“Conti del Governo non tornano, la realtà è un’altra. Debito pubblico oltre 1,6 miliardi”

“Conti del Governo non tornano, la realtà è un’altra. Debito pubblico oltre 1,6 miliardi”

Rassegna Stampa – Lo ha sostenuto, citando la Commissione di controllo della finanza pubblica, Emilio Della Balda alla serata dei giovani di Libera

ANTONIO FABBRI. Alla serata di formazione politica dei giovani di Libera, lo scorso 6 maggio al Teatro Titano, Emilio della Balda, in passato Segretario alle finanze, ha snocciolato una serie di numeri inquietanti che non combaciano proprio con quelli ottimistici del Segretario alle finanze. Ha esordito parlando di scarsa trasparenza nella legislatura, caratterizzata da debito estero, le cui carte sono state sottoposte a segreto di Stato. “Il palazzo del potere – ha detto -non può essere opaco, altrimenti la democrazia diventa illiberale e si dispone all’autoritarismo”.

Ha quindi sottolineato che sono state prese decisioni di grande rilievo e impatto per i cittadini “e le hanno coperte con il segreto di Stato. Hanno fatto contratti per tre debiti con speculatori internazionali, rispettivamente 150 milioni, 340 milioni, 350 milioni, ma sono stati sottoposti a segreto di Stato per coprire aspetti fondamentali e tenere nascosti i promotori e i… prenditori”.

Giusto ieri, di poca trasparenza, ha accusato il governo uscente, su queste pagine, anche Iro Belluzzi, ma la constatazione appare diffusa e non solo sul fronte economico-finanziario.

Comunque, nella serata al Teatro Titano, Emilio della Balda basandosi anche sulle relazioni della Commissione di controllo della finanza pubblica, ha parlato di un debito pubblico mostruoso di 1.648.559.020 euro.

Come arriva a questo conteggio di oltre 1,6 miliardi di euro, che si discosta da quanto dichiarato dal segretario alle finanze Gatti? Lo ha spiegato lo stesso Della Balda.

“Il disavanzo ufficializzato dal governo con la presentazione in Consiglio del Bilancio dello stato è quantificato in 121.737.085 euro. Il debito complessivo comunicato dal governo è pari a 1.209.098.758 euro e 51 centesimi. Ma la realtà è un’altra”, sostiene Della Balda. “Il debito, al 31 dicembre 2022 – ha specificato – ammonta a 1.648.559.000 euro.

Infatti al debito che dichiara ufficialmente il governo, va aggiunto il debito tributario dei rimborsi all’esportazione merci per 252.726.245 euro; vanno aggiunti i debiti verso il Pubblico allargato per 59.944.000; va aggiunto il debito verso enti finanziari per 13.155.218; vanno aggiunti debiti verso fornitori per 6.891.819; infine i debiti diversi più o meno nascosti, di cui certi ed evidenti per 106.722.959”, dice Della Balda che, tralasciando il rischio sulle enormi garanzie dello stato a privati, afferma che “purtroppo il nostro debito pubblico si attesta su 1.648.559.020 euro.

E’ confermato – aggiunge – anche dalla Commissione di Controllo della finanza pubblica”.

Aggiunge poi che il vero dramma è il complessivo debito di sistema. Sommando infatti al debito pubblico il debito delle aziende e delle famiglie, che è pari a 1.976.249.000 euro si raggiunge un “totale di 3.624.808.000 euro gravante sull’economia sammarinese che è in forte squilibrio”, sostiene Della Balda.

Per quanto riguarda i tre finanziamenti del debito estero, parla di “interessi da strozzinaggio che escono dalla nostra economia mentre in tutta l’Europa gira denaro a costo zero o addirittura a fondo perduto”.

Quindi ha elencato i tre finanziamenti: “di 150 milioni al tasso 2,50% con una ditta di mangimi e fertilizzanti che ha sede nello ‘stato canaglia’ del Delaware negli Stati Uniti. Sarebbe molto interessante sapere come ci sono arrivati, perché è stato fatto solo per un anno e proprio con una ditta di mangimi e non con una banca.

Finanziamento con J.P. Morgan di 340 milioni al 3,25% per tre anni, immediatamente ricollocato con lauto guadagno dell’intermediario. Finanziamento Goldman Sachs di 350 milioni al 6,50%, per 3 anni, mentre è calata l’inflazione e sono calati i tassi di interesse generale”.

Proprio su questo punto rileva Della Balda come “l’enorme liquidità depositata nelle nostre banche dai risparmiatori”, abbia “un trattamento infruttifero. Agli speculatori è stato dato il 6,50%, mentre ai residenti è stato dato solo lo 0,01%”, ha affermato della Balda, con una analisi diametralmente opposta a quella del governo.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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