San Marino declassato in zona C

San Marino declassato in zona C

Titano declassato in zona C, disastro per le festività

Le ultime parole famose sono state quelle del segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta, alla San Marino Rtv sabato sera, che parlano della necessità di rivedere le misure di capodanno, dietrofront che ha fatto infuriare ristoratori e albergatori, ha aggiunto: “In parallelo ci sono i rapporti con l’Italia, rapporti molto proficui…”. Eppure il declassamento di San Marino a Zona C, in seguito all’ultimo decreto del governo Conte, con le conseguenti determinazioni della Farnesina, è arrivato ieri pomeriggio come un fulmine a ciel sereno sul titano, a Palazzo Begni. In serata, sempre alla Rtv, il segretario agli Esteri, Luca Beccari, è intervenuto per cercare di dare una spiegazione a una decisione italiana che di fatto isola San Marino dal 21 dicembre al 6 gennaio. Il declassamento, infatti, disincentiva nella sostanza il soggiorno in Repubblica per le festività oltre a impedirne l’ingresso e l’uscita se non per motivi di lavoro, sanitari o di urgenza, muniti di apposita auto-dichiarazione. Quindi non sarà possibile da oggi e fino al 6 gennaio, neppure nei giorni “arancioni” per l’Italia, salire sul Titano per motivi diversi, ad esempio per far shopping, salvo poi incorrere nell’obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria. Nessuna deroga, quindi, come era fino a ieri. E le misure restrittive sono in vigore da oggi. Le novità non belle per San Marino sono comparse ieri sul sito “Viaggiare sicuri”, collegato alla Farnesina, il ministero degli Esteri italiano.

Per il periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 sono previste inoltre ulteriori restrizioni agli spostamenti sul territorio nazionale e all’ingresso/rientro dall’estero, dai Paesi dell’elenco C”. E nelle specificazioni della Farnesina emerge che “San Marino passa in C dal 21 dicembre al 6 gennaio”, mentre prima non aveva alcuna restrizione né obbligo di auto-dichiarazione, come il Vaticano, che resta in zona A.

Che cosa comporta essere nell’elenco C? “Per l’ingresso in Italia, in caso di soggiorno o transito dai Paesi dell’elenco C nei 14 giorni precedenti, oltre a compilare un’autodichiarazione , è obbligatorio sottoporsi a test molecolare o antigenico, eseguito a mezzo di tampone e risultato negativo, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio italiano. In caso di mancata presentazione dell’attestazione relativa al test molecolare o antigenico prescritto, si è sottoposti a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria”.

Quindi se si entra da San Marino in Italia è necessario avere effettuato il tampone, risultato negativo, nelle 48 ore precedenti l’ingresso in territorio italiano o, in alternativa, si è sottoposti a isolamento fiduciario.

Viste queste informazioni, nel pomeriggio di ieri è scoppiato il caos in Repubblica, con richieste di chiarimenti, soprattutto da chi a San Marino ci lavora o da chi, sempre per lavoro, da San Marino si reca in Italia. La norma, tuttavia, prevede in questo caso, delle eccezioni per “esigenze lavorative, assoluta urgenza, esigenze di salute”.

Quindi, pur essendo necessaria l’autodichiarazione, le disposizioni relative all’obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria non si applicano “ai lavoratori transfrontalieri in ingresso e in uscita dal territorio nazionale per comprovati motivi di lavoro e per il conseguente rientro nella propria residenza, abitazione o dimora”.

Ieri in serata, Libera e Rf, hanno chiesto un Udp d’urgenza ai Reggenti per convocare un Consiglio e trattare la questione dei rapporti con l’Italia.

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