Jeffrey Zani di La Tribuna Sammarinese: Chiaruzzi: c’era spazio per mediare e raggiungere un’unica posizione, ma si è voluto giocare muro contro muro / Costituente, ribadita la rotta del galeone Psd resta solo il rischio di un ammutinamento / Tiepida la reazione del Nuovo partito socialista: “Siamo moderatamente soddisfatti”
Il veliero del Psd continua sulla rotta del Pss mantenendo la velocità di crociera giusta per arrivare a destinazione entro l’anno. Ormai sul timone è stato posto il sigillo: la rotta non si cambia.
Le due risoluzioni
La decisione è stata ribadita nelle prime ore di mercoledì. Quando, al termine di un dibattito iniziato al tramonto e finito alle due di notte dopo circa venti interventi, le due posizioni del partito sono state messe ai voti.
Da una parte c’era la ‘risoluzione’ stesa da Stefano Macina, nella quale viene previsto che prima del prossimo San Silvestro Psd e Nps saranno uniti in matrimonio. Dall’altra quella presentata da Vladimiro Selva, che si ispira invece a una linea più soft e parla di una lista unica che raccolga Nps e Psd nelle prossime elezioni, senza vincoli riguardo alla fusione nel Pss.
I numeri
Bocciata la risoluzione- Selva (13 pro, 19 contro e un astenuto), la prova dei voti è stata superata dalla prima opzione con 23 favorevoli, 8 contrari e quattro astenuti. Fra i quali, da quanto trapela, ci sarebbero almeno due socialisti: Mauro Chiaruzzi e Giancarlo Capicchioni.
Un dato che non offre al Nps le certezze chieste a poche ore dalla riunione del direttivo socialdemocratico: “Siamo moderatamente soddisfatti perché vediamo che la parte socialista tiene duro – spiega il vice segretario Erik Casali – ma rimangono dei quesiti aperti. Cosa faranno i contrari? Qualora si individuasse una data di fondazione del Pss il nostro partito chiuderà, gli altri cosa faranno? Noi non lo sappiamo”. Le perplessità, insomma, rimangono. Alimentate “dalla posizione dei quattro” che non hanno votato.