SAN MARINO. La Smac spinge i consumi interni. Secondo CSU è questo il coro unanime che accompagna i dati dell’Ufficio Statistica che annualmente fotografa le spese delle famiglie sammarinesi. Un aumento pari al 3,6% che arriva dopo 4 anni di segni meno e che davvero stride con il polverone polemico sollevato a seguito del decreto sull’obbligatorietà della Smac.
Il rituale ‘muro del pianto’ è adesso smentito dal quel segno più dei consumi interni, che fa sembrare ancora più assurdo il tentativo di bloccare l’operatività della Smac e la tracciabilità del denaro, magari per tornare al vecchio sistema fiscale opaco e senza controlli. In realtà, la trasparenza fiscale si sta dimostrando una opportunità per tutti: imprenditori e consumatori.
Appare invece grottesca la tesi di chi parla del decreto Smac come di un evidente fallimento della riforma tributaria. E’ semmai vero il contrario: l’introduzione, seppur faticosa, di strumenti che puntano all’emersione di tutti i redditi è un passo nella direzione dell’equità.
Certo, la riforma tributaria approvata un anno fa resta per noi una sfida. Dopo l’uscita dalla black-list e l’obbligo della tracciabilità, rimane aperto il cantiere soprattutto sul fronte della lotta all’evasione. Obiettivi che si raggiungono rimboccandosi le maniche e non con chiacchiere e slogan orecchiabili.
Comunicato Stampa CSU
