Rassegna stampa – Un viaggio attraverso la trasformazione economica dal XIX secolo al boom turistico del XX secolo.
Alfonsina Guidi – Fino alla fine dell’Ottocento, la Repubblica di San Marino appariva come un luogo quasi isolato, privo di infrastrutture adeguate per accogliere visitatori. Non esistevano alberghi, né una vera propria strada di accesso. Raggiungere il centro storico cra un impresa ardua; chi partiva da Rimini doveva affrontare un viaggio di mezza giornata, e a Serravalle i cavalli venivano sostituiti con buoi, più adatti alla salita della mulattiera per arrivare in Città. Questo isolamento geografico influenzò profondamente l’economia e la vita sociale sammarinese. (…) Arriviamo al 1950, quando San Marino possedeva solo l’Hotel Titano. Nel 1957, il numero di alberghi era salito a sette, con un’espansione notevole anche nel settore della ristorazione, che passò da 4 a 11 attività. Questo incremento si rifletteva anche sull’occupazione, con i lavoratori del settore turistico che aumentarono da 25 nel 1950 a 450 nel 1957, generando un totale di 98 strutture, inclusi negozi. Il turismo iniziava a fiorire, con il numero di visite che passò da 250.000 nel 1950 a 1.200.000 nel 1957. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino