste cose non passano. E di certo non può essere un organismo politico che un giorno dice ‘nella scuola oggi si parla di questo’, non può essere un predecente.

Giuseppe Maria Morganti, Libera
Sono completamente d‘accordo con chi sostiene che la proposta di una settimana più breve della scuola deve essere connessa con le esigenze organizzative della scuola stessa e occorre ripensarla prima di appesantire oltremodo i momenti di attenzione degli studenti. Però sono d’accordo che si debba riflettere su questi progetti. D’accordo sull’obiettivo della scuola fino al venerdì, ma altrettanto sul fatto che va rivista l’organizzazione scolastica con un tempo pomeridiano più lungo, con non solo materie ‘toste’ ma anche momenti di studio collettivo, ad esempio. Diamo comunque solo una indicazione di natura generale di quello che deve essere elaborato da professionisti.
Sull’Odg di Zonzini: è brutto che la politica dia indicazioni alla scuola sui temi da affrontare, magari potrebbe essere che questo obiettivo – che anche io sento trascurato- possa essere seguito in modo diverso. Per esempio, facciamo che siano gli Istituti culturali invitino le scuole a iniziative da loro pensate ad hoc.

Pasquale Valentini, Pdcs, presidente
Sull’Odg, se vogliamo discuterlo o metterlo in votazione a fine lavori della commissione deve essere depositato al termine del Comma comunicazioni.

Andrea Belluzzi, Sds per l’Istruzione
Sta per essere depositata la relazione sul tema della riorganizzazione scolastica, credo sia maturo il tempo per discutere in una prossima commissione. Qui bisogna anche distinguere tra diversi ordini di scuola.
Ringrazio della fiducia il Consiglio quando due anni fa abbiamo introdotto con provvedimento la lingua spagnola nella Scuola secondaria superiore, è una iniziativa che avuto successo tanto che l’abbiamo introdotta non solo nel primo anno, ma anche nel secondo del Liceo linguistico. Questo per dire che i cambiamenti nella scuola non sono solo necessari, ma vitali per la scuola stessa. Il mondo della scuola sta vivendo una rivoluzione, una riflessione va fatta,  ma partendo dalle riflessioni che vengono dal corpo docente.

Il tema dell’orario della Scuola media: ho apprezzato l’intervento del commissario Stefanelli e credo la direzione possa essere quella. La scuola sta cambiando. Il percorso dei curricula comporta una revisione della didattica da cui si può impiantare la settimana corta o meno, e la stragrande maggioranza delle famiglie sammarinesi la chiede. Non dico che va fatta, ma il quadro è questo. La scuola deve mettersi in costante discussione ed è richiesto dagli stessi insegnanti di poter percorrere una strada di aggiornamento ed evoluzione per mantenere alta la qualità della scuola. La partita, le regole del gioco e l’evoluzione che è ‘fuori’ dobbiamo non seguirla ma interpretarla, dando risposte perché i nostri studenti vanno a competere sul mercato formativo esterno e nel nostro paese. Con il percorso di associazione europea avremo un interscambio di saperi e competenze. Non possiamo sicuramente stare fermi. E chi dice che è meglio ancora la  settimana lunga, è legittimo. Ma se si va verso la settimana corta lavorativa, perché è vero ed è dimostrato che la produttività sul lavoro aumenta, allora anche quella di un giovane studente può aumentare. Il tema del sapersi organizzare con i compiti è reale, ma vale anche la responsabilità e non l’obbligo di prepararsi. E potrebbe essere un aspetto non di secondo conto nella didattica.
Sull’Odg e il tema dei diritti dei lavoratori: è comunque un tema che fa parte del curriculum della cittadinanza e, a prescindere di un Odg, deve trovare spazio, è la storia della nostra comunità.

Giovanni Maria Zonzini, Rete
Considerato che sulla proposta di Odg non c’è compattezza nell’Aula, prendo atto  che a larga parte dell’Aula non interessa e non sto a depositarlo. Ma paragonarlo alla storia del movimento operario dell’est Europa mi sembra grottesco. Non è indrottinamento totalitario ma un incontro con le parti sindacali e datoriali. Dato che poi è la politica stessa che dà indicazioni su giornate dedicate per esempio a questioni ecologiche, non mi sembrava affatto inopportuno.

Comma n. 2 Esame in sede referente del progetto di legge “Riforma dell’Ordinamento Penitenziario” (presentato dalla Segreteria di Stato per la Giustizia)

Massimo Andrea Ugolini, Sds per la Giustizia
Il lavoro all’attenzione oggi della commissione è frutto dell’opera di un gruppo di lavoro istituito per delibera che ha cercato di raccogliere e raccordare sia  la legge precedente sia il lavoro già svolto da altri gruppi di lavoro in precedenti legislature- 2012-2016 – e l’intervento fatto con la norma per disciplinare il lavoro esterno al carcere. Il gruppo ha raccolto poi le riflessioni degli organismi europei che spingono sempre più per favorire il reinserimento sociale, coinvolgendo i servizi sociali.
Il Pdl è suddiviso in 9 titoli che esaminano tutto il percorso di detenzione. Chiaramente quando il gruppo ha iniziato questo corposo lavoro ha cercato di tenere in considerazione quella che è la struttura carceraria. L’indirizzo dato da inizio legislatura è stato quello di adeguare la struttura dei Cappuccini, di utilizzare le nuove aree messe a disposizione con il nuovo contratto, per avere sia la parte cautelare, esecutiva di pena e la separazione della sezione femminile e minorile, aspetti che anche la Cpt, Comitato per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti, e gli organismi preposti ci avevano indicati come interventi necessari. I lavori sono in procinto di avvio e per questo uno degli emendamenti predisposti è quello che- dato che si deve procedere per interventi sui diversi piani e si cercherà di adeguare la struttura a requisiti minimi e anche l’impianto legislativo ne deve tenere conto- c’è una norma transitoria che considera la situazione dell’avanzamento dei lavori.
Poi altri aspetti degli emendamenti riguardano polizia penitenziaria sotto più aspetti. Oggi la gestione è data al Corpo della Gendarmeria, ma con gli emendamenti vi è possibilità, attraverso il raccordo con nuovi profili di ruolo, di identificare personale che svolge attività amministrative nel tribunale alla direzione della struttura carceraria. E’ una possibilità. Altro aspetto: cercare di dare dotazioni al corpo della Gendarmeria. Abbiamo rafforzato il principio di distinzione netta tra chi svolge operazioni sul campo e chi va a fare Vigilanza come Polizia penitenziaria. Occorre dare risorse, anche un solo detenuto comporta un numero minimo di personale importante per i turni.

Guerrino Zanotti, Libera
Ringrazio il Segretario Ugolini per aver inviato con un certo anticipo gli emendamenti del governo al testo in prima lettura, non è scontato. Anche noi abbiamo presentato emendamenti, avremo modo di parlarne nel corso dell’esame dell’articolato.

Voltaire diceva che ‘il grado di civiltà di un Paese lo si vede dalla condizione del sistema carcerario’, noi abbiamo un solo carcere e dovremo essere in grado di intervenire tempestivamente in caso di criticità, purtroppo non sempre è stato fatto in passato. Ben venga quindi la legge di riforma dell’ordinamento che ha senz’altro aspetti positivi, anche in accoglimento delle Raccomandazioni rivolte dalla Cpt che da decenni chiede interventi. La condizione delle carceri non riguarda solo le strutture, rispetto cui apprendiamo dal Segretario l’intenzione di intervenire per dare, non solo a livello normativo, risposte a esigenze di una efficiente gestione, ma anche interventi strutturali che permettano di dare le gambe a quanto prescritto dal Pdl. Riteniamo ormai improcrastinabile un intervento sulla struttura carceraria e speriamo sia davvero previsto in poco tempo. Sul corpo di polizia penitenziaria: in passato si parlava, con l’obiettivo di favorire il reinserimento sociale, di una gestione di un corpo non a carattere militare e stessa cosa vale per la direzione del Carcere che secondo noi va data a un dirigente reclutato secondo la normativa vigente per il Settore pubblico allargato. Gli emendamenti di Libera vanno in questo senso. Dal momento che interveniamo con la riforma di gestione dell’ordinamento carcerario su norme precedenti, noi riteniamo di dare corpo anche a questa Raccomandazione, tra le primarie fatte dal Cpt a San Marino.

Matteo Rossi, Npr
Questo Pdl, in questo momento storico in cui la questione penitenziaria sta emergendo nell’attualità italiana sul 41 bis, rappresenta per il nostro Stato un atto di civiltà. Ragionare nell’ottica di fare un cambiamento sulla pena comminata è un fattore progressista perché va a sposare determinate idee e visioni che per la nostra piccola società sono fondamentali, posto che chi ha commesso reato, una volta passato in giudicato, deve espletare la sua pena. Ho apprezzato molto il lavoro del gruppo, composto da più persone che hanno contezza del settore, e ho apprezzato la massima attenzione messa in tutto l’articolato che trasuda della volontà di ridare dignità alle persone attraverso il reinserimento nella comunità. È una riforma che fin dal primo articolo è impostata su aspetti progressisti e sulla dignità della persona.

Maria Katia Savoretti, Rf
N
oi come Rf non abbiamo presentato emendamenti al Pdl, esamineremo sia quelli di Libera e sia quelli del governo e ci sarà modo di approfondire. Sappiamo bene com’è la situazione del carcere. L’intervento fatto con questo Pdl nasce proprio da quello fatto a monte, nella precedente legislatura, e io personalmente ci avevo lavorato, obiettivo è dare più dignità al detenuto alla luce di difficoltà della struttura che permangono. All’epoca si ipotizzava la possibilità di allargarlo per dare spazio a detenuti uomini, donne e minori. Le cose previste nel progetto sono quelle che c’erano nel progetto precedente. La Cpt quando viene a farci visita vorrebbe vedere lavori compiuti…piano piano speriamo le cose vadano a buon fine.
Sull’ordinamento penitenziario era stato fatto un passo avanti con la legge n.45 del 2017. Nel testo che ci è stato presentato io ancora non vedo questa indicazione di affidare la gestione del carcere, come da tempo la Cpt ci raccomanda, a un istituto privato e ad oggi questa posizione non è stata ancora presa in considerazione. Sappiamo che la Gendarmeria è in difficoltà e spesso, se non ha agenti disponibili per coprire anche le esigenze del territorio, deve anche attingere ad altri corpi militari. E’ una strada che si può prevedere quella di dare la gestione a un istituto di vigilanza privato per scollare da questo impegno gravoso la Gendarmeria.

Sandra Giardi, Gruppo misto
Mi lego a quanto sollevato dai commissari Zanotti e Savoretti, legati alla questione del personale e alla difficoltà del reperimento delle forze dell’ordine. Affidandogli la gestione del carcere, si mette in difficoltà il corpo della Gendarmeria, mentre  mettendo personale interessato solo al carcere, questo si eviterebbe. Sarebbe quindi interessante considerare l’emendamento di Libera. La questione dei Militi che fanno da supporto: una volta considerato un personale minimo, penso sia un argomento da non lasciar andare. Sono complessivamente soddisfatta della legge, nel nostro Paese possiamo lavorare più che sulla carcerazione, mirando al recupero.

Mirco Dolcini, Dml
Questo Pdl lo ritengo importante, è un segno ancora una volta di civiltà nel nostro Paese. Parlando con le persone, c’è chi confonde il carcere con un luogo punitivo. Ovvio che c’è un errore di fondo, il carcere deve essere strumento rieducativo ed è interesse della società che lo sia e che consenta il reinserimento nella società del detenuto. E la legge va in questa direzione. Chiaro che poi per quanto si abbia una normativa all’avanguardia, poi è necessario monitorare il carcere e il sistema di controllo per evitare distorsioni. Trovo interessante l’articolo 18 dove è prevista, su autorizzazione del giudice, per chiunque abbia un interesse alla risocializzazione, la possibilità di entrare nel carcere e dare proprio appoggio alla vita del carcere. E’ importante prevederlo.
Invece all’articolo 29, sulle comunicazioni di infermità, malattie e decessi: vorrei un chiarimento su come avviene la raccolta dell’espressa comunicazione del carcerato di non procedere a tale comunicazione con i familiari, e se riguarda casi gravi o meno gravi. Ribadisco il mio apprezzamento su questo Pdl.

Giuseppe Maria Morganti, Libera
Il Pdl dimostra come la nostra società stia sviluppando un livello alto di civiltà nell’occuparsi dei più deboli e degli ultimi. Questo Pdl assicura infatti la presenza dello Stato verso chi ‘zoppica’ e deve essere aiutato a riprendere il suo cammino.

Aldo Moro addirittura sosteneva come il codice penale sia qualcosa di anacronistico e si deve trovare  piuttosto qualcosa di meglio per individuare strumenti che portino all’inclusione dell’individuo e la non esclusione. Una società evoluta non ha bisogno del carcere e San Marino dovrebbe puntare a questo obiettivo. Ma per raggiungere questo risultato occorre implementare una serie di servizi e opportunità che ancora non sono stati raggiunti e cercheremo di farlo in futuro. Un emendamento in questa direzione- che non abbiamo ancora presentato ma potrebbe inserirsi all’articolo 2-  mira a definire la prassi per cui, prima della carcerazione, siano espletate tutte le altre possibilità di applicazione delle misure alternative alla detenzione stessa. Il nostro diritto già lo prevede e dare un ulteriore input potrebbe essere interessante. Voglio poi congratularmi per un Pdl che lavora moltissimo sul principio di rieducazione. In questa direzione sono imporanti due scelte: quella delle strutture e l’organizzazione interna su cui il Pdl fa proposte interessante, poi è giusto focalizzarsi anche sul discorso del personale, altrettanto importante.

Nicola Renzi, Rf
Nella passata legislatura ci eravamo soffermati sulla possibilità di regolare il lavoro esterno . Mi ritrovo molto negli interventi che mi hanno preceduto, ci sono prescrizioni molto positive all’interno del Pdl che si basano proprio sulla rieducazione. Se pensiamo alla difficoltà delle carceri italiane legate al sovraffollamento e paragoniamo quella situazione al nostro carcere, da noi il problema può essere l’opposto, ovvero garantire un minimo di socializzazione necessaria- quanto meno per non impazzire- quando la struttura ha un solo ospite. Oggi mi risulta il carcere non abbia ospiti, per esempio. Questo ci induce ad un’altra riflessione, sulla struttura e sul personale. Credo che la struttura in cui oggi è ospitato il carcere non sia adeguata. Non è certo un luogo di riabilitazione. La nostra idea era di creare un’altra struttura carceraria. Se siamo convinti che il nostro Paese debba avere una struttura carceraria, dobbiamo anche ragionare su quale possa essere la migliore struttura carceraria. Se poi i progetti nel passato erano faraonici, posso anche essere d’accordo. Però credo che il progetto che sarebbe stato fiore all’occhiello possiamo provare a immaginarne uno diverso, ridotto, localizzato altrove. Certamente la sede attuale non può essere una sede che a lungo andare ci soddisfi. Se non altro perché è una sede che abbiamo in affitto. Poi il personale: non è solo una cosa burocratica il fatto che non sia personale militare e non è una critica al lavoro della Gendarmeria. Se vogliamo un carcere, dobbiamo pensare a un corpo di polizia penitenziaria che non sia militare. Istruzione, lavoro, cultura, sport: queste sono le cose che possono rimetterci in gioco per la rieducazione, ma anche contatti e affetti. Dobbiamo pensare che ci possa essere una forma di ricomposizione sociale degli affetti.

Alessandro Cardelli, Pdcs
Visti anche gli apprezzamenti trasversali al Pdl, ringrazio la Segreteria ma anche tutte le forze politiche, inclusa l’opposizione per l’approccio tenuto in questo dibattito, per riconoscere il percorso partito anche dalla Segreteria precedente, per arrivare al testo che stiamo discutendo

Sull’opportunità di costruire un nuovo carcere: è mia opinione personale che da un punto di vista ideale può essere condivisibile, ma si devono poi fare i conti con la situazione economica del nostro Stato e nel momento in cui si mettono in fila le priorità, con le risorse a disposizione, la scelta di intervenire ammodernando il carcere esistente, in questa fase storica è la soluzione migliore, considerando anche un altro aspetto, prima di gettarci a priori sulla scelta, andrebbero analizzate quante persone sono detenute nella nostra struttura, con riferimento alle pene definitive o per le misure cautelari che hanno invece una durata limitata. Il vero reinserimento si ha cercando e  adottando qualsiasi sistema alternativo alla detenzione e questo pdl va in questa direzione. Sulla richiesta avanzata dall’opposizione, sulla creazione di un corpo indipendente per la struttura carceraria: idealmente è condivisibile, ma dobbiamo cercare di scontrarci con la nostra realtà. All’ articolo 49 si parla di un aspetto correttamente indicato dal commissario Renzi, nei casi in cui non vi siano detenuti in carcere. La risposta è qui: dal momento in cui abbiamo un carcere piccolo con una casistica limitata, creare un corpo ad hoc rischierebbe di assere visto come sovrastruttura, con costi aggiuntivi che non migliora la situazione attuale. Una collaborazione con il settore privato, come previsto dall’articolo 49, può essere interessante da valutare nel tempo.

Replica

Massimo Andrea Ugolini, Sds Giustizia
Rimarco che il lavoro del gruppo di lavoro parte dagli interventi che venivano avanti dai precedenti governi sulla vecchia legge del ‘97. I nodi cardine sono toccati da diversi commissari e ringrazio Cardelli per aver parlato del personale, Si è cercato di mettere in campo tutta una serie di opzioni. Concordo che bisogna fare in modo che il carcere sia utilizzato il meno possibile e che bisogna lavorare piuttosto su rieducazione e formazione dei detenuti. E questo punto di vista credo il Pdl lo tenga in considerazione, Sulla ristrutturazione della struttura esistente: a giorni si può partire con i lavori con le caratteristiche richieste dal Cpt. Invece per quel che riguarda la vigilanza e la direzione: noi abbiamo scelto di avere una serie di opzioni, la gestione in capo alla Gendarmeria, ma al comma 7 c’è proprio scritto che la  gestione e direzione carcere sia in capo alla Gendarmeria, ma deve esserci separazione con chi lavora all’interno del carcere, vi è poi la possibilità introdotta di avere un direttore esterno. Può capitare che spesso la struttura carceraria non è utilizzata, con nessuno in carcere, se andiamo a prendere del personale dedicato ci ritroviamo così del personale che lavora senza nessuno su cui espletare la vigilanza. Un buon compromesso può essere affidarsi alla Gendarmeria, in più oltre alla Milizia uniformata è prevista anche la possibilità al comma 11 di poter eseguire accordi con istituti vigilanza privata, qualora il corpo si trovi in situazione di difficoltà per garantire tutti i turni. Sull’articolo 29, riguarda proprio i rapporti con la famiglia: è stato aggiunto perché veniva sollevato dal Cpt.

 

San Marino News Agency

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