San Marino. Debito estero, Libera all’attacco: “Fallimento totale e indiscutibile”

San Marino. Debito estero, Libera all’attacco: “Fallimento totale e indiscutibile”

“Il fallimento totale, indiscutibile, oggettivo, scientifico di questo Governo e’ nel rinnovo al 6,5% del debito estero”.

Il gruppo consigliare interviene sul tema dei San Marino bond, criticando la ratifica del decreto delegato riguardante il roll over del debito, al centro dell’ultimo Consiglio Grande e Generale. 

“Speriamo che il fallimento dell’Esecutivo non coincida con il fallimento del Paese – aggiunge Libera -.  La quota interessi che dovremo pagare da oggi ammonta a oltre 90 milioni di interessi sino alla scadenza. Se contiamo le commissioni 2 milioni al mese. Solo per gli interessi. E’ chiaro: siamo entrati nel circolo del debito permanente.

Libera ha sempre chiesto una cosa sola: il debito estero deve essere sostenibile per il Paese e fatto in accordo, con totale condivisione di tutti. Forze politiche, sociali ed economiche.
Questo veniva sostenuto a parole anche dalla maggioranza, con tanto di impegni consigliari votati all’unanimità, sia in questa che nella scorsa legislatura ed invece sono andati avanti da soli, senza nessun piano di rilancio e senza ascoltare le proposte che sono arrivate come quella di convertire in debito interno con una cedola sicuramente più bassa che avrebbe favorito i nostri cittadini i quali oggi, a meno di affidarsi ad investimenti a rischio, percepiscono interessi bassissimi dalle banche.
Un debito fatto per pagare la spesa corrente, le assunzioni nella pubblica amministrazione, le consulenze e le spese inutili.
Un debito approvato nel Consiglio Straordinario di sabato in cui Libera, insieme all’opposizione, non ha partecipato al voto, uscendo dall’aula. La responsabilità del disastro sono tutte della maggioranza che, tra l’altro, continua ad essere spaccata, che va avanti solo per la paura delle elezioni e del timore per molti consiglieri di non essere rieletti.
Continuano peró i giochini politici, i tentativi di mettere le “bandierine” con qualche ordine del giorno, come l’ultimo presentato da Rete in Cgg: una vera sfiducia a Marco Gatti, Segretario alle Finanze, poi però subito ritrattata. Il timore di perdere la poltrona viene prima di ogni cosa. L’ennesimo dietrofront del movimento di Zeppa.
Proseguono i ricatti interni quindi magari per ottenere qualcosa a livello politico: tutto questo viene fatto sulla pelle del Paese. Abbiamo a che fare con degli irresponsabili che ci stanno impoverendo”.

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