San Marino. Csu: Riforma tributaria, ancora nessuna risposta alle richieste della CSU

San Marino. Csu: Riforma tributaria, ancora nessuna risposta alle richieste della CSU

Riforma tributaria, ancora nessuna risposta alle richieste della CSU

 3 ottobre 2013 – Fumata nera anche nell’incontro di oggi tra il Sindacato e la delegazione del Congresso di Stato sulla riforma tributaria. L’Esecutivo non ha ancora fornito riposte concrete e soddisfacenti alle richieste della CSU, proseguendo nel suo atteggiamento dilatorio e sordo alla forte richiesta di equità e trasparenza avanzata dagli 8mila partecipanti alla grandissima manifestazione popolare del 24 settembre.

L’unica novità degna di nota nelle proposte dell’Esecutivo inviate ieri e illustrate oggi, è l’inserimento di una no tax area e una parziale rimodulazione della tassazione per i redditi dei lavoratori dipendenti e i pensionati, peraltro attraverso un calcolo particolarmente macchinoso.

Si tratta di una proposta assolutamente insoddisfacente. Prendendo a riferimento il reddito medio da lavoro dipendente, pari a 25mila euro, la no tax area, calcolata attraverso tale complicatissimo meccanismo, inciderebbe per circa la metà di quanto richiesto. La CSU ribadisce la sua richiesta di una no tax area di almeno 12mila euro e una sostanziale rimodulazione della tassazione che tuteli i redditi dei lavoratori e dei pensionati.

Anche nell’incontro di oggi la delegazione di Governo non ha formalizzato nuove proposte volte a recepire le richieste della CSU sull’accertamento dei redditi delle categorie autonome, altro punto assolutamente fondamentale e discriminante. La CSU ha ribadito la necessità di inserire tutti gli strumenti di accertamento necessari, presenti in ogni paese normale, come l’obbligo di scontrino e di fattura, l’utilizzo della Smac Card per la tracciabilità delle transazioni, l’istituzione di un corpo di polizia tributaria, ecc.

Per la CSU non ci può essere nessuna vera riforma fiscale se non c’è l’accertamento dei redditi di tutte le categorie, per far sì che chi ha evaso/eluso il fisco per tanti anni finalmente paghi secondo le proprie possibilità.

A tal proposito la CSU si attende anche un’azione concreta per la verifica e il recupero della monofase non pagata.

A questo punto la CSU sta organizzando per i prossimi giorni le più opportune iniziative per informare la cittadinanza, i lavoratori e i pensionati dell’esito negativo e deludente di questa fase di confronto con la delegazione di Governo e definire la prosecuzione della mobilitazione, che resta più che mai confermata.

Le responsabilità del conflitto sociale, che potrebbe inasprirsi ulteriormente, sono tutte del Governo, che finora nel concreto non ha dimostrato la volontà di ascoltare la forte richiesta di trasparenza e di equità che viene dal mondo del lavoro e da grandissima parte della società civile.

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