San Marino. Da “Anime nel fango” di Luca Giacomoni, la realizzazione di un Docufilm. E sarà ancora beneficenza

San Marino. Da “Anime nel fango” di Luca Giacomoni, la realizzazione di un Docufilm. E sarà ancora beneficenza

“Mi era già capitato in passato di vivere situazioni analoghe e di rendermi conto di come il non arrendermi di fronte a ostacoli o giudizi negativi portasse spesso a qualcosa di buono”

“Questa storia però, è forse una delle più eclatanti. Per questo ho voluto raccontarla, come augurio di Buon Anno per tutti, soprattutto per coloro che si trovano di fronte a delle scelte difficili”

Riceviamo e pubblichiamo

Piccola Storia (Ig)Nobile

«Lo vuoi un consiglio disinteressato? Prendi quel manoscritto, chiudilo in un cassetto e dimenticatene. Se vuoi seguire i miei corsi possiamo pianificare un cammino che potrebbe portarti a diventare un discreto autore. Scrivi bene, è vero. E potrai toglierti molte soddisfazioni. Ma prima devi imparare le tecniche e trovare una storia da raccontare».

Non era il commento che mi aspettavo. O meglio, non tutto. Ma forse, quell’Editor a cui avevo fatto leggere una delle prime versioni del mio manoscritto poteva avere ragione.

Così ho seguito un suo corso, ho fatto ricerche, ho raccolto ogni tipo di suggerimento e, se lo condividevo, lo mettevo in pratica. Le pagine hanno presto cambiato forma, il contenuto no: non potevo, perché io a quella storia ci credevo davvero. Come potevo «metterla in un cassetto e dimenticarla»? C’erano messaggi importanti, c’erano esperienze di Vita… No! Non sarei riuscito ad abbandonarla rinchiudendola come una cosa priva di valore.

Così l’ho pubblicata: “Hai mai toccato un Tramonto?” era diventato realtà.

Cento copie. E ho iniziato l’attesa con il cuore in mano. Finché sono arrivati i commenti di molte persone che desideravano testimoniarmi di aver condiviso alcuni brani, di essercisi immedesimate, di aver rivissuto quelle stesse Emozioni. Un risultato tanto gratificante quanto inaspettato, al punto da decidere di farne stampare una seconda e una terza edizione.

Stavo iniziando l’ennesima promozione quando l’alluvione ci ha sommerso: persone, cose, anime e cuori. Sentivo, come altre migliaia di persone, il bisogno di dare una mano e aiutare. Ma come? Non ho il fisico per spalare fango. Con un libro? Perché no: «un libriccino con alcuni racconti di chi ha vissuto la tragedia, qualche foto e a fine luglio lo pubblico. Il ricavato netto lo destino a favore delle vittime della tragedia» mi andavo ripetendo.

Ho lasciato perdere la promozione di “Hai mai toccato un Tramonto?” e ho iniziato a scrivere “Anime nel fango”. Come sempre però, l’Entusiasmo e il coinvolgimento hanno preso il sopravvento e il libriccino è diventato un libro vero di 264 pagine in formato maxi, con 129 foto e 16 racconti. Un lavoro di tre mesi e mezzo ininterrotti, sabato e domenica compresi, agli stessi ritmi di quando lavoravo nelle competizioni automobilistiche. Il 12 settembre la presentazione ufficiale di fronte ai Capitani Reggenti, con il Segretario di Stato agli Affari Interni e RTV. Due giorni dopo “la prima” in pubblico, a Forlì. 150 presenti e 270 libri venduti. Un successo assolutamente inaspettato, a cui sono seguite presentazioni al ritmo di tre a settimana in giro per la Romagna e la nascita di una rete di distribuzione spettacolare, creata da persone che, senza volere nulla in cambio, ancora oggi stanno dedicando le loro capacità e il loro tempo alla consegna e alla vendita di “Anime nel fango”.

Una sera di ottobre, al teatro Rasi di Ravenna, sold out per uno spettacolo, mi vengono concessi 5 minuti di tempo per presentare il libro. Condenso il più possibile, forse rubo qualche minuto in più, ma riesco a esprimere il senso e le Emozioni che sono alla base del libro. La mattina dopo, intorno alle 8.30 ricevo una telefonata da un numero che non ho in rubrica:

«Ciao, mi chiamo Ettore Zito. Ti do del “tu” perchè ho la sensazione che passeremo molto tempo insieme ed è inutile soffermarci dietro a formalismi. Ieri ero a teatro a Ravenna, ti ho ascoltato, ci ho pensato tutta la notte e ho deciso: voglio realizzare un Docufilm tratto dal tuo libro. Si chiamerà “Anime nel fango”. Che ne pensi?».

«Penso che è da quando ho ascoltato il primo racconto di un alluvionato che mi frulla per la testa l’idea di fare un film dal libro. Aspettavo giusto la tua telefonata» è stata la mia risposta.

Due giorni dopo ci stavamo stringendo la mano, due settimane ancora e stavamo girando le prime riprese.

Oggi, 28 dicembre, a sette mesi esatti da quando Barbara (mia moglie) e io ci siamo buttati in questa avventura, abbiamo quasi terminato la vendita delle 2500 copie costituenti la prima tiratura; sto lavorando alla seconda edizione che conterrà contenuti nuovi; il Docufilm è già nella fase di montaggio e, se piacerà, oltre ad avere sviluppi che oggi sarebbe troppo anche solo immaginare, porterà contributi importanti al Progetto di beneficenza “Anime nel fango”; stiamo valutando nuove e importanti iniziative di beneficenza legate sia al libro sia al Docufilm, che coinvolgeranno sempre più persone e artisti.

E penso.

Che se avessi rinchiuso quel manoscritto in un cassetto, ora nulla di tutto questo esisterebbe. Non sarei stato in grado di scrivere un libro nuovo in così poco tempo; non avrei conosciuto migliaia di persone che mi hanno raccontato e testimoniato la loro sofferenza insieme alla loro speranza; non avrei incontrato uomini e donne straordinarie, che ora mi pregio di chiamare Amici, con la voglia di aiutare e fare, a prescindere da tutto e tutti; non sarei riuscito a far nascere il Progetto “Anime nel fango” che, dall’intento iniziale di un piccolo aiuto sta assumendo dimensioni e valenze inimmaginabili; non sarei stato travolto da quel senso di solidarietà che ci ha accomunato e che fa sentire ognuno di noi elemento essenziale per la riuscita del Progetto.

Mi era già capitato in passato di vivere situazioni analoghe e di rendermi conto di come il non arrendermi di fronte a ostacoli o giudizi negativi portasse spesso a qualcosa di buono. Ne avevo parlato anche in “Hai mai toccato un Tramonto?” Questa storia però, è forse una delle più eclatanti. Per questo ho voluto raccontarla, come augurio di Buon Anno per tutti, soprattutto per coloro che si trovano di fronte a delle scelte difficili.

Ascoltate i consigli che vi offrono persone con più esperienza di voi. Studiate e imparate. Capite e approfondite. E alla fine di tutto questo percorso, quando sarete di fronte al quesito più importante: «e ora che faccio?», seguite il vostro istinto e il vostro cuore. Se ne siete convinti, se ne siete convinti davvero, non lasciatevi intimorire. Credete in voi stessi. E osate. Buttatevi. E lottate per quella vostra idea. Non importa quanta fatica dovrete fare, quanti ostacoli dovrete superare. Se ci credete, andate avanti.

La Vita saprà ripagarvi in un modo che nemmeno potete immaginare.

Parola di un Sognatore che non smetterà mai di inseguire i suoi Sogni.

Luca Giacomoni

 

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