Il Resto del Carlino: Lucio Amati spera nella libertà, Vendemini rischia l’estradizione / I giudici del Riesame di Catanzaro decideranno a giorni
Una piccola ‘battaglia’, quella che si è consumata ieri davanti al Tribunale della Libertà di Catanzaro, a cui si è appellato l’avvocato Alessandro Petrillo, difensore dell’imprenditore Lucio Amati. L’ex presidente del Credito Sammarinese, arrestato il 29 luglio scorso, nel corso di una maxi inchiesta sul riciclaggio di un milione e passa di euro arrivati al Credito dalla cosca Mancuso.
Amati si è sempre difeso, giurando di avere saputo solo a cose fatte di un’operazione che era stata pianificata dal direttore dell’Istituto, Valter
Vendemini, per il quale la Procura generale di Catanzaro avrebbe però già avviato le pratiche per chiedere a San Marino la sua estradizione in Italia.
Ieri mattina, l’avvocato Petrillo ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Amati, sostenendo che per il suo cliente non ci sono nè gravi indizi di colpevolezza e tantomeno il riciclaggio, essendo quel conto intestato alla persona che realmente possedeva i soldi. Vale a dire Vincenzo
Barbieri, esponente di spicco del clan, morto ammazzato nel marzo scorso.
Al termine della discussione, durata ben quattro ore, i giudici del Riesame si sono riservati la decisione. In teoria avrebbero tempo fino al 14 agosto, ma quasi certamente decideranno a stretto giro di posta.
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