San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 21 aprile 2023

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 21 aprile 2023

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 20-28 APRILE

-Venerdì  21 Aprile- Seduta pubblica

 In apertura dei lavori, il Consiglio Grande e Generale riparte dal comma 28 sull’Ordine del giorno presentato nella sessione precedente dai gruppi consiliari Npr, Misto di maggioranza, Rete e Dml sugli sviluppi giudiziari relativi alle crisi bancarie. Come spiega il consigliere Alessandro Mancini, Npr, a seguito di un approfondimento in maggioranza, l’Odg precedentemente presentato viene ritirato in favore di una nuova versione che trova la sottoscrizione anche del Pdcs. In dettaglio, l’Odg impegna il congresso di Stato a dare seguito ai provvedimenti previsti per implementare il sistema delle tutele degli interessi dello Stato e a riferire in Consiglio grande e generale in un comma in seduta pubblica “circa le iniziative già assunte a tutela degli interessi dello Stato per il recupero dei danni subiti e dei patrimoni che gli autori di condotte contro l’economia pubblica potrebbero aver nascosto”.  L’Odg viene fortemente criticato dai consiglieri di  Libera e Rf, rispetto alle premesse del testo, che tirano in ballo “autorevoli esponenti del governo di Adesso.sm” e presunte interferenze con un giudice, emerse nelle recenti cronache giudiziarie. Dalla stessa maggioranza, il consigliere Pdcs, Pasquale Valentini, anticipa l’astensione per una iniziativa di cui non comprende, spiega, le motivazioni. Alla fine l’Odg viene approvato con 32 voti a favore, 13 contrari e 1 astensione. 

La seduta prosegue riprendendo il dibattito in Comma Comunicazioni, interrotto ieri sera, in cui si torna sui temi affrontati nel primo giorno della sessione consiliare: il Des, l’ex tiro a volo, la giustizia, l’etica parlamentare. Chiude infine il dibattito l’intervento del Sds Roberto Ciavatta sulla condanna  per diffamazione di un’aderente di Rf partita da una sua denuncia. “Dovevo mettere un punto che chiunque di noi deve mettere- motiva il Sds Ciavatta- possiamo essere additate come le peggio persone, ma c’è un limite invalicabile, quello della diffamazione volontaria, della volontà demolitrice”.

I lavori consiliari proseguono con una serie di nomine e sostituzioni fino ad arrivare al comma 8) relativo alla nomina di un membro del Consiglio Direttivo e del presidente della Banca Centrale della Repubblica di San Marino. Gloria Arcangeloni per Rete annuncia la nomina come membro del Consiglio direttivo di Emanuele Boni, mentre il Sds Marco Gatti conferma la nomina dell’attuale presidente Catia Tomasetti. La riconferma è opportuna “anche per non poter perdere la memoria storica- motiva il Segretario di Stato- e per rafforzare le azioni in sede penali e civile, che si stanno portando avanti”. Si apre il dibattito in cui gli intervenuti di maggioranza e, per l’opposizione, di Libera anticipano posizione favorevole alla conferma di Tomasetti. Inoltre da parte di Libera viene presentato un Odg  per dare “mandato al Presidente di Banca Centrale di intensificare ogni sforzo nell ‘ambito del rapporto bilaterale con la Repubblica Italiana affinché venga raggiunto, nel più breve tempo possibile, l’obiettivo strategico della sottoscrizione del Memorandum di intesa fra le due banche centrali da tempo atteso e non più prorogabile”. Convinta la conferma per Npr, gruppo misto di maggioranza e Pdcs. Mentre Rete detta le condizioni: “Noi voteremo favorevolmente la rinomina, nella consapevolezza che non è una carta bianca e cieca fiducia nei suoi confronti- ammonisce Giovanni Zonzini- ma è un incarico rinnovato a fronte di impegni precisi”.

La seduta viene interrotta alle 15 come da ordine del giorno, il dibattito, con la successiva votazione sulla conferma del presidente di Bcsm, proseguirà lunedì.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma n. 28. Votazione Ordine del Giorno  presentato dai gruppi consiliari Npr, Misto di maggioranza, Rete e Dml  (modificato e sottoscritto poi da TUTTI i gruppi di maggioranza)/L’ODG è approvato con 32 voti a favore, 13 contrari e 1 astenuto.

Alessandro Mancini, Npr
Nella scorsa sessione consiliare il gruppo misto di maggioranza, Npr, Motus e Rete avevano presentato e sottoscritto un Odg che faceva riferimento alle note vicende di attualità, in particolar modo quelle che erano notizie di fatti oggetto anche di dibattito in Aula giudiziaria, in merito a Banca Cis. Un Odg che aveva e ha uno scopo, al di là dei nuovi fatti emersi, primo la sentenza di primo grado dei vertici di Banca Cis, in merito al disastro finanziario e alla questione dei fondi pensione, aveva scopo di dare indirizzo politico alla vicenda, nel rispetto dei ruoli e della collettività. Non parliamo solo di una crisi di una banca, di un dissesto finanziario e di gravi danni al sistema finanziario e, purtroppo correntisti e risparmiatori di quell’istituto, ma anche di gravi danni alla collettività. Sono stati prosciugati più di 80 milioni di euro di fondi pensione, soldi di contribuenti e cittadini. La politica deve essere attenta affinché queste cose non accadano più e, al di là dei provvedimenti giudiziari, politica e amministrazione devono fare il necessario per ridare queste risorse alla collettività. L’odg verteva su queste questioni. E’ passato un mese e sono emersi fatti nuovi a supporto di quello che già era stato indicato. I fatti nuovi sono la sentenza di rimo grado di condanna al dott. Guidi: al di là dei principi garantisti del sistema giudiziario, la politica non può non tenerne conto. Ma sono emersi altri fatti che, attraverso articoli di stampa e testimonianze in tribunale, ci portano a conoscenza che quella vicenda ha contorni tutt’altro che chiari, che devono essere accertati dall’autorità giudiziaria.
Se sono partiti dei procedimenti giudiziari, è anche grazie al profondo lavoro fatto dalla commissione d’inchiesta e alle segnalazioni fatte al Tribunale unico, e di questo tutti dobbiamo esserne soddisfati. Oggi si apre una fase nuova, la politica non può essere indifferente, ma deve fare di tutto per accertare anche responsabilità di carattere politico e deve dire ai cittadini cosa l’amministrazione ha fatto perché si potesse recuperare il maltolto, e cosa altro si può fare. L’Odg verte su questi argomenti, un Odg che ha permesso di essere rivisitato, in funzione degli elementi di novità emersi i questi ultimi 30 giorni. L’Odg è stato oggetto di confronto con tutta la maggioranza. Né darò lettura e verrà ritirato l’odg presentato lo scorso 16t marzo e sostituito con nuovo dispositivo che ha raccolto la condivisione di tutti i gruppi di maggioranza.  E l’intera maggioranza è disponibile, se necessario, a un confronto perla sua integrazione con l’opposizione.

Il Consiglio Grande e Generale,

alla luce delle recenti notizie pubblicate sugli organi di informazione in riferimento ai diversi dibattimenti dei processi in corso che fanno riferimento ai fatti che hanno segnato una delle pagine più buie della storia recente di San Marino- con particolare riferimento alle gravi vicende esplose nella legislatura passata relativamente alla galassia BANCA CIS.

Preso atto che la relazione conclusiva della commissione di inchiesta Commissione sulle banche del 20 ottobre 2020, composta dalle rappresentanze di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale, votata all’unanimità, è all’origine di numerosi esposti che sono stati portati dalla commissione stessa ad essere presentati presso l’Autorità Giudiziaria per fare luce sulle note vicende che si sono generate durante il governo di Adesso.sm;

che dalle cronache giudiziarie emergono le prime rilevanti condanne, benché non definitive, di autorevoli esponenti del mondo bancario sammarinese, con condanne al risarcimento dei danni arrecati alla cittadinanza ed ai fondi previdenziali;

che sempre dalle cronache giudiziarie relative a processi a carico di un giudice, che necessitano di essere confermate con sentenza, emerge uno spaccato preoccupante di relazioni, interpelli, telefonate tra quello stesso giudice e autorevoli esponenti del governo di Adesso.sm e della maggioranza che lo sosteneva;

viste la legge sulle risoluzioni bancarie n. 102 del 14 giugno 2019 “STRUMENTI DI RISOLUZIONE DELLE CRISI BANCARIE A TUTELA DELLA STABILITA’ DEL SISTEMA FINANZIARIO” e la legge N.171 del 23 dicembre 2022 “BILANCI DI PREVISIONE DELLO STATO E DEGLI ENTI PUBBLICI PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2023” all’art. Art.26 (Interventi a tutela del patrimonio dello Stato) che mira ad implementare il sistema delle tutele degli interessi dello Stato;

impegna il Congresso di Stato nel dare seguito e celermente ai provvedimenti legislativi richiamati; impegna altresì l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale a predisporre apposito comma in seduta pubblica in cui il Congresso di Stato riferisca circa le iniziative già assunte a tutela degli interessi dello Stato per il recupero dei danni subiti e dei patrimoni che gli autori di condotte contro l’economia pubblica potrebbero aver nascosto.

Pasquale Valentini Pdcs
Capisco che il clima politico non rende facile intervenire, senza essere oggetto di strumentalizzazione, ma lo dico sinceramente: non ho capito dall’inizio le ragioni dell’odg, è sicuramente migliorato, ma ancora non le capisco. Non posso che esprimere un voto di astensione di fronte a una cosa che non capisco perché la stiamo facendo.

In assenza di altri interventi o richieste di confronto si procede alle +++Dichiarazioni di voto+++

Matteo Ciacci, Libera
Lo avevo anticipato ieri che qualcosa sarebbe cambiato, mi pare che il secondo Odg letto da Mancini, per la maggioranza, in realtà va in una direzione diversa, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fatti che hanno portato al percorso che ha condotto la magistratura a ricercare la verità e nel recuperare ciò che è stato sottratto allo Stato da certi squali della finanza. Vogliamo essere propositivi, al netto di una modifica strutturale di un Odg che ha un obiettivo solo, quello di rivedere la storia e non riconoscere quanto fatto in passato nè quanto scritto dalla Commissione di inchiesta. Mi meraviglio che i membri della Commissione possano sottoscrivere questo Odg, cassando quanto scritto in precedenza. E’ surreale e si spiega solo con la volontà di essere legati alle poltrone e non voler andare alle elezioni. Oggi vogliamo tutti fare in modo che processi vadano avanti, che le azioni di responsabilità vadano avanti, che si faccia chiarezza su come la politica per 20 anni ha prestato il fianco a certi interessi particolari. Se vogliamo essere seri, un punto di incontro si può trovare. Ma se vogliamo essere qui a dire che in 20 anni chi è seduto qui dentro non si è accorto di niente, allora è solo un modo di reinventarsi. Invito Mancini a rivedere l’Odg, cassate pure la parte che parla del contributo di Libera, non ci interessa. Ma provate a ragionare qui dentro per arrivare a un impianto di chiarezza e verità che ci consenta di dire che quella fase lì, in cui tutti, chi più e chi meno, ha responsabilità, è superata. Invito a fare chiarezza e non i vostri giochini politici.
Grazia Zafferani, gruppo Misto
Il testo è assolutamente condivisibile, ma se ci possiamo fermare un attimo per trovare condivisione con tutta l’Aula sarebbe più opportuno. Bisognerebbe non ricercare responsabilità solo nella scorsa legislatura, anche gli anni precedenti hanno una rilevanza. Chiedo se è possibile sospendere per arrivare alla condivisione con tutta l’Aula.

(Ndr: la Reggenza chiede di procedere con le dichiarazioni di voto, avendo in precedenza già dato possibilità di richiedere la sospensione per ricercare la condivisione, ma nessuno è intervenuto a riguardo)

Emanuele Santi Rete
Questo Odg ha portato a diverse considerazioni in Aula  perché le modalità con cui era stato portato avanti non avevano consentito i necessari approfondimenti. L’Odg deve poi contenere gli elementi di novità aggiunti in questi giorni. E’ un Odg nato per motivi politici, credo oggi sia nostro dovere mettere in fila due passaggi: far capire bene che oggi c’è una sentenza di condanna sui fatti della galassia Cis e che ci sono una serie di telefonate imbarazzanti che venivano fatte e vedremo che risvolti avranno sotto l’aspetto politico, e penso siano rilevanti. Quando parliamo di collegamenti e legami, capiamo meglio la difesa a oltranza della vendita a Stratos di Banca Cis.
Penso poi che la parte qualificante dell’Odg stia nel dare attuazione a due deleghe del congresso di Stato. E qui sollecito il Sds alla Giustizia sull’introduzione del reato del traffico di influenze che manca nel nostro ordinamento e nel dare un segnale di aumento della pena per chi produce dissesti bancari a scapito della collettività. Penso su questi due temi si possa trovare convergenza in tutta l’Aula. Sono due articoli purtroppo che non varranno retroattivamente, ma è necessario introdurli da qui in avanti. L’ultimo dispositivo è altrettanto importante: è doveroso che il congresso faccia  una relazione al Consiglio e al paese su quanto fatto in questi anni a tutela dello Stato. Fino a settembre 2019 non sono state fatte azioni a tutela dello Stato, ci sono state mille occasioni, ma le abbiamo dovute fare noi, e penso sia giunto il momento di portare a conoscenza dei cittadini tutte le azioni messe in campo per tentare di recuperare il maltolto. Noi lo abbiamo fatto e lo stiamo portando avanti con determinazione voi non avete fatto nulla, solo a governo caduto Banca centrale ha fatto qualcosa.
Sara Conti, Rf
Come ex membro della Commissione di inchiesta su Banca Cis, ci tengo a difendere il lavoro fatto. E vedere che oggi si voglia in pratica mettere in discussione quel lavoro e si voglia scrivere una relazione diversa, perché i risultati che non hanno fatto emergere connessioni con ex segretari di Stato a voi non vanno bene.
Ancora ritirate fuori che volete fare un processo politico al governo di Adesso.sm. Con questi giochini politici cercate di riscrivere una relazione di una commissione di inchiesta che non potete inventarvi voi. E dimenticate che proprio da quella relazione è partito un processo che ha portato alla condanna di Guidi. E vedere oggi queste strumentalizzazioni ‘incommentabili’, in cui si prende per vera la dichiarazione di un avvocato di parte di un procedimento giudiziario e la si mette in un Odg ..non si è mai visto. Se ci fosse stata la volontà di rendere il dispositivo condiviso…, ma evidentemente nessuno voleva questo, l’obiettivo era inserire queste premesse e ricominciare un processo politico agli appartenenti del governo di Adesso.sm. Dopo tre anni ci ritroviamo allo stesso punto di partenza, vi rendete conto cosa avete firmato? E’ tempo sprecato commentare un mero giochino politico, quando il paese ha altre necessità Non siamo noi a dover fare i giudici, c’è un tribunale e voi qui volete dare sentenze su quello che si è ‘sentito dire’ e che ‘qualche sedicente giornalista’ scrive o avvocato di parte dice. Noi una cosa del genere non possiamo votarla, è evidente che è una nuova e vergognosa strumentalizzazione politica, diretta ancora una volta ai membri del governo di Adesso.sm. Noi diciamo ‘no, basta’.
Maria Luisa Berti, Npr
Già il consigliere Mancini ha illustrato il contenuto del nuovo Odg, spiegando le modifiche e nello specifico il disposto dell’Odg. Gli interventi che mi hanno preceduto mi hanno sconcertato, si cerca di giustificare in modo del tutto assurdo una contrarietà a quello che è un dovere di quest’Aula. Mi riferisco all’ultima parte dell’Odg, volta a fare chiarezza su quelli che sono i risultati di tutti i provvedimenti che nel frattempo sono stati attuati, a seguito della vicenda giudiziaria della galassia Cis. Non c’è , consigliere Conti, volontà di strumentalizzare o di fare processi in Aula, ma di rispondere a un dovere, dare risposte ai cittadini, e questo Odg lo fa impegnando il Consiglio a dibattere in un apposito Comma, per verificare tutte le iniziative assunte del congresso di Stato a tutela dell’interesse dello Stato e per il recupero dei danni subiti. Lancio un appello all’Aula: o si sta dalla parte della chiarezza, oppure si cerca di stare ancora a difendere condotte che non hanno giustificazione alcuna. Ci sarà poi la possibilità nell’ambito di quel comma di dibattere e proporre l’Odg. Però oggi quello che chiede l’Odg è solo un rendiconto sugli adempimenti svolti.
Rossano Fabbri, Gruppo Misto
Un Odg così importante avrebbe dovuto trovare condivisione di tutta l’Aula, invece rilevo come sia stato accolto sfavorevolmente fin dall’inizio del suo deposito, quando sono partite subito dietrologie che non mi hanno visto soddisfatto. Dietrologie che si riferivano al fatto che l’Odg fosse stato, da parte di Alleanza riformista che lo ha proposto, condiviso per situazioni politiche lontanissime dalle motivazioni spiegate brillantemente da chi mi ha preceduto. Affronta un argomento fondamentale di attualità rispetto cui ognuno deve fare la sua parte, anche maggioranza e governo Non a caso nell’Odg è richiamato il dispositivo all’articolo 22 della Finanziaria, in cui si richiedevano azioni a tutela del patrimonio dello Stato. Quindi le azioni di recupero rispetto cui c’erano state tempistiche ancora non rispettate. Fin dal 2019 quest’Aula avrebbe potuto intervenire su casistiche penali, regolamentando le sanzioni previste, ma questo non è stato fatto.
Poi sono partite le peggiori scenette qui in Aula, da un partito non più credibile che parla di mancanza di credibilità e di strumentalizzazioni. Consigliere Conti, se lei vuole trovare commistioni di tribunale e politica, basta guardarsi intorno al suo partito di appartenenza. Si guardi poi un resoconto telefonico che sta emergendo in questi giorni. Il Gruppo misto di maggioranza voterà favorevolmente all’Odg
Gaetano Troina, Dml
Questo Odg rientra in un’annosa diatriba politica che tiene banco in Aula da tempo e in diverse occasioni ha raggiunto livelli molto bassi. I fatti riguardano gli ultimi decenni del paese, come si legge dalla relazione della commissione di inchiesta, è comprensibile il livore che emerge. A dml sta a cuore si arrivi a una definizione giudiziale e non giornalistica dei fatti. A noi interessa che ai cittadini venga restituito quanto sottratto e siamo d’accordo con quanto previsto dal dispositivo finale dell’odg. È  importante per fare chiarezza sulle iniziative assunte a livello collettivo e voteremo favorevolmente all’Odg.
Francesco Mussoni, Pdcs
Per il gruppo Pdcs, salvo l’astensione già motivata dell’amico-consigliere Valentini, noi sosterremo questo Odg. Chiaro che c’è un dato politico, è un odg di natura politica . Il primo dato politico è che il precedente Odg mancava della firma della Dc ed è stato ritirato, perché dal nostro punto di vista aveva una serie di confusioni -in buona fede – ma che avrebbero generato distorsioni dei fatti richiamati. Questo Odg in qualche modo pone riparo a quello precedente. E’ frutto di una sintesi e ha questo limite, ma è una sintesi che sosteniamo: si chiede di accelerare nell’introduzione di fattispecie giuridiche quali l’aumento della pena e il reato del traffico di influenze. Secondo aspetto è di ordine istituzionale, che è nella conclusione dell’Odg, perché è il Consiglio che chiede un’azione più efficace e anche una rendicontazione delle azioni che lo Stato pone in essere a tutela e recupero del proprio patrimonio. I procedimenti iniziano ad avere sentenze. Noi abbiamo un limite, questa è un’aula parlamentare e rispettiamo l’ambito giudiziario, siamo per una politica che riflette, fa valutazioni politiche a prende atto delle sentenze. Nel mentre, c’è un giudizio politico evidente su Adesso.sm e sulle situazioni del dissesto bancario, ma c’è anche un aspetto di garanzia che deve derivare da un provvedimento giudiziari. E chiaro, l’Odg si innesta in una sentenza di primo grado, non definitiva, che evidenzia un disposto penale, un fatto oggettivo che ancora va a dare forza a delle considerazioni di ordine politico.

L’ODG è approvato con 32 voti a favore, 13 contrari e 1 astenuto

 

Comma n. 1. Comunicazioni

Gian Carlo Venturini, Pdcs
Mi unisco ai ringrazimenti per l’intervento dei Reggenti di ieri. Oggi non avevo proprio intenzione di intervenire, ma dopo l’ennesimo intervento del consigliere Ciacci, che si preoccupa solo della Dc, ritengo giusto che chi ci ascolta sappia le cose come sono, altrimeti una possibile bugia, detta più volte, rischia di divenire una verità. Spiace perché credo che Ciacci sia un bravo ragazzo, ma a volte ha la memoria corta. Quando si fa riferimento a una pagina di una relazione di oltre 300 pagine, credo invece che tutta la relazione vada letta. De ve ricordare e leggere anche le altre parti della relazione che ha passaggi importanti su atti conclusi recentemente. In quella relazione è riportata la modalità di vendita dei titoli Demeter, dei decreti emessi la domenica sera d’estate, dei tentativi di vendita a Stratos di Banca Cis. E voglio invece ricordare che la Dc il 17 aprile 2017 ha presentato un esposto in questo Consiglio, sollecitando una verifica da parte del governo di Adesso.sm di allora, che aveva l’obbligo di fare una verifica su quanto riportato. Due anni dopo quei fatti sono stati confermati.  E anche in tribunale stanno emergendo conferme. Invece sono arrivate solo denunce penali ai 10 consiglieri che avevano firmato l’esposto, una denuncia da parte di Grandoni e l’altra di Guidi. Questi 10 consiglieri sono stati interrogati sulla vicenda in tribunale. La Dc avrà mille difetti, ma non è normale creare confusione e gettare fango su un partito che ha 75 anni di storia. Ci vuole correttezza e restare entro dei limiti, nel dialogo politico non ci più essere falsità.
Stefano Giulianelli, Pdcs
Mi accodo a chi è intervenuto prima di me e probabilmente è necessario replicare a chi ancora in quest’Aula cerca di difendere questioni non difendibili, Mi riferisco alla materia del debito estero. Ieri si è parlato di un “errore del debito estero”.  Porto qui una decina di argomentazioni per chiarire alla cittadinanza perché il debito estero non è stato un errore.
1) Nel 2020 internamente gli istituti bancari sammarinesi non erano in grado di prestare neanche temporaneamente 50 mln di euro per far fronte alle esigenze pubbliche.
2) Perché la decisione di diversificare fonti di finanziamento è stata accelerata proprio dal contesto pandemico del 2020. Erano anni in cui tutti gli Stati si indebitavano per far fronte all’emergenza.
3) Il mercato internazionale ha premiato la collocazione dei titoli di debito pubblico sammarinese, il mercato ha riconosciuto un tasso di interesse adeguato al rischio di investimento.
4) La liquidità dello Stato al 31 dicembre 2019 registrava saldi molto bassi, minimi storici di circa 40 mln di euro.
5) Perché mettere n sicurezza i conti pubblici significava necessariamente disporre di liquidità adeguata per far fronte a spese correnti e imprevisti.
6) Perché il Fmi ha riconosciuto la bontà dell’operaizone, e non lo dice la Dc o la maggioranza.
7) Nel quadriennio 2016-2019 il deficit entrate pubbliche e uscite aveva accumulato un disavanzo di 148 mln di euro.
8) Perché senza il ricorso al finanziamento estero eravamo a rischio di default finanziario dello Stato.
9) Perchè c’è stato un Odg, il 2 giugno 2020, sottoscritto da tutti i partiti- e anche da Rf e Libera- che impegnava il congresso ad attivare tutte le attività necessarie al reperimento di un finanziamento estero.

Gaetano Troina, Dml
Rivolgo il mio saluto e gli auguri di proficuo lavoro agli Ecc.mi Reggenti, il loro messaggio ha toccato temi rilevanti di riflessione. Il primo è quello del ruolo di quest’Aula, è bene richiamare al dialogo e al confronto costruttivo, nel rispetto delle diverse posizioni. Spesso in quest’Aula si ha impressione di essere spettatori di una partita di tennis, con scambi anche violenti. Mentre è sempre importante che il confronto politico avvenga nella maniera più equilibrata possibile, anche se a volte certi temi scaldano gli animi.
Quindi il tema poi di sviluppo e crescita, che a noi Dml è caro: concordiamo che occorra pianificare, coordinare, confrontarsi per giungere a un modello di sviluppo che consideri in prospettiva i bisogni del paese. I singoli interventi possono aiutare, ma serve una visione completa da costruire. Continuiamo ad essere convinti che lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione siano fondamentali per restare ai passi dei paesi circostanti. Di proposte ne sono state fatte tante e anche di livello, purtroppo la politica non sempre si è dimostrata capace di valutarle con oggettività, occorrerebbe più coraggio  e confronto leale.
Sono in corso in questi giorni molti approfondimenti pubblici sull’accordo Ue. Una consultazione referendaria preventiva sarebbe fondamentale, dopo però aver chiarito alla cittadinanza le conseguenze e le posizioni su un passaggio epocale per il Paese.
Aida Maria Adele Selva, Pdcs
Esprimo sincero apprezzamento per il messaggio di saluto rivolto all’Aula dalla Reggenza. Alcune mie riflessioni riprendono quelle già significate nel loro messaggio perché il momento storico che stiamo vivendo obbliga a tenere alta l’attenzione sulla continua violazioni dei diritti umani. In Ucraina la guerra è giunta a 422 giorni, la guerra è sempre una sconfitta per l’umanità. E il discorso che non si può più aspettare è proprio il discorso sulla pace e sui diritti umani. Perché ci tocca da vicino. Perché sappiamo che l’assenza di guerra nei paesi non coinvolti non è vera pace. Un passo falso potrebbe coinvolgere infatti in una guerra mondiale.
A proposito dei diritti dei sammarinesi a conoscere la verità, perché non c’è verità senza libertà:  le vicende giudiziarie nel paese attestano che il sistema di moralità nelle strutture sociali ed economiche è pieno di imperfezioni, è un sistema permeato di forse falsi valori. Gli interventi che mi hanno preceduto hanno evidenziato vari aspetti sulla vicenda Banca Cis, ricordo che è sempre possibile leggere la relazione di inchiesta, che è ben chiara sugli infausti fatti avvenuti. Con riferimento alle telefonate di esponenti politici a commissari di legge, durante il governo di Adesso.sm e durante questa legislatura si è sempre cercato di negare l’evidenza e confondere i fatti. Leggete la relazione della Commissione di inchiesta, perché da quella si possono capire tutte le vicissitudini. Io dico che il problema non sta solo in quanto detto dalle telefonate intercettate, ma in quello che si continua a non dire. Si continua a non ammettere che quella politica era volta a difendere gli interessi di qualcuno, e non quelli del Paese. La magistratura farà il proprio corso, ma che servizio si fa alla cittadinanza con certe voci?
Gerardo Giovagnoli, Npr
Cercherò di cambiare argomento rispetto al ping-pong di accuse tra maggioranza e opposizione traendo ispirazione dall’annuncio di ieri del Sds Esteri della visita del presidente Mattarella. Fatto importante per la storia della nostra Repubblica, e si colloca 9 anni dopo l’ultima visita di un presidente della Repubblica italiano, Napolitano nel 2014. La volta prima era il 1990.  Sono date significative che danno testimonianza di un paese che ha cambiato rotta e in lasso di tempo minore è in grado di richiamare in Repubblica la più alta carica del paese vicino. Per 24 anni le relazioni sono state molto conflittuali, dalla fine degli anni’90 fino al 2013-14.  Poi San Marino è cambiato e con quella visita del 2014 del Presidente Napolitano terminava un periodo infausto e in quei mesi si era usciti dalla black list e si era aderito allo scambio di informazioni totale e l’Italia mutò una posizione mantenuta da circa 15-17 anni, dalla fine degli anni ‘90 . Ora , a soli 9 anni da quella visita. un presidente della Repubblica torna e in questi 9 anni è successo un altro fatto significativo. Il ‘14 è l’anno in cui si muove il meccanismo dell’accordo di associazione con l’Ue e questo è l’anno in cui l’accordo dovrebbe arrivare a termine. L’elemento delle relazioni esterne con Italia ed Europa è stato già negli ultimi 10 anni la nostra bussola e spesso facciamo finta di non percepire che siamo guidati nella nostra azione dal nostro posizionamento e dalle nostre scelte rispetto al contesto esterno.  E tra pochi giorni a Strasburgo sarà presentato e votato un report di monitoraggio su San Marino ampiamente positivo. E facciamoci forza di queste conquiste, ottenute in questo decennio, per indirizzare il nostro sviluppo ecnomico in maniera più centrata.
E’ un fatto di queste settimane il fermo al progetto Des. Rete nel suo comunicato ha identificato un motivo principale allo stop, in cui mi ritrovo anche io. Nell’esprimere delle perplessità, Rete dice: “ancora poca chiarezza sull’impatto del progetto sul Paese e in merito alle ripercussioni sull’accordo di associazione Ue, sotto il profilo della reputazione con la vicina Italia”. Noi, arrivati al 2023, possiamo trovare unione e senso del nostro sviluppo se quello che proponiamo ha una caratterizzazione ‘in linea’ – e non significa sottostare- con le attese esterne e con i dispositivi legali e gli accordi con Italia e Ue.
La prossima volta che vogliamo indirizzare lo sviluppo di questa Repubblica quindi, prendiamola dal lato opposto. Non attendiamo che venga un investitore, che è comunque un fatto sempre positivo. Ma diverso è avere -noi- in testa che sviluppo vogliamo.
Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete
Parto dal Des. Secondo me si è fatta confusione sulla vicenda e anche sulla posizione del mio movimento. Rete ha deciso di approcciarsi al progetto Des come a qualunque progetto, cercando una impostazione laica, per quanto l’ideologia che sorregge Rete non possa poi non fare parte del nostro retaggio e non portare alla messa in discussione di certi progetti. Sul testo con fatica si era comunque riusciti a trovare forse una certa quadra, ma permanevano tutti i problemi che ha elencato il collega Giovagnoli. Non era più un problema di un testo di legge. Volevo dare una notizia: il direttivo di Rete è composto anche da tutti i consiglieri di Rete, non c’è una frattura interna di Rete. Rispettiamo le posizione di tutti i consiglieri e anche le posizioni di dissenso. Ma questo non toglie la fiducia che Rete dà ai segretari di Stato Gatti e Beccari che stanno gestendo i dossier più importanti de Paese: Ue, Roll Over, riforma Igr. Sulla vicenda Ex Tiro a volo: anche in questo caso comprendo da cittadino di Città che certe cose siano sempre difficili, c’è paura che venga deturpata una parte del monte, ma c’è un ‘però’. Un conto sono le battaglie fatte sul terreno del polo del lusso cui si è cambiata la destinazione d’uso. Qui si parla di una zona abbandonata , probabilmente pericolante, che va riqualificata, certamente secondo certi parametri e vigileremo che sia un progetto edilizio conforme a certi parametri e senza danno ambientale o visivo per il Paese.

Su vicende di cronaca. Siamo alla guerra al massacro, agendo così in Aula legittimiamo la diffamazione verso i politici. Spiace che la signora abbia sbagliato, però il diritto penale funziona così, infatti la pena è stata sospesa. Lo voglio rimarcare: la tutela dell’onorabilità è importante, un conto è una ingiuria, un conto la lesione dell’onorabilità.  Chiedo di non proseguire su questi discorsi che sono autolesionisti e incoraggiano i cittadini a intervenire in un certo modo.

Teodoro Lonfernini, Sds Lavoro
Avete trattato tanti temi, ho potuto seguire tutto il dibattito. Ho certamente ascoltato le posizioni di tutti. Ho apprezzato l’intervento di Giovagnoli, quello della collega Mariella Mularoni, il collega Beccari sulla ricostruzione di quello che dobbiamo fare da qui in avanti, ho apprezzato l’ultimo intervento del collega Spagni Reffi quando richiama attenzione da parte nostra nel non-alimentare chi sta ferendo le istituzioni, e ancora il collega Manuel Ciavatta quando ha richiamato un valore molto alto che dovrebbe essere sempre presente in Aula, quello della verità e giustizia.  Sono  basi di partenza per un mio ragionamento. Credo il nostro paese soffra di tante patologie, ma una patologia estremamente feroce è quella che noi, all’interno del dibattito in aula consiliare, rappresentiamo puntualmente. In natura c’è un unico caso in cui la mamma, al momento del concepimento, si nutre e si ciba dei suoi concepiti. E’ incredibile. Quello che avviene all’interno della nostra realtà sammarinese e rappresentata da noi stessi nei confronti degli interessi del paese è lo stesso identico caso. Siamo noi stessi a cibarci delle opportunità più utili per il paese. E non va bene. Il nostro paese soffre poi di un’altra patologia. Ogni qual volta che ragioniamo e pensiamo in termini di visione e futuro Paese, anziché guardare e partire da una fonte e verità e da una base oggettiva, noi partiamo dal concetto terminale. Quando parliamo di economia noi guardiamo al ‘pezzo in fondo’ e non lo mettiamo a sistema. E abbiamo fatto questi errori sempre, anche in questa legislatura, anche sul Des? Può essere. Ma non può essere che ogni opportunità venga dal sistema respinto. Così con il Des, con il gruppo Alpitour per un’area dimenticata come quella di Murata. Se non cambiamo, così sarà il futuro. Vogliamo essere questo per il Paese? Vogliamo essere gli attori dei dossier gli uni contro gli altri? Favorire chi insulta le istituzioni?
Guerrino Zanotti, Libera
Mi riallaccio al discorso del Segretario che mi ha preceduto. Non so a chi si riferisce quando muove certe critiche, lei ha fatto l’esempio sul Des, lei dice che ci sono stati approcci sbagliati, ma non penso sia stato ritirato quel progetto perché l’opoisizone era contraria, ma perché in maggioranza era venuto meno l’appoggio. Questo comma comunicazioni ha tutto il sapore di un ‘pre-elettorale’. Sulla sentenza Cis, noi siamo intervenuti con una nota stampa, per noi è un primo passaggio e speriamo ci sia la conferma nei gradi successivi di quella sentenza. Abbiamo purtroppo esperienze come sul Conto Mazzini che non ci fanno gioire immediatamente e aspettiamo si arrivi veramente in fondo. E’ stato il comma dei parallelismi e dei paragoni. Quello che è di uno squallore indicibile è il parallelismo fatto per dare una ‘lucidata’ a certi personaggi del passato. Siccome abbiamo ricevuto già una censura come Segretari di Stato di Adesso.sm, per essere stati complici politicamente di tutte le nefandezze del sistema bancario, ci mancherebbe solo che oggi ricevessimo una censura per esserci prodigati per la risoluzione bancaria.
Il Sds Lonfenrini diceva ‘guardiamo in avanti’, ma siamo noi di Libera che stiamo cercando, con nostri progetti e idee, di uscire nel pantano in cui siamo finiti. Ma siete voi che tutte le volte che siete in difficoltà ci fate ripiombare nel passato più bieco, che non sono solo gli ultimi 3 anni del governo di Adesso.sm. Volete ignorare tutto ciò che è avvenuto prima?
Carlotta Andruccioli, Dml
Dall’indirizzo di saluto della Reggenza sono stati trattati temi importanti, si è parlato del principio di libertà, si è parlato di valorizzare l’Aula che ha potere di indirizzo e controllo rispetto l’operato del governo. Si è parlato dell’importanza di creare un clima positivo per conforto e dialogo tra le varie forze dell’Aula. Sono riflessioni che condividiamo e che sono interessanti. Molte cose forse non sono state comprese da alcuni consiglieri, il dibattito di ieri l’ho trovato per certi aspetti avvilente. Mi sembra quest’Aula viva in un mondo parallelo, parla di un linguaggio che conosce solo lei. Abbiamo passato ore ieri senza renderci conto che gli interlocutori non sono solo le altre forze politiche. Dobbiamo dare risposte a chi è fuori dall’Aula, a tutti i cittadini. La maggioranza deve avere il coraggio di dare delle risposte. Ieri ho sentito pochissimi parlare di temi che richiedono riposte. Parliamo dell’innovazione, della questione energetica, del rispetto per l’ambiente, della ristrutturazione di Medicina generale, di denatalità, dei mutui prima casa, della riforma del sistema scolastico. Temi concreti su cui dare risposte  e non limitiamoci a fomentare un clima di scontro che non giova al Parlamento e a questo Paese.
Rossano Fabbri, Gruppo misto maggioranza
S
iamo in periodo caldo per i fatti di attualità, si sta sentendo il momento particolare che stiamo attraversando con un distinguo: c’è chi offre una linea e chi palesa contrarietà su tutto, senza spiegare alternative per il paese in settori nevralgici come la gestione della giustizia, il sistema finanziario e le forze di sicurezza, elementi che Alleanza Riformista ritiene importanti. Si inserisce  la necessità di una doverosa chiarezza dei rapporti tra classe politica e magistratura. Se ho apprezzato coloro che dicono che la politica non si fa attraverso gli esposti, d’altra parte la politica non può non interessarsi a quello rispetto cui c’è necessità di portare avanti per il Paese. Diamo ad intendere che è stata risolutiva la norma sulle risoluzioni bancarie, dove in definitiva non è posta nessuna tutela per la sottrazione dei fondi. Serve più una politica che sappia intervenire, invece qui si sentono molte chiacchiere e la giustizia viene utilizzata in modo strumentale. Non voglio entrare nell’attualità più di tanto, però è sceso in campo un intero entourage politico per dirci che diffamazioni evidenti rivolte a una persona che riveste un incarico pubblico sono invece solo un reato di opinione, forse questo vale a seconda di chi lo pronuncia. Queste sono le strumentalizzazioni che dobbiamo superare. Poi la storia non si cambia a seconda di quello che ognuno di noi pensa. E’ evidente che rispetto Adesso.sm vi sia una parte politica che ha preso le distanze e ha permesso la fine di quello scempio e vi siano invece forze politiche si ostinano a fornire una versione non più credibile. Poi vi sarebbero le questioni legate all’economia e al piano di azione e rilancio del paese, dove onestamente il Des ha dato ampia dimostrazione della difficoltà con cui la maggioranza porta avanti determinati progetti. Penso sia mancata un po’ di trasparenza e non si sia capito bene come il Des dovesse intervenire nel nostro spaccato sociale. Poi sento parlare di iniziative importanti, come quelle di Alpitour, come si può pensare di essere contrari? Però iniziamo a spiegarle alle forze politiche e alla cittadinanza. Non si mancherà di portarle avanti. Sempre che ci siano i presupposti. Altrimenti se ne prenda atto e si faccia un atto di chiarezza e si vada votare.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Il dibatto di ieri mi ha permesso di fare delle riflessioni. Io sono uno dei 25 sottoscrittori di un comunicato stampa che nel 2017 denunciò un possibile colpo di stato a San Marino, Spiace non condividere l’appello a ‘non guardare al passato’, io continuo a farlo e a pesare le persone. La storia ci indica che qualcuno oggi- e mi riferisco al gruppo Rf – alias Alleanza popolare- ancora continui nella sua battaglia, senza porsi alcunché di dubbio in merito a tutto ciò che riguarda il tribunale. E’ in atto una vera e propria strategia comunicativa per non parlare dei ‘sodali’ oggi a processo, facendo intervenire persone e utilizzando aderenti anche in maniera bieca, affinché la gestione della giustizia dal 2017-2019 non venga messa in discussione. Non abbiamo il dono in maggioranza di aver fatto tutte le cose giuste e di essere inattaccabili, credo però che il tribunale abbia avuto quella dignità che il Sds all’ingiustizia Renzi allora aveva tolto. E chiedo a chi fa parte di Ap-Rf di iniziare a porsi domande, se questa battaglia che si fa da 5-6 anni sia un comportamento ligio o che risponde a una persona. E’ chiaro che Ap voleva il nemico non appena si è insediato il governo. E’ una battaglia politica di una persona che trascina altre persone. Si è detto il falso e qualcuno si scandalizza perché qualcuno è stato condannato. Che paese abbiamo ridotto? Sono curioso del comma sul mandato biennale a Canzio. Abbiamo avuto una fortuna enorme ad averlo, ma qualcuno lo ha contrastato perché è sempre stato sopra le parti.
Denise Bronzetti, Gruppo misto
 Come sempre il comma comunicazioni prende una piega politica che dovrebbe far riflettere in primo luogo noi che lo animiamo. Ed è incredibile come anche alla luce dei fatti che la maggior parte degli interventi hanno ricordato, sui fatti di attualità, come con nonchalance c’è chi tenta di descrivere i fatti in maniera distorta. E’ più semplice alzare dito contro il nemico politico, e si rivisitano le situazioni, si riscrive la storia, si smentiscono i fatti e non si prende atto dell’evidenza. E oltre a lasciare l’amaro in bocca, questo continua a stupire. È innegabile si guardi al bilancio di questa legislatura, ci sono alcune cose non fatte, altre non fatte bene. Ma è anche vero che tante sono state fatte e ce ne sono ancora da  fare da qui a fine legislatura. E su questo siamo impegnati. Avremo modo di parlare ancora dei progetti, di Des, di aree su cui poter costruire e sviluppare progetti importanti per il Paese, parliamo di questo e un richiamo al governo perché informi di più, non solo la maggioranza, ma anche la cittadinanza sulle intenzioni che ci porteranno di qui a fine legislatura
Vladimiro Selva, Libera
Sull’ex Tiro a Volo: è una delle aree più preziose del nostro territorio, è patrimonio della collettività e di tutti i sammarinesi. Il governo e l’Aula hanno il dovere di gestirla nell’interesse generale e si deve tenere conto della produttività economica che quell’area può generare, ma quello che ci preoccupa, anche senza aver visto il progetto, sono alcune questioni. La prima di impatto ambientale e paesaggistico. E’ chiaro un bel progetto può essere affrontato, deve però custodire e tutelare il ciglio del monte. Poi c’è l’uso collettivo quell’area e anche delle attività economiche che vi devono nascere. Non facciamo l’errore di pensare ‘tanto è un’area che non usiamo’. Ben vengano realtà che possono riqualificarla, ma i sammarinesi continuino a goderne.
Grazia Zafferani, Gruppo misto
Dentro il Cis c’è un mondo, di certo tutto non è partito solo dal governo di Adesso.sm, quando si è scatenato l’inferno, ma la partita è iniziata molto prima e le responsabilità politiche sono non solo da una parte, ma anche di chi si è vantato di governare per tanti anni il Paese senza avere responsabilità, Le persone trarranno le loro conclusioni.  Sull’Ex tiro a volo: ho sentito interventi della maggioranza che vanno a semplificare e denigrare il lavoro che ha fatto la Giunta di Castello di Città che sta cercando di andare a preservare quello che è un luogo che anche la nostra costituzione cita. E’ un  luogo patrimonio Unesco e naturalistico. Ricordo le battaglie per non dare ad Alutitan 350 mq di terreno e qui ora si dice ‘vigileremo per la tutela naturalistica’. Peccato che tra poco è finita la legislatura e speriamo si continui a vigilare. La giunta di Castello di Città nell’aprile 2022 ha presentato anche al forum dei sindaci Uneci dell’Onu il progetto ‘Centro aggregazione giovanile’, progetto presentato anche al congresso ma che non è stato preso in considerazione. E’ ovvio, c’è un indirizzo che può essere strategico e che certamente tiene alta l’attenzione sul sociale e sui nostri giovani. Si fa un elenco di progetti economici nell’ex tiro a volo: organizzare concerti, creare campi sportivi…una rete che può sfociare in un progetto imprenditoriale.
Luca Boschi, Libera
Stiamo assistendo a un comma comunicazioni che va avanti da due giorni. Come mai? Due settimane fa in Commissione finanze, governo e in particolare la Dc hanno preso una batosta politica non banale. E’ stato sfiduciato il progetto principe sul Des, e la Dc ha dettato un ‘serrate le fila’ perché c’era bisogno di compattezza e di garantire alcuni risultati. Ed  è così che alcune nomine sono state anticipate, che l’Odg di Npr è stato modificato, togliendo il ‘distinguo’ su Adesso.sm, che il segretario Pdcs ci accusa di non avere memoria storica – peccato lui arrivi solo al 2017.  La Dc ha avuto una batosta tremenda pochi giorni fa, ha richiamato all’ordine gli alleati, con la promessa di esserci la prossima volta. Quando su un progetto di sviluppo importante non si trova la quadra in maggiorana, la conclusione è solo una, porre termine alla maggioranza. Qui c’è invece la ‘scusa’ di arrivare all’accordo con l’Ue. siamo convinti sia ineludibile e va portata avanti la trattativa, ma noi siamo molto pessimisti sulla capacità produttiva in termini di provvedimenti utili al Paese da qui ai prossimi 15-16 mesi, ammesso che ci arriviamo.
Miriam Farinelli, Rf
Abbiamo avuto una commissione di inchiesta su Banca Cis per mesi, conclusa con una relazione finale condivisa da tutti e ancora noi perdiamo tempo in Consiglio a parlare di Banca Cis. Il tribunale fa il suo compito, noi come politica abbiamo fatto la nostra parte. Noi ieri fino alle 20 abbiamo fatto politica con lo specchietto retrovisore. Io direi che sarebbe ora di fare basta. Se non guardiamo al futuro, questo paese non avrà futuro, non avranno futuro la sanità, l’economia, le nostre tasche.
Maria Luisa Berti, Npr
Credo Farinelli non si possa dire ‘basta’ sulla vicenda Cis. Sicuramente il fronte giudiziario deve fare suo corso, penso sia dovere di tutti noi fare in modo che dall’esperienza passata si possano fare analisi per evitare che in futuro si ripetano determinati errori. Fa comodo dire ‘facciamo basta’, ma non è l’approccio più opportuno. Abbiamo tutti mancato nell’esercizio di ammettere che chi, in un modo o nell’altro, ha delle responsabilità. L’approccio di tutti è di sentirsi sul ring e sferrare l’attacco sull’avversario. Dovremmo essere più responsabili, non cercare a tutti i costi il nemico ma dare risposte. E’ però anche importante cercare di non cadere nelle contraddizioni continue. E mi rivolgo all’opposizione. Si accusano governo e maggioranza di incrementare debito pubblico, senza considerare le responsabilità nell’averlo creato, dall’altro si dice che non ci sono progetti di sviluppo, ma quando sono presentati all’aula si fa di tutto per fermarli. C’è un approccio contraddittorio. Io ho sempre avuto riserve sul Des, ma mi sarebbe piaciuto arrivasse in aula per farne un dibattito. Dove arriviamo in questo modo? Altro grosso limite che si ha, è la mancanza del rispetto.
Alessandro Mancini, Npr
Si rischia di ripetersi, ma non ce la faccio a a sentirmi dire ‘Adesso Basta’. Basta di cosa? Perché adesso sul banco degli imputati c’è il partito di Farinelli,adesso basta?  Quando si potevano limitare i danni, non ho sentito dire  ‘adesso basta’ da Nicola Renzi  e andrea Zafferani che erano in congresso di Stato. Ma guardatevi in casa. E’ difficile intervenire. Vogliamo aprire una pagina nuova? Magari, ma facciamo tutti la nostra parte. Adesso basta perché abbiamo visto che c’erano contatti telefonici tra magistratura e Repubblica futura? Spiegate in Aula perché erano necessarie certe telefonate. Adesso non si fa basta, ma si va fino in fondo.

Roberto Ciavatta, Segretario di Stato per la Sanità
Porto attenzione dell’Aula il recente Accordo siglato con l’università Cattolica del Sacro Cuore che permetterà a studenti sammarinesi di accedere a corsi di specializzazione ma anche corsi di ricerca e  e la possibilità di insediamento di attività dell’università Cattolica a sostegno nostra Oncologia a San Marino. Si pone base per avere maggiore garanzia per turn over sanitario composto anche da sammarinesi.

Due parole sulla questione Cis e sul metterci una pietra sopra. Anche io sono d’accordo che non si può mettere una pietra sopra, non fosse altro per il fatto che le cose sono connesse tra loro. Banca Cis costa allo Stato 350 mln di euro, la svalutazione di Cassa di risparmio fatta dal Cda messo dalla banda Confuorti è costato circa 550 mln, nei mesi di chiusura di Asset, ma non degli sportelli, sono usciti 70-80 mln di liquidità. Stiamo parlando di quasi un miliardo di euro di debito fatto in due anni e con una vicinanza estremamente tangibile di politici con quella realtà. Non si può  metterci una pietra sopra, ma dobbiamo andare fino in fondo nell’interesse dei cittadini . I 100 e passa mln di euro di fondi pensioni che lo Stato ci sta mettendo e che sono stati persi dentro Banca Cis, per cui viene condannato oggi Guidi, sono uno di questi tasselli che impegnano lo Stato per i prossimi 20 anni.
Due parole poi le devo dire a malincuore su tutta la questione sollevata- credo anche io- artatamente da Rf, per coprire e per distogliere l’attenzione dalle condanne del mondo Cis.  Ho sentito parlare di libertà, io sposo la definizione che dà Massimo Recalcati. Non esiste libertà senza legge. E non si tratta di critiche. Ne ho quotidianamente sui giornali di opposizione da tre anni. Quando una persona sbadatamente, o per qualsiasi ragione, affibbia reati non commessi, è un qualcosa che va perseguito e mi stupisco degli interventi di chi ha avuto ruoli nella giustizia.  Ho un incarico al quale cerco di tenere fede. Ma Rf è partita in questa legislatura con la narrazione che il Segretario Ciavatta deve essere un violento, e quando viene prosciolto dalle accuse, allora deve esserci qualcosa che non va nel tribunale.  Se la signora fosse stata consigliata da un avvocato ‘decente’ di inviare scuse pubbliche io non avrei continuato con la denuncia. Ma dovevo mettere un punto che chiunque di noi deve mettere, possiamo essere additate come le peggio persone, ma c’è un limite invalicabile, quello della diffamazione volontaria, della volontà demolitrice. Non solo non sono mai arrivate le scuse, ma sia in tribunale, sia con un articolo uscito dopo la sentenza si reitera il reato. E qui torniamo alla narrazione di prima. Ciavatta non può essere innocente, deve essere in qualche modo un violento, colpevole di qualche cosa. Se vogliamo dare un seguito alle parole della Reggenza forse sarebbe ora di farlo nei fatti.

 

SAN MARINO NEWS AGENCY

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