San Marino. Csdl: il fondo di solidarieta’ e’ indispensabile! L’Informazione di San Marino

San Marino. Csdl: il fondo di solidarieta’ e’ indispensabile! L’Informazione di San Marino

L’Informazione di San Marino: CSDl: ‘Più che un fondo di solidarietà sembra un prestito’. Ieri il primo confronto

Per la Csdl (Confederazione sammarinese del lavoro) la bozza del decreto formulata dal Segretario Mussoni non rappresenta un vero fondo di solidarietà per i cittadini in difficoltà, ma una sorta di prestito. Chi ne usufruirà dovrà ripagarlo a partire dal luglio del 2013. Più che un fondo sociale, sembra un prestito bancario con tanto di interessi. Il famoso welfare state (stato sociale) da tante democrazie occidentali bistrattato se non fatto a pezzi, sta probabilmente franando anche a San Marino, Paese in cui la crisi economia sta incominciando a mettere alla prova la resistenza sociale di molte persone e forse anche la pazienza di chi ogni giorno deve fare i conti con il proprio portafogli. Se questo e il prossimo governo non penseranno a delle politiche sociali in favore delle classi più disagiate, a causa anche della forte crisi occupazionale, altre famiglie dovranno affidarsi alla Caritas, scatenando eventualmente un conflitto sociale mai visto dalle nostre parti.

SAN MARINO. “Questa bozza di decreto – dice la Csdl – nasce da uno specifico ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale il 25 maggio scorso; odg che prevedeva solo la volontà di istituire questo fondo, senza tuttavia definire i conseguenti aspetti pratici e organizzativi, quali le modalità di finanziamento e di erogazione, e senza fornire maggiori indicazioni circa i soggetti beneficiari (le uniche indicazioni riguardano le persone in stato di disoccupazione e coloro che hanno terminato il percorso stabilito dalla legge per la fruizione degli ammortizzatori sociali). L’intervento prospettato ha una debolezza di fondo, in quanto non è strutturale ma parziale e limitato nel tempo. In effetti, il tutto dovrebbe svolgersi entro il 31 dicembre 2012. Oltre all’ammontare del contributo, pari a una somma complessiva di 5mila euro per ogni persona avente diritto, è prevista una cosa alquanto strana e paradossale: infatti, da parte dei beneficiari è prevista la restituzione, a partire dal 1° luglio 2013, della somma in rate mensili, delle quali sarà definito successivamente l’importo. Per la CSdL questa condizione deve essere assolutamente superata; in tal modo si potrà arrivare a definire un intervento che potrebbe avere la nostra condivisione. (…)

Ciò che non convince e che va corretto, come prima detto, sono le modalità di intervento, e soprattutto l’obbligo di restituzione della somma, che rende questo intervento non un atto di solidarietà, ma un semplice prestito. La bozza di decreto non trova corrispondenza con gli obiettivi posti dallo stesso ordine del giorno approvato in Consiglio”, conclude la Csdl.

 

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